«A Verona sarà una battaglia»

«In certe partite si può essere portati a pensare che sia più facile fare il risultato, ma non è vero. Dovremo essere pronti a livello fisico e mentale»

Un solo gol subito nelle ultime dodici partite. Se la Juve è a un solo punto dal Napoli in campionato, è in semifinale di Coppa Italia e agli ottavi di Champions, buona parte del merito va alla fase difensiva, tornata a rasentare la perfezione. In avvio di stagione in effetti i bianconeri avevano concesso troppo agli avversari e Medhi Benatia, che della difesa è ormai un punto fermo, spiega il perché ai microfoni di Sky Sport e Madiaset: «Lo scorso anno abbiamo quasi vinto tutto, in una stagione spettacolare durante la quale abbiamo perso solo la finale di Champions, e dopo è sempre più difficile ripartire con la stessa voglia e la stessa fame. Nel campionato italiano però non puoi difendere con quattro o cinque giocatori, dovevamo ritrovare l’atteggiamento corretto e il mister ha trovato le parole giuste per farci tornare forti come siamo sempre stati. Ora siamo più compatti, più solidi, c’è grande spirito di sacrificio da parti di tutti e questo si riflette nei risultati».

HIGUAIN, NESSUNO COME LUI

Il primo esempio dello spirito di sacrificio con cui tutti i bianconeri affrontano le gare è Gonzalo Higuain: «Ne ho parlato con il Pipita. In Europa non ci sono giocatori come lui che lavorano così tanto per la squadra – ribadisce il difensore – Lui ha capito che alla Juve magari potrà fare 20 gol e non 36, ma vincere. Sta facendo un lavoro enorme e che segni o meno non importa. Questo vale per lui e per tutti gli altri attaccanti e con il loro atteggiamento per noi difensori tutto diventa più facile».

SZCZESNY, UNA SICUREZZA

La Juve nelle ultime partite ha dovuto fare a meno di un pilastro come Gigi Buffon, ma la porta è stata comunque difesa egregiamente da Wojciech Szczęsny: «Come tutti i portieri è un po’ matto, ma soprattutto è molto bravo – sottolinea Benatia – È un portiere moderno, capace di giocare anche con i piedi e poi lavorare con il numero uno al mondo non è poco. Hanno anche un bellissimo rapporto fuori dal campo e questo lo aiuta a crescere. Quando Gigi deciderà di smettere potrà mostrare a tutti il suo talento».

IL SEGRETO È LA CONTINUITÀ

Se la difesa bianconera è tornata ad essere un muro invalicabile, buona parte del merito è anche dello stato di forma attraversato proprio da Benatia, che spiega così l’eccellente livello delle sue prestazioni: «Ora ho trovato continuità e sto giocando quasi sempre. Lo scorso anno non avevo mai avuto la possibilità di giocare tre gare consecutive, per gli infortuni o perché non meritavo di partire titolare e quando sto fermo per tre o quattro partite per me è difficile ritrovare il ritmo».

IL PUNTO SUL CAMPIONATO

Medhi si concentra quindi sulla prossima sfida contro il Chievo e sul campionato, che sembra ormai essere un affare esclusivo di Juve e Napoli: «È un po’ presto per dirlo. La Lazio sta facendo bene e poi ci sono ancora l’Inter e la Roma. Ora chiaramente noi guardiamo al Napoli perché è davanti e dobbiamo fare di tutto per essere noi primi a fine anno. La gara contro il Chievo? Giocare queste partite è sempre difficile. Se affronti Inter o Roma, il mister non ha neanche bisogno di parlare, tutti sono concentrati e pronti a dare il massimo. In partite come quella di sabato si può essere portati a pensare che sia più facile fare il risultato, ma non è vero. Sarà una battaglia e dovremo essere pronti a livello fisico e mentale».

UNO SGUARDO ALL’EUROPA

Il ritorno della Champions non è così lontano: a metà febbraio i bianconeri se la vedranno con il Tottenham: «Io guardo sempre il campionato inglese e quindi seguo anche gli Spurs. Stanno facendo molto bene da due o tre anni e sappiamo fin dal sorteggio che non sono un avversario facile da affrontare. Quando il tuo obiettivo è andare in finale però devi vincere contro queste squadre – conclude Benatia – Lo scorso anno siamo arrivati in finale e in questa stagione forse siamo anche più forti, quindi non vedo perché non dovremmo riuscire a raggiungere i nostri obiettivi».