Rincon è bianconero!

E’ ufficiale il trasferimento del giocatore venezuelano dal Genoa alla Juventus

La Juventus, dopo aver raggiunto un accordo con il Genoa, annuncia che il calciatore Tomas Rincon ha siglato un contratto che lo lega ai colori bianconeri sino al 30 giugno 2020.

Ecco il comunicato ufficiale:

Accordo con il Genoa per l’acquisizione del calciatore
Rincon Hernandez Tomas Eduardo

Torino, 3 gennaio 2017 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l’accordo con la società Genoa Cricket & Football Club S.p.A. per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Rincon Hernandez Tomas Eduardo a fronte di un corrispettivo di € 8 milioni pagabili in tre esercizi.

Il valore di acquisto potrà incrementarsi di € 1 milione al maturare di determinate condizioni nel corso della durata contrattuale.

Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quadriennale fino al 30 giugno 2020.

Per capire il motivo per cui Tomas Rincon è soprannominato “El General”, basta osservarlo in campo. Combattivo, risoluto, fondamentale per qualsiasi centrocampo in cui giochi, Rincon unisce alla sua grinta e alla sua caparbietà un piede capace sempre di mettere la palla al posto giusto.

Ventottenne, alto 175 centimetri, Rincon nasce a San Cristobal, in Venezuela, e muove i suoi primi passi nel mondo nel calcio nella sua nazione, prima allo Zamora FC e poi al Deportivo Tachira. In particolare nella prima stagione, e parliamo del 2007/2008, El General si fa notare mettendo insieme 33 presenze in campionato più cinque fra coppa nazionale e internazionale e segnando in tutto 3 gol. Dopo 18 presenze al Tachira si interessa a lui l’Amburgo, che lo fa debuttare nel calcio europeo. Dalla stagione 2008/09 a quella 13/14, Tomas mette insieme 106 presenze in Campionato, 9 in Coppa di Germania e 11 in competizioni europee.

La stagione 2014/15 è quella del suo esordio al Genoa, nella Serie A. Sotto la Lanterna, fino allo scorso mese di dicembre, Tomas ha tenuto in mano le chiavi del centrocampo, disputando 78 partite in Serie A e 3 in Coppa Italia, e andando a segno, la scorsa stagione, in 3 occasioni.

Nel campionato in corso le doti del General si sono espresse in modo ancora più evidente: 103 palle recuperate, media partita molto più alta rispetto al ruolo, 19 contrasti vinti e altrettanti palloni recuperati, 2 assist e 19 occasioni da rete in cui è stato protagonista.

Particolarmente rilevante il dato dei suoi passaggi positivi, addirittura 680, con la altissima media di 42 a partita, e quello delle verticalizzazioni, ben 249.

Da oggi, Tomas Rincon entra a far parte nel centrocampo bianconero:
¡bienvenido, General!

Rincon: «La Juve è un sogno che diventa realtà»

Il nuovo centrocampista bianconero: «Sono qui per mettermi a disposizione e dare sempre il massimo per vincere»

E’ stato presentato oggi nella sala conferenze dello Juventus Stadium il nuovo centrocampista bianconero Tomas Rincon. «Questo è un sogno che è diventato realtà» – ha esordito il venezuelano – «Ringrazio la Juventus per la fiducia nei miei confronti. E’ stato tutto molto veloce, e quando ho sentito il nome di questo club non ho avuto dubbi, perché qua si gioca per vincere e a me piace lavorare tutti i giorni per questo obiettivo. Ora sto cercando di adattarmi velocemente, perché tra pochi giorni si torna in campo. Darò sempre il massimo: per me è un onore essere qua e mi metterò a disposizione per qualunque cosa di cui la squadra abbia bisogno. Darò il mio meglio lavorando sodo e cercando di vincere sempre».

Prime sensazioni da bianconero.

«Il primo impatto è stato molto positivo, mi hanno accolto tutti bene. Questi primi giorni, coi rientri dalle vacanze, sono stati caratterizzati da test e lavori personalizzati ma ho già avuto modo di comprendere come la Juve sia una vera e propria famiglia, piena di grandi campioni, con un capitano che è il più forte portiere del mondo. Si sono messi tutti a disposizione per farmi ambientare, in più ci sono tanti sudamericani, oltre a Sturaro e Mandragora che già conoscevo in quanto miei ex compagni al Genoa, quindi non sarà difficile adattarsi».

