Celebrity death match: Evra vs Sandro

di Luca Rossi


La Juventus 2016/17 ha in rosa due alternative validissime per la fascia sinistra. Attraverso l’analisi e le statistiche, ecco un focus ragionato su chi sia meglio schierare, in ogni circostanza.


La Juventus ha due squadre da scudetto. Questo è uno dei ritornelli più frequenti in questo periodo, commento semplice ma icastico alla straripante sessione di calciomercato appena conclusasi. Effettivamente è così. Mister Allegri nel corso della stagione dovrà occuparsi di numerosi dualismi, in vari ruoli del campo. Una delle staffette riguarda la corsia di sinistra. Parliamo ovviamente di Evra ed Alex Sandro, due giocatori diversi per molteplici motivi, ma comunque senza dubbio validi e “da Juventus”.


AVETE GIA’ LETTO IL LONGFORM DEDICATO AD EVRA?


Il primo è arrivato nell’estate 2014 dal Manchester United, ad un costo irrisorio (circa 1.2 milioni di sterline). Il secondo è stato prelevato per 26 milioni dal Porto nell’estate 2015, investimento parecchio oneroso per un giocatore che sarebbe andato in scadenza l’anno successivo. L’anno scorso Allegri ha concesso circa lo stesso minutaggio ai due giocatori, mostrando una lieve preferenza per Evra: più precisamente 2779 minuti per il francese e 2241 per il brasiliano. Sembra invece che i tifosi non abbiano dubbi, almeno secondo ciò che si legge online: all’unanimità si ritiene che il titolare debba essere Alex Sandro e che Evra vada relegato a riserva. Andiamo nel dettaglio analizzando questo dualismo attraverso statistiche e prestazioni fornite.

La carta d’identità non lascia scampo. 35 anni per Evra, 10 in meno per il pari ruolo. Dal punto di vista della prestanza fisica pare quindi non esserci partita. Alex Sandro effettivamente garantisce maggior velocità, rapidità e resistenza nel corso dei novanta minuti. Riesce ad arare la fascia con una facilità disarmante soprattutto in proiezione offensiva, per poi celermente ricoprire la fetta di campo lasciata scoperta. Evra è molto più attento alla posizione e meno efficace nello spunto decisivo nella metà campo avversaria. Dato emblematico è quello relativo ai dribbling per partita in riferimento alla stagione 2015/16: in Serie A, Alex Sandro ha una media di 2,9 dribbling a partita, di cui 1,8 riusciti. In Europa, 3,4 dribbling a partita, di cui 1,4 riusciti. Evra presenta dati nettamente differenti: in Serie A 1,2 dribbling a partita di cui 0,5 riusciti. In Europa il dato scende a 1,8, di cui 0,3 riusciti. Sia il numero totale di dribbling sia la percentuale di riuscita va decisamente a pannaggio del brasiliano, che mostra una maggior pericolosità offensiva grazie alla capacità di creare superiorità numerica, e quindi anche una maggior attitudine europea. Non indifferente è anche l’abilità al tiro col piede debole che contraddistingue Sandro. Un esempio è la facilità, pulizia, eleganza ed efficacia che si evince dal goal segnato contro l’Udinese alla ventesima giornata di serie A. Dribbling a rientrare sul destro e palla in rete sul secondo palo. Goal alla Del Piero realizzata da un mancino, detto in parole povere. Chapeau.


Mentre il numero di assist è quasi equivalente (4 a 3 in favore di Alex Sandro), maggiormente rilevante è la differenza tra i due nel dato dei “passaggi chiave”, ossia quelle verticalizzazioni o lanci che permettono di scavalcare una linea avversaria e quindi di creare presupposti pericolosi. In Italia la differenza è minima: 1,2 contro 0,7 a partita in favore del nostro numero 12. In Europa la forbice si allarga notevolmente: 1,6 contro 0,2. Attraverso questi numeri è piuttosto semplice evincere come Alex Sandro sia nettamente più efficace nella metà campo avversaria, sia per la prestanza fisica sia per le qualità tecniche che lo contraddistinguono, e che Evra in campo europeo, dove i ritmi sono più intensi, preferisca prestare più attenzione alla fase di copertura.

Spostiamoci allora nella metà campo juventina, concentrandoci sulle loro qualità difensive, comunque essenziali in virtù del ruolo ricoperto. Evra possiede senza dubbio grande esperienza e un elevato senso della posizione, tanto che può ricoprire abbastanza agevolmente anche il ruolo di terzo di difesa come accaduto a Monaco negli ottavi di Champions League. È estremamente abile nel leggere le situazioni pericolose e ad eseguire tatticamente il movimento giusto. Basti vedere la diagonale in marcatura sul taglio di Mounier alla settima giornata di campionato.

