«Dopo Palermo, a Zagabria per vincere»

Il centrocampista bianconero: «Ci sono cose da migliorare sotto il profilo tecnico, ma l’importante era vincere a Palermo senza prendere gol. Adesso a Zagabria dobbiamo fare il bis»

Un dato particolarmente confortante che arriva dalla prestazione di ieri a Palermo è proprio nel risultato: al di là del fatto stesso di aver vinto e mantenuto il primato, è stato fondamentale portare a casa un successo in un match difficile, mantenendo la porta inviolata.  Lo ha detto ieri Mister Allegri, lo ha confermato oggi Miralem Pjanic ai microfoni di Sky.

«Possiamo sicuramente giocare meglio di quanto abbiamo fatto a Palermo – racconta –  soprattutto sotto il punto di vista tecnico. Ma l’allenatore ci aveva chiesto di vincere e non prendere gol: lo abbiamo fatto, dimostrando un temperamento da grande squadra. Sono proprio le grandi squadre quelle che vincono anche quando non giocano nel modo migliore: noi abbiamo fatto 15 punti su 18 e abbiamo ancora margini di crescita».

Un temperamento frutto anche di un lavoro fatto dopo la sconfitta contro l’Inter: «Questa settimana ci siamo parlati, Allegri ci ha fatto capire cosa non andava e su cosa puntare, e la nostra risposta è arrivata con due vittorie, adesso pensiamo a Zagabria».

Proprio la sfida di Champions riveste particolare importanza per la Juve: «Vogliamo e dobbiamo vincere, giocando bene e imponendo il nostro gioco, perché sarà una partita calda e difficile, ma il nostro obiettivo è arrivare primi nel girone».

Aggiunge Miralem: «Siamo un gruppo unito, lo dimostriamo sempre sul campo, siamo tutti coinvolti nelle rotazioni, viste anche le tante partite che disputiamo, tutti si fanno trovare pronti e danno il massimo. Anche noi nuovi cominciamo a integrarci nel modo migliore, io ho avuto bisogno di un po’ di tempo per ambientarmi e ora sto benissimo, col passare delle settimane  non potrà che andare ancora meglio».

A proposito di Miralem e della sua posizione in campo: «Sono a disposizione di Allegri, per giocare davanti alla difesa, come mezzala o anche trequartista. Mi piace distribuire la palla e far giocare i compagni, sto apprendendo gli automatismi del gioco e sono fiducioso sul fatto che le cose miglioreranno ancora».

 

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