In vista del match in programma domani alle 20.45 allo Juventus Stadium, ha parlato oggi in conferenza stampa Roberto Donadoni, tecnico del Bologna, presentando la sfida che vedrà la formazione rossoblù in campo contro i Bianconeri.
«Non mi preoccupa molto la formazione, mi interessa che i miei ragazzi siano convinti di fare una bella prestazione» – ha spiegato il mister felsineo – «Dobbiamo fare una partita decisa, determinata e aggressiva e cercare di mettere in campo le nostre qualità, per far capire alla Juve che ci siamo e che vogliamo fare la partita. I Bianconeri hanno un valore tale che non ti permette di tralasciare niente. Mi aspetto un atteggiamento positivo, senza tensione e con la voglia di proporre gioco e creare problemi all’avversario“.
#OppositionWatch: il Bologna
Domenica 8 gennaio alle 20.45 inizia il 2017 della Juventus: il primo avversario del nuovo anno solare sarà il Bologna, nel match valido per la 19ª giornata di campionato.
Quello di domenica sarà il 139° incrocio nella massima serie tra bianconeri e felsinei: Juve avanti con 67 vittorie contro le 23 del Bologna, oltre a 48 pareggi. Nei 69 precedenti a Torino, il Bologna ha vinto soltanto in cinque occasioni, con 25 pareggi e 39 successi della Juventus.
La Signora ha ottenuto un risultato negativo in una sola delle ultime 27 partite di campionato contro i rossoblù, vincendone 17 e pareggiandone nove. Nel complesso, la Juve è la squadra contro la quale il Bologna ha perso o pareggiato più partite nella massima serie.
In casa, la Juventus arriva da tre vittorie consecutive contro i felsinei: il Bologna è riuscito a non subire gol una sola volta nelle ultime 20 partite di campionato giocato a Torino.
Il Bologna arriva allo Stadium da 15ª in classifica con 20 punti, frutto di cinque pareggi, cinque vittorie e sette sconfitte. 17 le reti segnate, a fronte delle 22 subite, con una differenza reti di -5.
La formazione guidata da Roberto Donadoni, dopo 14 turni di campionato senza successi lontano dal Dall’Ara, è riuscita a vincere l’ultimo match esterno (3-0 a Pescara).
Il Bologna è la squadra di Serie A che ha mandato in campo il maggior numero di giocatori diversi: ben 27. Una particolarità dei felsinei riguarda gli ultimi quarti d’ora di gioco: in questo parziale, il Bologna ha segnato un solo gol, primato negativo in Serie A condiviso con l’Empoli.
I rossoblù, però, sono anche la squadra che ha segnato più reti su calcio di punizione diretta: tre finora, prima condiviso proprio con la Juventus. In generale, nessuno ha segnato più gol da fuori area del Bologna: già otto in questa stagione di Serie A.
La Juve è l’unica squadra attualmente in Serie A cui Mattia Destro non è mai riuscito a segnare nella propria carriera, in otto precedenti di campionato. Per l’attaccante rossoblù, quattro gol in questa stagione, così come per il compagno di reparto Simone Verdi. Terzo miglior marcatore il centrocampista Blerim Dzemaili, a quota due.
Ex bianconero tra i felsinei è Domenico Maietta, cresciuto nel vivaio della Juventus, pur senza esordire mai in prima squadra. Anche Daniele Gastaldello è passato dalla Juventus nella stagione 2002/2003, ma senza presenze ufficiali in bianconero.
Può contare, invece, sette presenze nella Juventus il portiere rossoblù Antonio Mirante, risalenti alla stagione 2006/2007.
Roberto Donadoni, tecnico del Bologna, da allenatore è riuscito a superare una sola volta la Juventus in carriera, nell’aprile 2015 sulla panchina del Parma. Completano il parziale quattro pareggi e sei sconfitte contro i bianconeri.
Roberto Donadoni schiera la propria formazione abitualmente con il 4-3-3: di fronte a Mirante tra i pali, spazio alla collaudata coppia di centrali composta da Maietta e Gastaldello; sulle fasce i terzini sono Torosidis a destra e Masina a sinistra.
Sulla linea mediana, è Viviani ad agire in posizione centrale con Dzemaili e Nagy come mezzali. Nel reparto offensivo, terminale dell’attacco è Destro con Krejci e Mounier a supporto.
Non a disposizione del tecnico rossoblù Taider (in Coppa d’Africa), oltre agli infortunati Sadiq e Verdi, entrambi alternative in attacco. Recuperato, invece, Rizzo, che potrebbe essere un’ipotesi per l’attacco dal primo minuto o a partita in corso al posto di Mounier.
Verso Juve-Bologna: gli inserimenti di Khedira o Cuadrado per indirizzare il match
Il Bologna è una delle piccole delusioni di questa stagione. L’anno scorso, quando Donadoni subentrò a Delio Rossi, i rossoblu ebbero una crescita di rendimento impressionante, ottenendo 36 punti nelle restanti 28 giornate: col tecnico precedente, ne avevano fatti appena 6 in 10 gare, tant’è che si temeva di vedere un Bologna seriamente invischiato nella lotta per non retrocedere.
Con Donadoni dall’inizio della stagione, certamente c’erano buone aspettative per l’esito del campionato, ci si augurava di vedere una crescita a 360°. Invece, prima di chiudere l’anno con una vittoria in casa del disastrato Pescara, il Bologna aveva ottenuto 8 punti in 11 match: un solo successo, tra l’altro contro il Palermo.