La scelta del numero di maglia: il 28.

«Il numero otto mi è sempre piaciuto: qui ovviamente è di Marchisio, quindi ho scelto il 28, che è la mia età attuale. E’ vero che tra poco compirò gli anni, ma questo è un numero che mi piace e l’ho voluto per me».

A disposizione della squadra.

«Io sono a disposizione, ovunque la squadra abbia bisogno. Non dipende da me dove giocherò, ma lavorerò tutti i giorni per stare bene, dare il massimo e dare una mano ai compagni ogni volta che scenderò in campo. Ho l’umiltà sufficiente per cercare ogni giorno di crescere e imparare. Uno non deve mai pensare di sapere tutto e di essere arrivato al massimo, si deve giocare e vivere sempre al massimo. In questa squadra tutti sono campioni e bisognerà lavorare per mettersi a disposizione della società, dello staff e dei compagni».

Amburgo, Genoa e ora Juventus.

«Ho fatto un percorso lungo, e ho sempre avuto un sogno e un obiettivo. Sono stato cinque anni in Germania crescendo molto come persona e come atleta, per un giovane che arriva direttamente dal Sudamerica è stato un cambio drastico e ho dovuto imparato tante cose. Poi sono arrivato in Italia, dove ho trovato un grande allenatore che mi ha fatto crescere molto, mister Gasperini, che ringrazierò sempre. Il Genoa è stato molto importante per, l’ambiente giusto per darmi continuità: ho lavorato tanto per arrivare fino a qui».

Un giorno importante anche per il calcio venezuelano.

«Per il mio paese il fatto che io sia arrivato alla Juventus è una cosa meravigliosa: il nostro calcio sta crescendo e il fatto che un venezuelano sia oggi in un club importante come questo potrebbe aprire tante porte ai giocatori miei connazionali. Questo è un momento importante per il Venezuela, ed io sono molto felice di portare qui la mia bandiera. Voglio dire a tutti i bambini del mio paese che niente è impossibile, che i sogni possono diventare obiettivi, e che spero che da oggi la Juventus possa avere trenta milioni di tifosi in più».

Capitano in Nazionale, animo da leader.

«Ognuno di noi ha un leader dentro di sé, bisogna solo trovarlo e tirarlo fuori. Io cerco di prepararmi sempre al meglio: i giocatori devono crescere anche come persone, questo serve sempre. Sono il capitano della mia Nazionale e devo stare sempre attento a dare una mano ai giovani, essere sempre preparato».

L’origine del soprannome: “El General”

«Hanno iniziato a soprannominarmi così giornalisti e compagni quando giocavo in Germania: è un nome che mi porto dietro da allora, mi piace e l’ho voluto mantenere».

La Juve affrontata da avversario, con una vittoria con la maglia del Genoa.

«A Marassi abbiamo trovato la Juve reduce da una grande partita, molto dispendiosa, in Champions a Siviglia. Quando giochi contro i bianconeri, la squadra più forte d’Italia, sei sempre molto motivato e affamato, e la partita si è subito messa bene, segnando due gol nei primi minuti».

Tra Stadium e Store: che giornata per Rincon!

Il centrocampista venezuelano si è immerso nell’atmosfera della casa bianconera e ha ricevuto l’abbraccio dei numerosissimi tifosi presenti al Megastore

Giornata da ricordare per Tomas Rincon: il centrocampista venezuelano, che ha scelto la maglia numero 28, dopo la conferenza stampa di presentazione in cui ha definito la Juventus come «un sogno che si realizza», si è immerso nell’atmosfera dello Stadium, visitando la casa bianconera, dagli spogliatoi al terreno di gioco e recandosi, poi, allo Stadium Megastore dove ha trovato numerosissimi tifosi ad accoglierlo, tra cui i rappresentanti di svariati J|ClubDoc (JC Cercola, JC Heroes, JC Mottarone, JC Novara, JC Settimo Torinese, JC Stassernoven) oltre alla nostra mascotte Jay.

Tantissimo affetto da parte dei presenti, che hanno voluto far sentire subito il proprio calore all’ultimo arrivato nella famiglia Juve: Rincon si è messo a disposizione del pubblico per foto e autografi, ricevendo anche il saluto di alcuni connazionali provenienti dal Venezuela.

