Si decide ai rigori la sfida tra Melbourne Victory e Juventus, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, firmato da uno spettacolare destro di Carlos Blanco Moreno e dalla zampata di Ingham. Dal dischetto sbagliano meno gli australiani, che si aggiudicano la sfida, ma ciò che più conta e aver messo minuti nelle gambe e apprezzato la qualità dei giovani a disposizione di Allegri per questa tournée.
Il teatro della prima uscita dello Juventus Jeep Tour è il Melbourne Cricket Ground, mastodontico impianto da 100.000 posti che normalmente ospita il Cricket e il football australiano.
Allegri inaugura le amichevoli estive con la difesa a tre e rinuncia a Benatia, Pereyra e Pjanic, per permettere loro di recuperare dal pesante lavoro atletico sostenuto in questi giorni, in vista della gara contro il Tottenham.
Gli australiani sono fisici e volenterosi, ma patiscono la tecnica e la rapidità di Dybala, che arretra volentieri per dirigere il gioco. È sua l’apertura che mette Alex Sandro nelle condizioni di saltare Nigro e servire in area Lemina. La girata del francese è di prima intenzione, ma debole e fuori misura.
Dalla parte opposta si fa vedere Ben Khalfallah, con un traversone insidioso sul quale Berisha non arriva per pochi centimetri, gli stessi che mancano alla punizione di Dybala per centrare “il sette”.
In piena preparazione non si possono pretendere ritmi da big match, ma anche se al piccolo trotto la Juve si presenta piuttosto spesso dalle parti di Thomas: il destro di Rugani, su cross di Loria, termina a lato di un soffio, mentre il diagonale di Cerri impegna il portiere australiano. L’intervento più difficile però deve compierlo Neto nel finale di primo tempo, per deviare in angolo il colpo di testa ravvicinato di Berisha.
Con la ripresa iniziano le sostituzioni e Allegri tiene in campo solo Neto, Marrone e Lirola, cambiando otto undicesimi. Kastanos e Padovan arrivano subito alla conclusione, ma non centrano la porta da buona posizione. Ci riesce invece Blanco al 13′ e lo fa dal cerchio di centrocampo: il difensore intercetta il rinvio di Thomas, lo vede fuori dai pali e piazza sotto la traversa un destro da quasi 50 metri. Un gol da cineteca, sottolineato dagli applausi dei tifosi, dei compagni e di Allegri, che, sorridente in panchina, mostra di apprezzare.
Una piccola curiosità: per il tecnico bianconero la trasferta a Melbourne e la partita sono anche state un’occasione di ritrovare Carl Valeri, il capitano del Victory entrato nella ripresa, che Allegri aveva allenato nei suoi trascorsi alla Spal e al Grosseto.
Gli australiani provano ad aumentare l’intensità e Audero, entrato al posto di Neto, deve prima intervenire su un traversone insidioso, quindi uscire con i piedi per anticipare Ingham, che cercava di approfittare di retropassaggio corto di Blanco. La punta australiana si rifà al 38′, quando riceve al limite dell’area e infila nell’angolino il destro rasoterra il gol del pareggio con cui si chiudono i 90 minuti. Per decidere la gara si va ai rigori: Audero neutralizza il tiro di Valeri, ma per la Juve sbagliano Macek e Padovan e il Melbourne si aggiudica la prima sfida dell’International Champions Cup per 5-4.
MELBOURNE VICTORY-JUVENTUS 5-4 (1-1 dtr)
RETI: Blanco 13′ st, Ingham 38′ st
SEQUENZA RIGORI: Valeri (parato), Marrone (gol), Ingham (gol), Vitale (gol), Baro (gol), Macek (parato), Galloway (gol), Rossetti (gol), Pasquali (gol), Padovan (parato)
MELBOURNE VICTORY
Thomas; Nigro (1′ st Geria), Donachie, Ansell (21′ st Baro), Georgievski (1′ st Galloway); Mahazi (36′ Hope) , Bozanic (21′ pasquali)), Broxham (1′ st Valeri); Ben Khalfallah (1′ st Ingham), Berisha (21′ st Howard), Austin
A disposizione: Spinella, McGilp, Theoharous, Goulding
Allenatore: Muscat
JUVENTUS
Neto (20′ st Audero9; Rugani (1′ st Parodi), Marrone, Severin (1′ st Blanco); Lirola, Lemina (1′ st Macek), Hernanes (1′ st Vitale), Asamoah (1′ st Kastanos), Alex Sandro (1′ st Coccolo); Dybala (1′ st Padovan), Cerri (1′ st Rossetti)
A disposizione:Del Favero, Loria, Benatia, Pereyra, Pjanic
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Kimura (JPN)
ASSISTENTI: Flynn (AUS), Beecham (AUS)
QUARTO UFFICIALE: Williams (AUS)
La Juve in Australia IV: How do you say “beffata”?
Se state leggendo questo recap è probabilmente per prendere un break, una boccata d’aria, dall’ansia generata dalla trattativa Higuain. Cercherò quindi di essere quanto più leggero possibile a mia volta nel raccontare una partita che andrebbe necessariamente messa tra le virgolette.
Giornata pessima, qui a Melbourne. Sveglia presto, poi treno, un giro per il Queen Victoria Market ed infine un pomeriggio di attesa a casa del mio supervisor, che sarà con me alla partita.
Intanto fuori piove, è un mondo freddo [cit] w ho come l’impressione che non sarà un match che entrerà nella storia del calcio.
Ore 5.30 siamo fuori, sul tram verso il Melbourne Cricket Ground. Dalle foto allegate capirete come si tratti di uno stadio solo adattato al calcio: i nostri posti sono un disastro, si vede quasi meglio a seguire dal maxi schermo che non sul campo a causa della prospettiva.
Il primo tempi scorre via ordinato, come la juve di Allegri messa in campo: buone triangolazione, Alex sandro e Asamoah, capitano, che abusano liberamente della fascia, dybala in palla ed Hernanes col freno a mano non tirato, di più. Non convince molto la difesa, del resto siamo ad una versione del tutto inedita e Berisha, un buon attaccante da B italiana, si rende pericoloso un paio di volte.
Nel secondo tempo inizia la girandola di cambi e diventa juve primavera Vs Victory, francamente un po troppo considerando il freddo glaciale e il costo non irrisorio dei biglietti riesco però ad umtrufolarmi nel settore platinum, da cui godo di vista molto migliore, grazie alla disattenzione di un paio di guardie, probabilmente intente a spulciare i rumors su Higuain.
Sul resto della partita poco da dire: il portiere del Victory offre una prestazione da Mai Dire Gol, il Victory pareggia grazie ad una buona triangolazione in area, si va quindi ai rigori dove arriva la beffa per i ragazzi della primavera.
Vince il freddo, alla fine, vince anche la fila per un caffè caldo rispetto a quella per una birra, descrivendo perfettamente una serata paradossale.
Mi immergono nei miei pensieri sulla via del ritorno, pensando a quanto giunge dall’Italia in merito alla clausola del pipita. È ora di salutare la skyline notturna di Melbourne e tornare verso Geelong, dove i Cats hanno battuto in contemporanea gli Adelaide Crows nella corsa al primo posto in campionato.
È footy, ovviamente. E non sarà certo li spettacolo calcistico visto stasera a spodestato il primo sport regionale dal suo trono.
Have a good one
di Andrea Merenda