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Nonostante l’età e il passo non sveltissimo, proprio grazie al senso della posizione e all’esperienza Evra si rivela sempre un avversario molto ostico nell’1 vs 1. Riesce a leggere in anticipo il movimento dell’attaccante per poi sradicargli il pallone dai piedi o toccarlo quanto basta per interrompere la sortita offensiva. Notevoli sono le sue qualità in marcatura perché, pur non essendo un gigante, grazie a uno stacco spesso imperioso riesce a sopraffare centravanti ben più alti di lui. Alex Sandro, in controtendenza rispetto alla tradizione brasiliana, ha mostrato ottime qualità difensive. Nell’1vs1 difficilmente viene lasciato sul posto. Douglas Costa nella gara di Champions League a Monaco, dove ha giocato una partita maestosa, non ha mai perso un pallone nell’1vs1 contro Sandro, ma allo stesso tempo non lo ha mai superato di netto. Per quanto riguarda il posizionamento tattico in fase di non possesso, il numero 12 bianconero ha mostrato qualche difetto in più rispetto all’avversario diretto, non tanto per deficit tattici o di lettura dell’azione, quanto per momenti di distrazione e per la scarsa esperienza in certe circostanze. Le statistiche a confronto riguardo ai contrasti vinti e agli intercetti (ricordiamo che per Allegri il secondo dato è decisamente più importante rispetto al primi) non lasciano rilevare grosse differenze, a testimonianza del fatto che, nonostante qualche pecca del brasiliano sul piano tattico, il livello fra i due sia più o meno simile. Alla luce di questa disamina effettuata attraverso dati e prestazioni, emerge come Alex Sandro meriti abbastanza nettamente il posto da titolare, soprattutto per la differenza di incisività nella trequarti avversaria.

Ma allora cosa ha spinto Allegri ad adottare un’alternanza abbastanza equa l’anno scorso? Ecco che entrano in gioco questioni riguardanti la testa dei giocatori che solo il mister può valutare grazie al contatto e al monitoraggio continuo in allenamento. È l’intervista rilasciata a Sky Club Calcio del 15/05 a venirci incontro. Nell’occasione, Allegri ha spiegato che Sandro è già tra i Top 3 al mondo nel suo ruolo e che potrà diventare senza dubbio il numero uno, ma che al momento non ha la concentrazione, la tenuta mentale e la testa per poter giocare da più partite consecutivamente sul livello auspicato dalla Juventus. Abituato al Porto, non è mai stato sottoposto alla pressione di dover giocare ogni partita per vincere in tutte le competizioni, e ciò ha causato momenti di distrazione e a tratti anche di supponenza in lui. Abbiamo avuto la prova del nove nella prima giornata del campionato appena iniziato. Sandro è stato titolare in quasi tutte le amichevoli estive e, alla prima uscita ufficiale stagionale con la Fiorentina, schierato titolare, ha commesso un errore ingenuo che poi è costato il gol sul successivo calcio d’angolo. Un giocatore da Juventus deve rimanere attaccato alla partita sul piano mentale per novanta minuti, ininterrottamente. Per consacrarsi, il brasiliano deve fare quest’ulteriore passo in avanti.

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Ultimo aspetto da evidenziare a favore di Evra è il suo carattere da trascinatore, che lo ha reso in soli due anni leader della squadra. È lui che ha scosso la squadra non solo dopo Sassuolo lo scorso ottobre, ma anche a Madrid nell’intervallo della semifinale di ritorno del maggio 2015. Ecco le sue parole in un’intervista rilasciata in seguito.

Ho visto una strana rassegnazione dopo il gol del Real, si stava facendo largo lo scoramento. Ho parlato con molti compagni nell’intervallo e poi in campo. Ho gridato: non posso pensare che loro abbiamo più fame di noi! E ancora ho cercato di far capire: fisicamente stiamo meglio, non possiamo non fargli un gol, non possiamo non prendere il sopravvento, corriamo più di loro!

Alla luce di queste analisi e statistiche, durante l’anno sarà giusto schierare Alex Sandro nei match di Champions League, che saranno gli incontri più importanti della stagione, perché in queste partite devono andare in campo i più forti e i più in forma fisicamente. In Serie A, dove notoriamente si vince con la miglior difesa, e in Coppa Italia, sarà opportuno conservare una buona alternanza tra i due, per far rifiatare fisicamente e soprattutto mentalmente il brasiliano e per dare maggior solidità difensiva grazie ad Evra, nelle partite in cui sarà necessario. In ogni caso, la buona notizia per i tifosi bianconeri è che, per quanto riguarda la fascia sinistra, Allegri può dormire sonni tranquilli.