Vigilia di Juve-Palermo, vigilia di una sfida che mister Allegri, dopo aver conquistato a Cagliari la sua 100ª vittoria in bianconero, vuole affrontare col giusto piglio e con l’atteggiamento corretto per chi ha di fronte a sé un obiettivo ben chiaro: «I numeri lasciano il tempo che trovano: sono soddisfatto delle 100 vittorie, ma sarò ancora più contento se alla fine del campionato avremo raggiunto gli obiettivi per cui al momento stiamo lottando: portare a casa il sesto Scudetto, che sarebbe leggenda, oltre alla Champions e alla Coppa Italia».
Per proseguire nel cammino vincente in campionato, ora l’ostacolo è il Palermo.
«Domani è una sfida importante, perché la vittoria dei campionati passa da partite come questa. Tra l’altro il Palermo, da quando è arrivato Lopez, ha fatto una vittoria, un pareggio e una sconfitta, è una squadra che ha più ordine e che non concede spazi, quindi bisogna cercare di essere veloci tecnicamente e di essere aggressivi. Soprattutto, dobbiamo sapere che non si può scherzare, perché siamo a -14 dalla fine del campionato e ogni errore può costarci caro. L’atteggiamento non va sbagliato, e i ragazzi lo sanno, perché sono molto responsabili».
Il punto sulla difesa: chi c’è e chi non c’è.
«Domani Buffon gioca, poi vedremo dopo la Champions come starà. Chiellini e Barzagli stanno recuperando: tra domani e domenica sapremo se saranno a disposizione per mercoledì in Champions. Ho a disposizione Rugani, Bonucci e Benatia. Medhi sta molto bene, è rientrato dalla Coppa d’Africa in buone condizioni. Daniele è cresciuto molto, e sono molto contento. Domani uno tra Benatia e Rugani giocherà. Anche Leo, dopo l’infortunio, ha avuto un buon numero di partite per rientrare in condizione. Tra l’altro, domani per lui sono 300 partite alla Juventus: un traguardo importante per un giocatore che è cresciuto molto da quando è arrivato qui, sia sul piano tecnico, sia sul piano della personalità, diventando un pilastro dentro e fuori del campo, anche se ha tuttora margini di miglioramento».
Un’occasione per Dani Alves.
«Dani Alves finora lo abbiamo avuto poco: ora ha questi mesi per integrarsi. E’ un campione, ha grande carisma e domani per lui sarà un’occasione per portarsi avanti dal punto di vista della condizione, anche se Lichtsteiner sta facendo bene».
Focus sul centrocampo. Pjanic ok, e Sturaro…
«Pjanic sta bene. Sturaro potrebbe giocare, dipende se giocheremo coi quattro davanti o coi tre in mezzo al campo. Con Mandzukic fuori, devo valutare come giocare, ma sicuramente, o a partita in corso o dall’inizio, Sturaro troverà spazio».
La condizione di Marchisio
«Marchisio ha fatto una buona partita a Cagliari, ha dato una bella palla a Higuain, che ci ha fatto sbloccare la partita. E’ normale che deve ancora crescere, ma è un ragazzo intelligente e anche lui è consapevole di non essere ancora nella condizione ottimale: ci vuole un po’ di rodaggio, ma lo troveremo in ottime condizioni tra minimo un mese».
Khedira in campo?
«Khedira è un giocatore che capisce a quale velocità andare durante la partita, può correre di più, può correre di meno, ma gioca con intelligenza in mezzo al campo, dando i tempi alla squadra e facendosi anche trovare talvolta davanti alla porta. Domani è possibile che giochi, anche perché è da cinque giorni che non abbiamo partite, ed è importante non staccare la spina per essere al meglio anche dal punto di vista mentale. Oggi valuterò.».
Senza Mandzukic, squalificato, cosa cambierà in attacco?
«Considerata l’assenza di Mario, domani o giochiamo coi tre in mezzo, togliendo uno davanti, oppure giochiamo coi quattro davanti e a quel punto lì il posto di Mario lo può occupare Pjaca o Sturaro».
Dybala ieri ha riconosciuto di avere sbagliato nel non stringere la mano al mister a Reggio Emilia.
«Paulo è un ragazzo intelligente…».
Il percorso di miglioramento di Pjaca.
