«Ho subito capito perché a Roma fosse così difficile stare davanti a questo club»
Le prime parole del nuovo centrocampista bianconero, che ha scelto il numero 5: «Come il mio idolo Zidane. Qui per vincere dei titoli. In giallorosso ho passato cinque anni bellissimi»twitta
SULLA JUVE – «Sapevo da avversario la forza della Juventus, da dentro ho visto tante cose diverse e ho capito perché era sempre difficile starle davanti con la Roma. Qui si lavora tanto, vogliamo vincere tutti i titoli dello scorso anno e fare ancora di più. C’è una differenza tra il passato e dove sono oggi. La differenza principale? Fin dal primo giorno ho ricevuto messaggi dalla squadra, da gente vincente e grandi uomini. Mi hanno fatto capire tutti che sono contenti che sono venuto qui. L’ultima settimana ho lavorato tanto: il lavoro è cambiato rispetto al passato».
SUI TIFOSI DELLA ROMA – «Roma-Juventus? Sarò molto contento di ritornare all’Olimpico e trovare tifosi incredibili e tanti amici. Sarà una partita un po’ diversa perché in quella società ho trascorso 5 anni bellissimi. Ma sarò sempre concentrato sulla Juve e sul raggiungimento degli obiettivi. So che sarò fischiato, non è mai facile cambiare squadra: ma io oggi sono contento».
SUI MESSAGGI DI TOTTI «Tutti i miei ex compagni i mi hanno fatto i complimenti anche se erano dispiaciuti. Prima di firmare ho chiamato Spalletti e mandato messaggi a Totti e De Rossi, per ringraziarli dei 5 anni. La scelta è sta quella e il destino l’ha voluto. Roma non la scorderò mai, la squadra era dispiaciuta perché ero ben visto nello spogliatoio. Il messaggio che ho ricevuto da Totti e altri mi ha toccato: il calcio è così, spero di vincere tanto e con grandissimi giocatori che mi aiuteranno a vincere titoli, che è il mio sogno. Sono sicuro di aver fatto la scelta giusta per vincere, la Juve è sempre stata interessata a me. Per me non c’era altra scelta per fare un passo avanti nella mia carriera. E vincere».
SUL MODELLO PIRLO – «Con Allegri c’è una buona intesa, pian piano parleremo del mio posizionamento. Per adesso siamo qua per lavorare e prepararci bene. Dove giocherò? Dove sarò più utile: allo Roma giocavo a tre, sono un giocatore che non ha paura con il pallone tra i piedi, Allegri conosce bene le mie caratteristiche, mi adatterò alla squadra. Il paragone con Pirlo? Pirlo è un grandissimo giocatore, è un esempio, è stato il centrocampista migliore della serie A da quando gioco io in Italia: siamo diversi, io non copierò il suo gioco perché siamo diversi. Lui è stato un calciatore incredibile. Io darò il massimo per diventare ancora più forte e un giocatore importante per la Juve. Prima mi integrerò e prima dimostrerò il mio valore. Il paragone con Pirlo è bello, però il mio gioco è un po’ diverso».
SULLE PUNIZIONI – «Ho lavorato con uno specialista come Juninho, a Lione. Io ho la mia tecnica e la sto perfezionando, sto cercando di essere il più pericoloso possibile e di decidere le partite, che spesso si vincono da fermo. Sto lavorando su questo aspetto, ma so che la Juve ha altri giocatori che calciano bene, ma io vorrò essere decisivo».
SUGLI OBIETTIVI – «Champions? L’importante è rivincere i trofei dello scorso anno, ma una società come la Juventus vuole vincere tutto in campionato e Coppa. La priorità è lo scudetto e scrivere la storia: 6 di fila sarebbe da leggenda».
SU DYBALA – «Dybala? Proverò a mettere i mie compagni nella migliore situazione possibile. Proverò a far giocare bene i miei compagni: qua ci sono tante individualità, non ci sono solo Pjanic o Dybala. La Juve attraverso il suo spirito ha vinto tanto e nello spogliatoio ci sarà gente che lo ricorderà sempre. Dividersi le punizioni? Ce le divideremo per il bene della squadra».
SUL 5, NUOVO NUMERO DI MAGLIA – «Ho scelto il 5. E’ stato il numero del mio idolo Zidane al Real Madrid, è un bel numero».
SU POGBA E BENATIA – «Ho sentito Pogba per fargli gli auguri per l’Europeo. Benatia? Lo sento ogni giorno, siamo amici: è un grande calciatore».
SU HIGUAIN ALLA JUVE – «Non mi sorprenderebbe se uno come Higuain o un altro grande attaccante venisse qua, perché qui alla Juventus si lavora bene per vincere trofei. Non sarei sorpreso: vedo che la società sta facendo di tutto per rinforzare la squadra».
SUL NUOVO CENTROCAMPO – «Centrocampo più forte del mondo? Sicuramente siamo forti. Non temo la concorrenza, io sono qui per aiutare e dare una mano alla squadra».
L’arrivo del bosniaco rafforza ulteriormente un centrocampo già di primo livello e aumenta il tasso tecnico della rosa: «Ho ricevuto tanti messaggi di benvenuto fin dall’inizio e tutti mi hanno subito fatto capire di essere arrivato in un gruppo unito, alla quale potrò dare una mano. Il calcio è un gioco di squadra e solo se questa gira bene si riesce a dare il meglio. Io cercherò di mettermi al servizio dei compagni, poi il talento di ognuno uscirà fuori. Qui ci sono tante ottime individualità, ma la Juve ha dimostrato in questi anni che è con lo spirito del gruppo che si riesce a raggiungere gli obiettivi, perché la squadra è molto più importante del singolo. Non temo la concorrenza, sono qui per dare una mano. Cercherò di giocare il più possibile, ma sarà il campo a decidere».
Il talento di Pjanic ha scatenato, fin dai suoi primi giorni in bianconero, paragoni impegnativi, come quello con Pirlo: «Mi lusinga, ma credo che il nostro gioco sia un po’ diverso – sottolinea Miralem – Pirlo è stato il più forte centrocampista della serie A, dimostrandosi eccezionale ovunque abbia giocato. Io mi auguro di fare altrettanto bene».
Con il Maestro, Pjanic condivide senz’altro il talento sulle punizioni: «Ho lavorato con uno specialista come Juninho a Lione, ma ogni calciatore ha una tecnica diversa. Io sto perfezionando la mia, cercando di essere il più pericoloso possibile, perché a volte le partite si decidono con i calci piazzati. La Juve ha anche altri giocatori che tirano bene e si deciderà volta per volta chi andrà a battere».
Inevitabile la domanda su come immagina il suo ritorno all’Olimpico, quando il calendario proporrà Roma-Juve: «Sarò contento, perché lì ho trascorso cinque anni bellissimi, per me sarà una partita speciale. Non è stato facile andare via da Roma e sarebbe stato lo stesso in qualsiasi squadra fossi andato, ma sono convinto di essere arrivato in quella giusta»
Infine, ecco svelto il suo numero di maglia: «Lo scorso anno avevo il 15, ma qui è già preso – conclude Miralem – Quindi avrò il 5. Il mio idolo Zidane lo ha portato in carriera e sarò felice di fare altrettanto»