Così l’esterno bianconero: «Lo scontro diretto con il Napoli sarà tale solo se faremo risultato pieno domenica»
La quattordicesima vittoria consecutiva in campionato non può che essere nel mirino dei ragazzi di Allegri. Non solo per allungare una striscia da record, ma soprattutto in vista della partita successiva, quella contro il Napoli sabato 13 febbraio.
Lo ha detto più volte il Mister, lo conferma Cuadrado, intervistato oggi da Sky e Mediaset: «Penso che lo scontro diretto con i partenopei sarà fondamentale e forse decisivo, ma penso allo stesso modo che, se non dovessimo vincere a Frosinone, non potremmo parlare a pieno di “scontro diretto”».
Guai a pensare che il successo in Ciociaria sia una passeggiata: «Sono proprio partite come quelle di domenica, che nascondo insidie che non ti aspetti. Quindi bisogna affrontarla con la solita nostra fame e voglia di vincere. Con il Genoa abbiamo giocato meno bene del solito, ma con una partita ogni tre giorni può capitare, l’importante è avere vinto e mantenere alta la concentrazione».
Anche perché febbraio riserva, si diceva, scontri decisivi: «Noi e il Napoli siamo due squadre che stanno andando benissimo, ma davanti per ora ci sono loro, noi dobbiamo raggiungerli e possiamo farlo restando calmi e concentrati. Comunque ripeto: adesso testa solo al Frosinone». Frosinone, poi Napoli. E all’orizzonte il Bayern: «Sono una squadra molto forte, ma sono convinto che ce la possiamo giocare, abbiamo un livello sufficientemente alto per affrontarli nel modo migliore».
Juan si è inserito in pochi mesi negli schemi di Allegri, diventando una pedina fondamentale nello scacchiere bianconero, a gara iniziata o dal primo minuto: «Mantengo alta la concentrazione, il mio ruolo me lo richiede specie in fase di copertura. Poi, per il resto, cerco di allenarmi sempre al meglio ed essere sempre a disposizione del gruppo».
Ecco, la squadra: «In questo periodo è fondamentale che tutti siamo pronti a dare il massimo, remiamo tutti dalla stessa parte, siamo una squadra. O forse qualcosa di più: siamo una famiglia, fra noi abbiamo un rapporto quasi da fratelli, se c’è da scherzare si scherza e quando si deve lavorare si lavora. Sono felicissimo di essere qui, sto bene, e anche la mia famiglia si trova benissimo».
A proposito di gruppo, non può mancare un pensiero per Martin Caceres, operato oggi e con davanti a sé alcuni mesi di recupero: «Gli ho parlato, gli ho fatto l’in bocca al lupo. Ma lui è un ragazzo eccezionale, anche dopo l’infortunio ha mantenuto il morale alto, ci ha detto di aspettarlo e che gli mancheremo. Dovremo tutti imparare da lui, dal modo con cui prende le cose».