Una prima giornata “ufficiale” da bianconero davvero positiva, per il nuovo centrocampista a disposizione di mister Allegri: #BienvenidoTomas!

Le 5 cose che chiediamo a Rincón

L’approdo in bianconero di Tomás Rincón ha suscitato reazioni contrastanti nella tifoseria: chi avrebbe preferito un giocatore più giovane e tecnico e chi, come Allegri, lo ritiene ideale per colmare l’assenza di aggressività nel centrocampo. Solo il campo potrà raccontarci l’apporto effettivo del mediano di San Cristóbal, intanto proviamo a buttar giù una lista delle cose che ci aspettiamo di vedere da lui.

1) Impatto agonistico sulle partite

Max Allegri è un allenatore che esaspera volentieri il concetto di Halma, con l’intento di infondere self confidence e autorità ai propri giocatori, tuttavia il rovescio della medaglia risulta spesso essere un atteggiamento generale compassato e attendista, se escludiamo le corse all’arma bianca di Mario Mandzukić o Stefano Sturaro. L’augurio è che Tomas possa enfatizzare la capacità di pressing volto al recupero alto del pallone, dote in cui eccelle, aumentando l’incidenza fisica e la personalità del nostro centrocampo. Senza però dimenticare che un pressing è efficace solo se lo si esegue coralmente, altrimenti l’unico risultato è quello di creare pericolosi buchi. Contagiali, General. Contagia anche il Mister.

2) Duttilità

La possibilità di utilizzare Rincón in più ruoli è sicuramente un’ulteriore freccia nella faretra delle alternative tattiche della squadra, che pur non mancavano. L’ipotesi più stuzzicante è la mediana a 2 (situazione a lui più congeniale in assoluto), con Rincón bloccato sotto la linea del pallone insieme ad un compagno tecnicamente più dotato come Marchisio, per consentire lo schieramento contemporaneo di più talenti offensivi. Più realistico il suo impiego come mezzala nel rombo, ruolo che il venezuelano ha ricoperto sporadicamente. Inoltre, data la pesante assenza di Dani Alves e l’insofferenza manifestata da un Lichtsteiner ormai a fine ciclo nelle ultime apparizioni, le ben 11 presenze di Tomás da laterale di destra in rossoblu appaiono un rifugio affidabile in caso di necessità.

3) Il coraggio di tirare da fuori

A prescindere dall’esito, chiediamo al Generale Vinotinto, giocatore di grande personalità e fiducia nei propri mezzi, di prendersi responsabilità al tiro, troppo spesso schivate dagli altri centrocampisti nel post-Pogba. La conclusione da distanze superiori ai 20 metri non è forse il pezzo forte del suo repertorio, ma tutto sommato non è da escludere possa regalare qualche sorriso inaspettato nei classici match da 0-0, generare situazioni potenzialmente pericolose come rimpalli e calci d’angolo, o anche semplicemente dare quella scossa emotiva che esalta il pubblico e intimorisce l’avversario.

4) Cambio di marcia

Una dote fin troppo apprezzata da mister Allegri, il quale ha ribadito più volte il concetto dei 14 titolari e sfoggiato spesso sostituzioni creative ed esclusioni clamorose. Il livornese troverà in Rincón sia il carisma che l’umiltà che si richiedono a chi è chiamato a svoltare l’andatura di una gara fuori ritmo al 60esimo, dando aggressività verticale e ridestando dal torpore, perché no, anche i propri compagni.

5) Controllo e protezione del pallone

Nonostante non sia un fine artista del pallone, per essere un giocatore di fatica Rincón sa usare benissimo il corpo per proteggere la sfera, e figura regolarmente tra i giocatori con il maggior numero di dribbling riusciti della propria squadra, nonostante non sia sicuramente uno strappatore (alla Pereyra, per esempio). La capacità di mettere al sicuro la palla una volta ricevuta, in attesa di smistarla ad un deputato più consono alla costruzione bassa o alta, magari subito dopo aver creato una superiorità numerica, può essere il valore aggiunto definitivo di Rincón rispetto a Sturaro, che possiede identica attitudine grintosa ma palesa notevoli difficoltà in possesso palla.

di Dario Pergolizzi (@dariopergolizzi) e Davide Rovati (@friedgorgo)