Il Chievo parte con un 4-4-2 per coprire le ampiezze bianconere; Barzagli gioca a sinistra dietro Alex Sandro, questo basta e avanza per spiegare perché il secondo sarà Roberto Carlos. Ok, ma questa riga è inutilità di fronte all’ora e mezza andata in scena a Verona.
Una partita apparsa breve perché bella da vedere. Quel che è bello dura poco, pare. Abbastanza superfluo anche parlare della fluidità che la Juve mostra nel passare da tre a quattro difensori, perché sarà perlopiù non necessario. Alla fine del primo tempo, due tiri a undici e otto minuti a diciotto di possesso palla. Chiaro?
Morata è quello di Coppa Italia, anzi…Meglio. Álvaro concilia perfettamente l’allungo e l’assistenza al compagno; Allegri chiese, chiede, chiederà questo. Il Chievo prova a lasciarlo in fuorigioco perché è l’unica via di salvezza senza sprecare lo sforzo di tenere un incontenibile. Alex Sandro non fa diagonali difensive perché non ce ne è bisogno; Pogba e Dybala sono sul prato, giuro, ma sembrano sul divano davanti alla Play Station.
Per rendere abbastanza l’idea della serenità della prima linea juventina, Bonucci fa auto-tunnel davanti a Buffon e riparte palla al piede. A proposito di porta, Gigi fa la prima parata della gara al minuto 38 su tiro da venticinque metri. Il Chievo chiuderà la gara con zero chance create in “danger zone”.
Khedira fa l’orologio e Morata fa doppietta, quattro gol in quattro giorni per la punta in crisi. Ci si può divertire e Pogba gioca addirittura più alto di Dybala, che dopo l’uscita di Marchisio fa il play della Juve con Hernanes a guardare ed imparare. Ecco. Dybala…”Quello che gli insegni oggi, lo ha imparato ieri” (cit. Daniele Adani).
Il secondo tempo è il Chievo che ci prova con Radovanovic e la Juve che lo ributta nel pozzo. Con aperture a memoria, con Barzagli re della posizione nelle pochissime trame offensive dei gialli, con “Il Calcio collettivo” dello 0-3 firmato Dybala-Lichtsteiner-Pogba-Alex Sandro e il “Il Calcio egoista” dello 0-4 firmato dal numero dieci. Pogba, al terzo gol e al quarto assist nelle ultime sette apparizioni. Pogba: cinque tiri in porta, solo uno in meno di tutto il Chievo; cinque dribbling, tre in più di tutto il Chievo.
Viene da pensare anche al Bayern Monaco, perché Alex Sandro va a concludere sulla traversa un inserimento centrale da senza ruolo, alla Alaba. Al novantesimo Paul corre ancora, come avrà fatto una ventina di volte sulla mezzala sinistra e nei pressi; al novantunesimo stoppa di tacco al volo un pallone che Bonucci ha lanciato da casa con moglie e figli; non si può spiegare con qualche carattere Word, urge una clip.
Conta poco perché ha giocato una partita in più, ma la Juve è prima. A fine gennaio. Dopo quel settembre e quell’ottobre. Sembra uno scherzo, è già un miracolo. Grazie.