In estate, la società ha deciso di lavorare soprattutto in prospettiva, investendo sui giovani: per Rizzo e Donsah sono stati spesi 10 milioni, più altri 5 circa per Nagy e Krejci. Inoltre, si poteva già contare su profili come Krafht, Mbaye e Masina, tutti classe ’94. Ebbene, oltre a una classifica non esaltante, è proprio da questi profili che stanno arrivando le delusioni maggiori: per fare degli esempi concreti, Rizzo e Donsah – ossia, gli acquisti più onerosi – sono scesi in campo col contagocce, disputando scampoli di partita. C’è l’oggettiva sensazione che certe scelte di mercato siano state rivedibili, o che comunque non si stia sfruttando il talento a disposizione.
PROBLEMI
Come dimostrano gli appena 17 gol realizzati, i problemi del Bologna sono soprattutto in avanti. Si sta parlando di una squadra terribilmente sterile dal punto di vista offensivo, che fa una seria fatica a costruire occasioni da rete. Basti pensare che i rossoblu sono penultimi per tiri effettuati dentro l’area di rigore. Di contro, la formazione emiliana è addirittura settima per quanto riguarda le conclusioni dalla distanza: certamente in molti frangenti si prova la botta da lontano per mancanza di idee, eppure spesso si vedono situazioni in cui il Bologna avrebbe anche la possibilità della rifinitura, ma nonostante ciò preferisce comunque provare il tiro anche da posizioni proibitive.
I numeri, infatti, sono a dir poco curiosi: i rossoblu sono la squadra del campionato che ha segnato meno da dentro l’area di rigore (9 volte), ma allo stesso tempo sono i leader per le reti realizzate da fuori (è successo in 8 circostanze). Non a caso, subito dopo Destro, sono i centrocampisti quelli che tirano di più in porta: Viviani, Taider e Dzemaili cercano la porta quasi 2 volte a match ciascuno.
Se finora il Bologna ha segnato poco, è anche perché il proprio puntero non sta trovando la media realizzativa che ci si aspettava. Finora Destro ha timbrato solo 4 volte il cartellino, fallendo in diverse partite decisive occasioni colossali.
In realtà, in questa stagione è anche avvenuto uno spartiacque negativo per il Bologna: ossia, l’infortunio patito da Simone Verdi sabato 29 ottobre, nei primissimi minuti del match interno contro la Fiorentina. Senza l’ex Milan, il calo è stato totale: nonostante nelle sette gare successive i rossoblu abbiano affrontato formazioni oltremodo abbordabili come Empoli, Palermo e Pescara, la media punti è calata dello 0.3. Inoltre, il Bologna non ha praticamente più segnato, trovando la via delle rete solo con le disastrate Pescara e Palermo, probabilmente le peggiori squadre del campionato.
Verdi era davvero il principale regista offensivo dei suoi, come dimostrano i molti più palloni toccati rispetto ai compagni di reparto e la leadership nei key passes. Per quanto non sia propriamente un fenomeno né nel dribbling né nel condurre per fasi prolungate la palla al piede, la sua presenza consentiva comunque la possibilità di effettuare transizioni abbastanza efficaci. E’ per distacco il giocatore con più estro e fantasia della rosa, come quando si abbassa e in fasi apparentemente bloccate della gara riesce a verticalizzare tanto rapidamente quanto brillantemente. Inoltre, prima di infortunarsi, aveva già trovato per ben 4 volte il gol, con perle di pregevole fattura.
Pure senza Verdi, il lancio/cross improvviso per il centravanti è una soluzione che continua a venire usata. Soprattutto da parte di Viviani (che in ogni gara è sempre in ballotaggio con Nagy, nonostante la superiorità nell’impostare la manovra): contro l’Empoli – nella gif poco sopra -, Destro ha sbagliato la mira. Cosa che però non è avvenuta contro il Palermo.
RICETTA
Alle difficoltà in attacco, si unisce una fase difensiva non certo impeccabile. Molte le problematiche, tra cui certi rendimenti individuali ben al di sotto delle aspettative. Masina non sta minimamente dando continuità alle prestazioni positive della stagione passata, mentre Gastaldello ha avuto un vero e proprio crollo, commettendo svarioni a ripetizione.
Per quanto la retroguardia non sempre sia protetta a dovere e, più in generale, vada in difficoltà nell’uno contro uno, bisogna ammettere che manifesta grossi limiti nel contrastare la verticalizzazione e il passaggio filtrante dall’avversario. Sia che avvengano dalla propria metà campo, sia che provengano addirittura da quella rivale. C’è una cronica incapacità nel marcare l’avversario e nel seguire gli inserimenti senza palla.
Addirittura, lo stesso lancio lungo dalle retrovie può rivelarsi decisivo. Qui Gastaldello ha compromesso la gara con la Fiorentina.
Inoltre, proprio come reparto, la difesa bolognese si fa spesso attrarre eccessivamente dal pallone, stringendosi troppo e concedendo quindi grosso spazio per l’allargamento del gioco.
Come si può vedere, si sta parlando di situazioni che la Juventus può sfruttare nel migliore dei modi. Non sarà importante la percentuale del possesso, bensì la rapidità della manovra, i movimenti senza palla (!) e lo sfruttamento dell’ampiezza del campo. Bonucci sarebbe stata una valida risorsa per i suoi lanci a spaccare l’avversario, ma la visione di gioco di Pjanic può mettere in crisi la fase difensiva felsinea. Gli inserimenti degli interni saranno importanti, e un Khedira versione avvio di campionato può costituire una delle chiavi principali. In ogni caso, per le già citate tendenze del Bologna di chiudersi verso il centro dell’area, Allegri dovrà cercare di sfruttare nel migliore dei modi anche le catene laterali.