La domanda è semplice: vi è mai capitato di soffermarvi a pensare quanto siete juventini?
Non tanto rispetto agli altri (ognuno ha il suo modo di tifare che può piacere o meno) quanto rispetto a voi stessi. A me è capitato e le conclusioni sono state sorprendenti perché sono in netta contrapposizione alle evoluzioni dei miei pensieri su altre faccende della nostra “esistenza terrena” (politica, economia, famiglia etc.).
Col passare degli anni infatti (si dice maturare vero?) le mie convinzioni sulle varie questioni (e passioni) della mia adolescenza e giovinezza si sono pian piano affievolite, annacquate, edulcorate, sono meno chiare e nette. Come ognuno di noi ovviamente da giovane sai chi sono i buoni e chi i cattivi, cosa andrebbe fatto e non si fa, hai esattamente chiaro il quadro delle situazioni che ti riguardano e sei pronto a combattere per difendere i tuoi “dogmi”.
Poi si cresce e si capisce che forse la distinzione non è poi così semplice tra buoni e cattivi, che forse prima di combattere è meglio studiare l’argomento o l’avversario e che non tutto è sempre così “chiaro” o meglio “bianco o nero”. E queste due parole non sono usate a caso. Bianco e nero. Sì.
A questo progressivo edulcoramento delle mie passioni non corrisponde una presa di posizione diciamo più “distaccata” rispetto alle vicende bianconere rispetto per esempio a venti anni fa quando ero diciannovenne. Anzi, mi rendo conto a volte di esser persino troppo ultrà (con massimo rispetto del mondo ultras) su alcune questioni che interessano la Juve e comunque appassionato come e se non più di prima a tutto ciò che riguarda il mondo bianconero (non solo il calcio giocato).
Mi sono chiesto il perché.
La prima risposta che mi è venuta in mente subito di getto è Farsopoli.
E’ quello lo spartiacque che mi (ci) ha reso più juventini in questi anni? Probabilmente sì ma non totalmente.
E’ indubbio che quello che ci è successo dieci anni fa ci ha fatto immergere in una realtà prima che neanche conoscevamo. Abbiamo (chi più chi meno) cominciato a studiare sentenze, cavilli, testimonianze, procedimenti civili, penali e sportivi, conosciuto e approfondito operati di dirigenti (non solo nostri) che prima neanche ci interessavano tanto.
Abbiamo cominciato a leggere bilanci, consultare esperti di economia, capire cos’è e a cosa serve un aumento di capitale o una plusvalenza. Come ogni lutto ci siamo stretti gli uni con gli altri(come ogni famiglia) per affrontare il pubblico ludibrio, lo smantellamento di una squadra e di una società che ci avevano fatto arrivare in cima al mondo, la serie B, la difficile risalita ai vertici e via dicendo.
Non è un caso che praticamente tutti i primi siti e forum per i tifosi della Juventus siano nati proprio dalle ceneri di Farsopoli.
E qui arriviamo al secondo punto. Secondo me proprio la nascita, il proliferare ed il diffondersi di siti, forum, blog, giornali e persino TV che trattano di cose juventine hanno contribuito in materia notevole a renderci più “juventini”. Siamo sempre stati la prima tifoseria in Italia e sempre la seconda o la terza nelle nostre città di appartenenza. Internet soprattutto ci ha compattato, unito, resi finalmente una cosa sola. E finalmente abbiamo potuto ascoltare, leggere, studiare punti di vista “juventini”.
Abbiamo potuto anche iniziare a “condizionare” la cosiddetta “informazione istituzionale” proprio perché diventati una voce potente, grande e soprattutto “competente” (credo siamo la tifoseria più informata su questioni giuridiche di qualsiasi tipo). Tutto ciò prima semplicemente non potevamo fare perché le notizie le apprendevi su giornali o Tv che non solo non avevano (e non hanno) nulla di juventino ma non avevano (e non hanno) nulla di imparziale. Direi che, citando il famoso film Matrix, una volta che abbiamo scelto la pillola rossa, non potevamo più tornare indietro.
Il terzo motivo per cui sono più juventino di venti anni fa è di fatto interconnesso ai primi due. Più che per il fatto che vinciamo, a rendermi più gobbo di prima è stato il fatto di cadere (ingiustamente sgambettati) e rialzarsi, camminare sempre più veloce e poi iniziare a correre come stiamo facendo ora. Credo che ad un tifoso nulla lo renda più orgoglioso che vedere la propria squadra risorgere dalle ceneri e volare di nuovo più alta di tutte come una novella Araba Fenice.
La Juventus lo ha fatto, lo sta facendo e ciò non può che alimentare in me continuamente la fiamma della passione. Indipendentemente se vengano o meno raggiunti determinati risultati sportivi.
Ecco, guardandomi indietro, credo siano essenzialmente questi i motivi chiave (ce ne sono poi innumerevoli altri perlopiù soggettivi) per cui sono più juventino di venti anni fa. E tutto questo devo dire che….mi piace!
Giorgio C. Mascione