«Pjaca deve cominciare a capire che per raggiungere certi livelli bisogna iniziare a pedalare, perché il calcio non è fatto solo di tecnica ma anche di sacrificio e disponibilità. Marko ha grandissime qualità, però non basta, perché siamo alla Juventus e qui non basta fare una sola fase, ma servono entrambe le fasi: per difendere, però, bisogna fare fatica e lui deve capire che, se vuole diventare un grandissimo giocatore, deve entrare in questa mentalità».».
Prime due giornate di Ottavi di Champions: le impressioni del mister.
«Mi sono molto divertito a vedere queste partite di Champions League, vedendo le partite si portano sempre a casa suggerimenti da mettere in pratica, e si impara sempre qualcosa. In queste prime due giornate di Ottavi di finale, ci sono stati valori tecnici assoluti, nei singoli e nelle squadre. Il PSG ha dimostrato di essere una squadra importante, ai livelli delle prime dal punto di vista tecnico, non credevo che potesse battere così nettamente il Barcellona, ma che avesse possibilità di vincere si. Per quanto riguarda la sfida del Bernabeu, bisogna fare i complimenti al Napoli, perché, pur non avendo una grandissima esperienza internazionale, ha giocato una buona partita, contro un Real con giocatori di altissimo livello tecnico. Bisogna fare i complimenti a Sarri per quello che sta facendo, il Napoli non è ancora battuto e ha la possibilità in casa di ribaltare il risultato».
La Juve è al livello delle grandi?
«In questo momento la Juventus ha cambiato sistema di gioco e su questo, secondo me, abbiamo grandi margini di miglioramento. Questo sistema ci dà un po’ più di aria, di ampiezza, e soprattutto sfrutta al meglio le caratteristiche dei vari giocatori. Noi, però, dobbiamo essere a livello delle grandi di Champions innanzitutto a livello mentale. Pensate al Bayern Monaco: qualcuno aveva dubbi, invece ci voleva molta calma, perché i tedeschi hanno qualità tecnica, carattere, e sono sempre duri da battere. La Juventus deve migliorare, e questo è un momento in cui dobbiamo aumentare la qualità del gioco, la velocità del passaggio, anche perché abbiamo giocatori di ottimo livello. Questa è l’unica strada che ci può portare avanti in Europa: basta vedere il livello del Real Madrid e le difficoltà che ha incontrato ieri il Napoli».
Voglia di migliorare ancora.
«La squadra deve avere l’ambizione di alzare l’asticella e migliorare la qualità del gioco, sia nei singoli, sia nel lavoro di squadra. Dobbiamo sempre cercare di migliorare, anche perché quando si gioca bene e si alza la velocità, è più bello vedere la squadra giocare a calcio, senza ovviamente trascurare la fase difensiva».
Tra meno di una settimana, tocca a noi.
«Tra sei giorni c’è il Porto, e abbiamo il dovere di lavorare per passare il turno e prepararci dopo ad eventuali quarti di finale. Col Porto, però, non sarà semplice: è una squadra che non ti dà punti di riferimento, ha grande tecnica, grande qualità e tanta esperienza internazionale. Non è assolutamente un Ottavo da sottovalutare, anche perché ieri hanno vinto tutte le squadre che sono arrivate seconde nei gironi»
… Ma prima c’è il Palermo.
«Pensiamo innanzitutto al Palermo, perché tre punti contro i rosanero valgono come quelli contro l’Inter o quelli contro la Lazio, in questo momento non dobbiamo farci distrarre. Alla Champions manca una settimana, ora pensiamo al Palermo ed evitiamo distrazioni».
Sulla panchina rosanero, un tecnico che da giocatore ha imparato molto da Allegri a Cagliari.
«Lopez non ha avuto solo me a Cagliari, anche Giampaolo che è un allenatore che insegna molto, molto bravo sulla fase difensiva e che ora sta facendo bene. Diego ha tutte le qualità per fare l’allenatore, si vedeva già da giocatore, quando si interessava molto della gestione tecnico/tattica, e di quella dello spogliatoio. Sono molto contento per quello che sta facendo al Palermo, perché in queste tre partite ha fatto bene».
All’andata, non la migliore prestazione bianconera, nonostante la vittoria.
«La gara di andata è stata una delle più brutte, ma la squadra aveva dimostrato carattere, e questa è la cosa più importante. Ci sono partite in cui giochi male, ma devi portare a casa il risultato, perché è questo che fa la differenza».