A Juan Guillermo Cuadrado basta veramente poco per essere decisivo: qualche scatto bruciante dei suoi, una o due serpentine ubriacanti a partita, un paio di cross violenti e nel contempo vellutati di quelli che sa mettere solo lui, ed eccolo stabilmente tra i migliori in campo. Contro il Chievo ha mandato in gol Mandzukic con un preciso passaggio filtrante, non propriamente la specialità della casa, ma ci sono altri interessanti spunti statistici da analizzare riguardo alla sua gara, dalle statistiche sino alla posizione in campo.
Partiamo proprio da quest’ultima, evidenziando come cambiano i compiti e i movimenti di Cuadrado a seconda del ruolo: contro la Sampdoria il colombiano è stato schierato, come quasi sempre, da esterno del 3-5-2, mentre nella più recente vittoria di Verona il numero 7 ha giocato da vera e propria ala destra, con Lichtsteiner a coprirgli le spalle. Con la Samp Juan ha giocato praticamente sempre larghissimo, tanto nella propria metà campo quanto in quella avversaria, mentre col Chievo gli è capitato di ricevere palla più vicino alla zona centrale del campo; proprio dalla mattonella sul centro-destra è nato l’assist per l’1-0 di Mandzukic. Quali sono le differenze sostanziali tra il Cuadrado tornante e quello ala pura? Da centrocampista l’ex Fiorentina e Chelsea è giocoforza più coinvolto nel gioco della squadra, tocca più palloni, effettua più passaggi e molti più interventi difensivi, ma le sue statistiche offensive, tiri in porta a parte, restano praticamente immutate, a ennesima riprova della sua capacità di incidere in entrambe le fasi senza perdere lucidità. In soldoni, si può affermare che giocando avanzato Cuadrado viene sgravato di diversi compiti difensivi ed è più portato a tentare la conclusione a rete, ma anche da tornante il colombiano è tremendamente efficace e non accusa affatto il doppio impegno di terzino/esterno offensivo.
A ulteriore riprova di quanto affermato, i numeri difensivi di Juan contro il Chievo: appena 37 passaggi riusciti (77% del totale) un solo tackle tentato, una respinta, un duello aereo in fase difensiva, 3 palloni recuperati. Non cambia invece la sua incisività in fase di costruzione, fermo restando che i suoi strappi e le sue giocate non possono essere quantificati con le fredde statistiche (vedere l’azione di cui sotto, quasi un capolavoro): 3 dribbling riusciti su 3, 5 falli subiti (migliore in entrambi i fondamentali) 1 key pass (il già citato assist a Mario) e 2 tiri in porta, entrambi fuori dallo specchio. La posizione di ala esalta in particolare, ovviamente, la sua vena realizzativa, che resta sopita quando gioca da tornante di centrocampo: non a caso, 5 dei suoi 7 gol da quanto veste la maglia della Juve sono arrivati quando è stato schierato in posizione avanzata.
Unico esterno, ala offensiva, attaccante di supporto (come a Lione), centrocampista nel 4-4-2: Cuadrado è uomo buono per tutte le stagioni, o quasi dato che non è ancora stato schierato da terzino puro come molti tifosi invocano. Stuzzica l’idea di vederlo in coppia con Dani Alves, in quello che costituirebbe uno scambio di posizioni continuo in fase difensiva e un asse dal grandissimo tasso tecnico in costruzione. A quando, Max?