Spetta a Gianluigi Buffon il compito di analizzare la importantissima vittoria di questa sera contro la Roma, e lo fa pochi secondi dopo il fischio finale: «Una grande partita, merito nostro ma anche dei nostri avversari, che sono venuti qui per fare la loro partita e darci filo da torcere, consci del loro valore. Hanno cercato di vincere, come era giusto che fosse».
Il fatto è, continua Buffon, «Che se giochiamo e difendiamo come questa sera è difficile farci gol, è difficile batterci e rimontarci. Ripeto, se. Se invece siamo quelli di Genova tutti i giochi sono aperti, ma dopo la sconfitta con il Genoa ho visto cambiare qualcosa, lo dico da qualche settimana e stasera ne ho avuto la conferma. La vittoria con la Roma ci dà grandi convinzioni, chiudiamo l’anno del campionato con ottime sensazioni».
Detto questo, però, «Guai a sentirci appagati nell’animo e di conseguenza nel gioco. Vogliamo fare un grande percorso, anche in Champions, competizione in cui gli episodi incidono».
Rugani: «Tre punti d’oro»
Una partita semplicemente perfetta. E non è certo la prima… Daniele Rugani ormai non stupisce più, ma continua a impressionare, questo sì. Perché la maturità e la classe con cui ha giocato contro la Roma, praticamente annullando Dzeko, il capocannoniere del campionato, non uno qualsiasi, non possono passare inosservate. Uno splendido modo di festeggiare il rinnovo del contratto fino al 2021 annunciato a inizio settimana: «È stata una settimana strepitosa in effetti, a partire dal Derby e sono davvero contento per la prestazione e per la vittoria di questa sera che ci ha portato tre punti che valgono oro– commenta il difensore a fine partita – anche perché valevano doppio contro la squadra più vicina a noi in classifica. È un successo che dà morale e in vista della Supercoppa di Doha, che vogliamo portare a casa».
Gara dopo gara Rugani si sta dimostrando uno dei difensori più forti del campionato e si sta ritagliando uno spazio sempre più importante. Non certo semplice tra mostri sacri come Barzagli, Bonucci e Chiellini: «Sono degli esempi, i migliori che potrei avere. In ogni partita cresce la sicurezza, anche perché più si gioca, più ci si sente importanti. Il passo più importante l’ho fatto forse a livello mentale, perché venivo da una realtà e da un modo di difendere diversi, quindi c’è voluto un periodo di adattamento. Ora sono cresciuto come personalità e di conseguenza sono migliorate le prestazioni»
Parola a “El Hombre del Partido”
«Sapevo di avere De Rossi attaccato a me, è arrivata la palla di Sami, poi, dopo essermi liberato ho visto arrivare Manolas. Sapevo già che in questi frangenti lui tende ad andare in scivolata, e così è stato anche stavolta; lo ho evitato e a quel punto era una questione di poco tempo: se avessi atteso troppo, il tiro sarebbe stato rimpallato da qualche difensore».
E invece.
Le parole che avete appena letto sono quelle dell’autore della giocata che ha deciso il match, Higuain: raccontato così, sembra quasi facile, come sembrano facili le grandi giocate per i fuoriclasse.
«Sono sempre stato tranquillo, lo dico da quando sono qui: per me l’importante è la vittoria di squadra, poi chiaro che il gol mi rende felice, ma so che se resto tranquillo tutto il lavoro viene ripagato», continua Gonzalo, che aggiunge: «La Champions? È un desiderio, ma anche passare alla storia per il sesto Scudetto lo è. In Champions conta anche un pizzico di fortuna, in campionato la regolarità».
E chiude, il Pipa, ricordando cosa lo ha stregato della Juve: «Quando ho visto che voglia incredibile di vincere c’è qui, anche dopo cinque Scudetti, mi è salita una forza dentro da impazzire e una volontà di dare il massimo per trionfare con i miei compagni».
Da impazzire. Come il suo gol di questa sera.