Tra le tante leggi non scritte e non dimostrabili del mondo del calcio, una delle più classiche è sicuramente quella relativa al gol dell’ex, o comunque alla prestazione sopra il proprio standard da parte del calciatore che si trova ad affrontare la sua vecchia squadra. Orgoglio? Voglia di rivalsa? Allineamento favorevole dei pianeti? Non lo sappiamo, sta di fatto che è una regola che vale per molti giocatori, ma non per Alex Sandro Lobo Silva. Contro il Porto, il suo passato, il brasiliano è stato il migliore in campo dal punto di vista statistico (fonte WhoScored) e non solo, ma non possiamo parlare di prestazione fuori dall’ordinario, dato che in questo anno e mezzo in maglia bianconera AS ci ha abituato alla sua incredibile e inimitabile normalità da migliore al mondo nel suo ruolo. Andiamo ad analizzare la sua gara nel dettaglio.
La heatmap di Alex Sandro al Do Dragao dipinge bene il suo impatto sulla gara; complice l’espulsione di Telles e la conseguente rinuncia pressoché totale del Porto di imbastire trame offensive che non si basassero sul lancio per gli esterni, il numero 12 ha passato gran parte dell’incontro oltre la linea di centrocampo, con licenza di spingersi frequentemente sul fondo grazie alla copertura garantita da Mandzukic, ieri in ombra ma fondamentale per lasciare campo libero all’imprendibile brasiliano. Sandro è stato il secondo giocatore della Juventus più coinvolto nella manovra, con ben 111 palloni giocati, dietro solo all’architetto Pjanic; 73 passaggi totali, di cui solo 17 nella metà campo difensiva, l’88% di appoggi completati e ben 11 cross totali dipingono bene l’importanza del terzino (anche se catalogarlo in questo modo è riduttivo) nelle trame offensive della Juve.
Fiore all’occhiello della sua prestazione, i 4 key pass, 4 occasioni create da un giocatore che di mestiere farebbe il difensore ma che si avvicina sempre più a quel suo connazionale che con la maglia del Brasile e del Real Madrid ha vinto tutto e si è meritato gloria imperitura. Tra le palle gol create da AS, oltre ovviamente al traversone di destro per la rete del dirimpettaio Alves (quasi giocassero a piedi invertiti), troviamo:
1) Il cross per il colpo di testa di Khedira che finisce a lato (34′)
2) Il traversone per la conclusione di Higuain che dopo due deviazioni viene respinta da Casillas (39′)
3) Il cross deviato dalla difesa per il tiro di Khedira a lato di poco (59′)
Decisamente buoni anche i numeri difensivi di AS12: 4 tackle riusciti su 4, una respinta, 2 intercetti, 7 duelli vinti su 14 totali e ben 10 palloni recuperati. Unico appunto, il gioco aereo, non certo la specialità della casa, come dimostrato dall’unico contrasto aereo vinto sui 4 totali.
Chiudiamo con una chicca: nel postpartita Alex Sandro, a domanda riguardante quale sistema di gioco preferisse tra il vecchio 3-5-2 e l’attuale 4-2-3-1, ha risposto sorridendo “è indifferente“. I numeri, relativi al solo campionato, sembrano confermare la sua teoria: quasi la stessa percentuale di passaggi riusciti (85% contro 88%) e di duelli vinti (55 contro 58) e stesso numero di chiusure difensive (5). Dategli una fascia sinistra, non importa dove e come, e Alex Sandro Magno vi solleverà il mondo.
Alex Campanelli