Negli ottavi di Champions la Juve se la vedrà contro il Porto
Lo ha stabilito il sorteggio tenutosi oggi a Nyon, nel quartier generale della UEFA. I bianconeri, qualificatisi come primi nel Gruppo G davanti al Barcellona, sono stati accoppiati ai portoghesi, arrivati secondi nel Gruppo C alle spalle del Manchester City
TUTTI GLI OTTAVI DI FINALE
Queste tutte le gare:
Borussia Mönchengladbach-Manchester City
Lazio-Bayern Monaco
Atletico Madrid-Chelsea
Lipsia-Liverpool
PORTO-JUVENTUS
Barcellona-Paris Saint Germain
Siviglia- Borussia Dortmund
Atalanta-Real Madrid
La gare di andata si disputeranno il 16, 17, 23 e 24 febbraio. Quelle di ritorno il 9, 10, 16 e 17 marzo.
Nedved commenta il sorteggio
Tre anni dopo la Juventus ritrova il Porto, ancora una volta negli ottavi di finale di Champions. Nel 2017 i bianconeri vinsero 2-0 in Portogallo e 1-0 all’Allianz, ma già allora i lusitani si erano dimostrati un avversario complicato e Pavel Nedved, dopo il sorteggio di Nyon, ribadisce la necessità di arrivare alla doppia sfida al top della condizione: «È bello arrivare agli ottavi, ma è anche una fase anche molto difficile da affrontare, perché tutte le chiunque può metterti in difficoltà – sottolinea il vicepresidente – In questa fase della Champions c’è molto equilibrio, tutte le avversarie sono forti e lo abbiamo visto lo scorso anno, quando siamo usciti con il Lione».
«Conosco bene Sergio Conceicao, il loro allenatore – continua Nedved – era un mio compagno di squadra e gioca con un 3-5-2 molto ben organizzato. Saranno due sfide molto difficili. Favoriti? Possiamo anche esserlo, ma il punto è arrivare a quelle partite in ottima forma. Dovremo affrontare il Porto come abbiamo fatto con il Barcellona al Camp Nou: con le nostre convinzioni e la volontà di giocare il nostro calcio».
Uno sguardo al Porto di Sergio Conceiçao
primo posto della Juve nei gironi è stato premiato con un sorteggio relativamente morbido; il Porto di Sergio Conceiçao è infatti una delle avversarie meno spinose tra le papabili, pur se con qualche individualità di spicco e alcune caratteristiche che è bene conoscere prima del doppio confronto europeo.
I campioni di Portogallo dovevano in qualche modo riscattare la scorsa, disastrosa annata europea, subito compromessa con l’eliminazione ai preliminari di Champions per mano del modesto Krasnodar e culminata con la doppia sconfitta nei sedicesimi di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Ad aiutarli è stato un girone dai contenuti tecnici medio-bassi, nel quale il Manchester City ha fatto il vuoto dietro di sé e il Marsiglia di Villas Boas si è rivelato avversario ben più tenero di quanto si potesse pensare.
In campionato i Dragoes stanno arrancando dietro a Benfica e Sporting, un calo fisiologico vista la rifondazione estiva: hanno lasciato il Porto pezzi da 90 come Danilo Pereira e Alex Telles, via anche le punte Zé Luis, Aboubakar e Tiquinho, oltre al giovane Fabio Silva, una cessione da 40 milioni di euro che solo Jorge Mendes può spiegare.
Il tesoretto ricavato è stato reinvestito solo in minima parte, e tra i nuovi arrivi solamente il terzino ex Santa Clara Sanusi e il centrale Malang Sarr, in prestito dal Chelsea, trovano regolarmente spazio nell’11 titolare schierato da Conceiçao. In avanti sono arrivati tre nuovi giocatori per affiancare il possente centravanti Marega, ma nessuno di essi ha sin qui convinto appieno il tecnico lusitano, che ha parzialmente risolto il problema mischiando le carte in tavola. Il Porto è infatti passato in maniera forsennata tra moduli molto diversi, schierando la retroguardia a 3, a 4 o addirittura a 5 nelle due gare contro il Manchester City, impiegando da finte punte gli esterni Diaz e Otavio e applicando quando possibile i dettami della scuola tedesca, a lungo studiata dall’ex centrocampista della Lazio.
Oltre alle alchimie del tecnico nel sopperire alle lacune di un mercato deficitario, a fare la differenza sono stati la solidità fornita dalla coppia centrale Mbemba-Sarr, in attesa del recupero di Pepe, la duttilità e la personalità del capitano Sergio Oliveira, e soprattutto il talento del messicano Jesus Corona, MVP dei Dragoes nella fase a gironi. Lo scorso anno il Tecatito era stato piazzato a fare il terzino, un’intuizione chiave di Conceiçao per la vittoria della Liga NOS, ora sull’out difensivo di destra si è affermato il velocissimo Wilson Manafa, così Corona è potuto tornare a far impazzire le difese avversarie da esterno alto, con una maturità e una consapevolezza dei propri mezzi del tutto nuove.
Gli artifici di Conceiçao e i guizzi di Corona sono, tuttavia, tra le poche note alte di una delle squadre meno attrezzate tra le 16 qualificatesi agli ottavi di finale, che con la Juve potrebbe adottare un difensivissimo 5-4-1 come quello visto contro il City. Andrea Pirlo, alla prima da mister nella fase a eliminazione diretta, non può davvero permettersi di sbagliare.
Formazione tipo (4-2-3-1): Marchesin; Manafa, Mbemba, Pepe (Sarr), Sanusi; Oliveira, Uribe (Vieira); Corona, Otavio, Diaz (Grujic); Marega.
Come si è qualificato:
City – Porto 3-1 (Diaz)
Porto – Olympiacos 2-0 (Vieira, Oliveira)
Porto – Marsiglia 3-0 (Marega, Oliveira, Diaz)
Marsiglia – Porto 0-2 (Sanusi, Oliveira)
Porto – City 0-0
Olympiacos – Porto 0-2 (Otavio, Uribe)
Gol fatti: 10
Gol subiti: 3
Capocannoniere: Oliveira (3)
Assistman: Corona (2)