Primavera, riforma indispensabile. Ma la Lega è immobile

Al Campionato Primavera serve un restyling. È chiaro a tutti e praticamente tutti gli addetti ai lavori ne hanno, a più riprese, palesemente esternato la necessità. La riforma arrivata alla votazione in Lega sembrava la soluzione ideale per rendere più utile ai tanti giovani che inseguono un sogno (e dovrebbero essere il futuro del nostro calcio) l’esperienza negli ultimi e più importanti anni delle giovanili, ma a sorpresa è arrivata la bocciatura. Non senza stranezze; Samp delegata al voto da un Genoa apparentemente a favore, ma che vota no per entrambe, giusto per citarne una.

Per chi non fosse informato, forniamo un rapido quadro della situazione. Attualmente il campionato Primavera è suddiviso in tre gironi, stabiliti con criterio esclusivamente geografico, con conseguenti livelli differenti. Prime e seconde di ogni girone accedono direttamente alle Final Eight, terze, quarte e le due migliori quinte si giocano i playoff per i restanti due posti.

In cosa la riforma avrebbe cambiato le cose? Per prima cosa, eliminazione del criterio geografico, con composizione dei tre gironi sulla base dei risultati degli ultimi cinque anni. Tre gironi, quindi, nella prossima stagione, ma tutto per preparare alla vera rivoluzione, datata 2017/2018. Lì verranno alla luce la Primavera 1 e la Primavera 2, nient’altro che Serie A e Serie B. La prima sarà composta dalle migliori sedici squadre dei tre gironi (le prime quattro di ognuno, più quattro determinate dal ranking degli ultimi cinque anni), la seconda da due gironi da 13 squadre. Ovviamente, da lì in poi i campionati avranno vita propria, con promozioni e retrocessioni, per permettere ai settori giovanili di qualità di slegarsi dai risultati della prima squadra. Unico paletto: chi retrocede in Lega Pro deve liberare il posto. Confermato, poi, il format con le finali esattamente com’è attualmente.

In cosa questo aiuterebbe i ragazzi? Posto che la vera panacea sarebbe l’introduzione delle seconde squadre, già una riforma come quella descritta sarebbe un passo avanti. Confrontarsi con i migliori, infatti, aumenterebbe la difficoltà e anche il sistema di promozioni e retrocessioni darebbe un senso ulteriore al campionato, donando stimoli anche a squadre che altrimenti fanno fatica a trovarli. Cherubini, al Viareggio, ammise candidamente quanto fosse strano che Juve e Milan si siano scontrate una sola volta negli ultimi quattro anni. Decisamente c’è qualcosa che non va; per migliorarsi servono le sfide e le vere sfide si combattono contro gli avversari migliori.

La Lega, comunque, ci sta ripensando e non è da escludere una nuova votazione. Magari in tempo per rispettare le suddette date. La speranza è l’ultima a morire; il nostro calcio e i nostri ragazzi hanno disperato bisogno di questo cambiamento.