Abbiamo salutato davvero tanta gente questa estate: dai grandi talenti ai quali eravamo affezionati, ma che sapevamo che un giorno o l’altro sarebbero potuti partire, penso a Morata e Cuadrado ma anche al sempre in bilico Paul, agli attori non protagonisti che hanno dato tutto quello che avevano alla causa bianconera sia in campo, come Padoin e Caceres, che fuori, come Rubinho. In tutto questo, è davvero difficile collocare, raccontare e soprattutto commentare l’addio di Mauricio Isla in maniera appropriata; tra infortuni, problemi di adattamento e difficoltà di sorta il cileno non è mai entrato nei cuori dei tifosi bianconeri e il suo addio difficilmente porterà lo juventino medio ad esprimere un parere diverso dal canonico “finalmente” che solitamente accompagna la cessione di chi ha clamorosamente disatteso le aspettative. Proviamo a riavvolgere il nastro della pur breve carriera del huaso, in spagnolo il mandriano, in quel di Torino, e (ri)scopriamo insieme cosa non ha funzionato in questi anni.
2 luglio 2012 – La Juventus acquista dall’Udinese il 50% dei cartellini di Kwadwo Asamoah e Mauricio Isla, versando complessivamente 18,3 milioni di euro nelle casse dei friulani. Incredibile a dirsi col senno di poi, ma il pezzo pregiato dell’affare è senz’altro il nazionale cileno che in bianconero sceglie di indossare il numero 33, precedentemente sulle spalle di Sorensen e Legrottaglie, predecessori non esattamente esaltanti. Isla viene da un’operazione al legamento crociato risalente a febbraio e salta praticamente tutta la preparazione della squadra di Antonio Conte, tornando a disposizione solamente a metà settembre. A Udine era stato impiegato con successo da mezzala destra nel periodo precedente l’infortunio, invece visto il traffico in mezzo al campo Conte lo ripropone come laterale destro, prima alternativa al titolare Lichtsteiner. Il buon Mauricio esordisce a fine settembre contro il Chievo, mezz’ora senza infamia né lode, mentre in Champions disputa una delle sue migliori gare con la maglia della Juve nel 4-0 sul Nordsjaelland, entrando in due delle 4 reti bianconere.
Il cileno è sicuramente meno combattente e aggressivo di Lichtsteiner, ma sembra avere piedi più dolci di quelli dello svizzero; la Juve ci crede e lo aspetta, anche Conte è sicuro di poter tirar fuori qualcosa di buono da Isla, che però finisce nel dimenticatoio per un bel po’ dopo la prestazione deludente nella gara contro il Milan, condita dal fallo “di ascella” che porta al rigore di Robinho, il quale sancirà il definitivo 1-0. Da dicembre in poi Isla scende in campo solamente nelle gare di Coppa Italia e nelle ultime tre di campionato, a Scudetto già matematicamente vinto, scavalcato nelle gerarchie dall’adattato Padoin. Il giudizio su di lui è sospeso, ma sia la Juventus che i tifosi credono che abbia qualcosa da dare alla causa bianconera, e continuano a dargli fiducia.
19 giugno 2013 – Kwadwo Asamoah, reduce da una sorprendente stagione d’esordio a Torino, viene interamente riscattato dalla Juventus, mentre Mauricio Isla vede rinnovata la comproprietà tra Juve e Udinese; in appena un anno le gerarchie si sono ribaltate. Senza più l’attenuante del difficile recupero dalla rottura del crociato, Isla partecipa per intero alla preparazione e sembra poter seriamente insidiare Lichtsteiner per il posto di quinto di centrocampo a destra, addirittura nella gara contro l’Inter il cileno mette la freccia per il sorpasso, subentrando al 45′ per lo svizzero (decisamente sottotono) e disputando da titolare le successive gare contro Verona e Chievo. Il momento positivo di Mauricio termina bruscamente il 2 ottobre, quando in Juventus – Galatasaray si dimentica clamorosamente che la squadra è passata alla difesa a 4 e lascia una voragine impressionante sul suo out, spianando la strada al pareggio di Umut Bulut.
Un errore marchiano e pesantissimo che costerà alla Juventus la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League e a Isla la considerazione di Conte, che torna velocemente ad affidarsi a Lichtsteiner per le gare più importanti. L’ex Udinese diventa così il titolare della “Juve B” che il tecnico schiera in Europa League, anche qui offrendo prestazioni abbastanza anonime e che lasciano la sensazione di avere davanti a sé un giocatore che ha perso il mordente, che non ha voglia o non riesce a lottare per emergere. Quest’azione nella gara dei quarti di finale di EL contro il Lione è la summa della sua esperienza in bianconero: inserimento coi tempi giusti, corsa non troppo convinta, caduta rovinosa e goffa in seguito alla presa pulita del portiere.
20 giugno 2014 – La Juventus riscatta ufficialmente Mauricio isla dall’Udinese per 4,5 milioni di euro, meno della metà del valore del 50% del cartellino acquistato due anni prima. In panchina si verifica il drammatico avvicendamento tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri, ma appare ovvio che il credito nei confronti del cileno è terminato e che sia stato riscattato solamente per provare a monetizzare un’eventuale cessione. In agosto Mauricio passa al Queens Park Rangers, in prestito con obbligo di riscatto fissato a 10 milioni di euro in caso di salvezza; il cileno si disimpegna discretamente in Premier League, ma sfortuna vuole che gli Hoops retrocedano e dunque il calciatore rientra mestamente alla base.
24 giugno 2015 – Quarti di finale di Copa America, i padroni di casa del Cile stanno facendo fatica ad avere ragione del fastidiosissimo Uruguay, in una gara molto fisica che sembra doversi trascinare ai supplementari e magari oltre. A 9 minuti dalla fine a suonare la sveglia è uno dei leader della Roja, che raccoglie palla appena dentro l’area di rigore e con un imprendibile rasoterra batte Muslera regalando al Cile (che poi vincerà il torneo) la semifinale. Sembra incredibile, ma il giocatore in questione risponde al nome di Mauricio Isla. Solamente quando indossa i colori del suo paese il laterale si trasforma, mette in campo la “garra” giusta nel mordere le caviglie agli attaccanti avversari e si produce in ottime discese sulla fascia mettendo in mezzo parecchi palloni; sembra la versione HD del giocatore sbiadito visto alla Juventus.
L’ottima Copa disputata non spinge la Juventus a tornare sui suoi passi, anzi i bianconeri cercano di sfruttare l’onda lunga del suo momento positivo e lo girano in prestito con diritto di riscatto al Marsiglia, assieme al dirimpettaio De Ceglie. Nonostante le buone prestazioni offerte l’OM decide di non confermare il cileno, che torna ancora una volta a Torino in cerca di una sistemazione definitiva.
8 agosto 2016 – Mauricio Isla passa dalla Juventus al Cagliari per 4,5 milioni di euro; in 4 anni il suo valore di mercato si è ridotto a un terzo di quanto era stato valutato dall’Udinese al momento della cessione in comproprietà alla Juve. Difficile parlare di rimpianti, più probabilmente Isla non è stato all’altezza di una sfida così impegnativa e a Torino non ha trovato l’ambiente giusto, complice il rientro da un brutto infortunio e vari altri problemi fisici, per esprimere al massimo le sue doti. A lui va un sincero in bocca al lupo per il futuro, ma i rimpianti e le lacrime meglio riservarli ad altri.
Alex Campanelli