All’Allianz passa il Barça

Dembelé nel primo tempo e Messi dal dischetto negli ultimi secondi della ripresa firmano il successo del Barcellona all’Allianz Stadium. In mezzo ai due gol dei catalani, tre reti annullate a Morata, ma anche diverse occasioni fallite dagli ospiti, che con i tre punti di questa sera comandano in solitaria il Gruppo G della Champions League.

VANTAGGIO BARÇA CON DEMBELÉ

Il Barcellona parte forte e nei primi due minuti arrivano l’intervento di Bonucci, che chiude in angolo Messi, pronto a calciare da due passi, il sinistro di Griezmann sul palo e la sventola di Pjanic da fuori area, respinta da Szczesny. La Juve cerca di dare fastidio alla manovra avversaria, pressando altissimo, ma sono i blaugrana a tenere in mano il gioco e al quarto d’ora trovano il gol con Dembelé che dal vertice destro dell’area, complice una deviazione di Chiesa, infila sotto l’incrocio.

MORATA, TRE GOL ANNULLATI

La Juve troverebbe subito il pareggio, se Morata non si vedesse subito annullare un gol per la terza volta in tre partite, causa offside millimetrico. La bandierina del guardialinee nega il pareggio anche alla mezz’ora, dopo un 15 minuti di buon possesso della Juve, ma anche dopo un’occasione fallita da Messi, che angola troppo il sinistro, dopo essere stato liberato in area dal tacco di Griezmann. La squadra di Pirlo tiene bene il campo, ma deve stare attenta alle improvvise accelerazioni dei catalani e Szczensy deve compiere un doppio miracolo su Dembelé, per evitare il raddoppio. Si arriva al riposo con sensazioni contrastanti, perché per quanto le occasioni migliori le abbiano avute gli ospiti, l’impressione è che con una maggior precisione in fase di ultimo passaggio, i bianconeri avrebbero potuto ottenere di più. La ripresa inizia con un Barcellona ancor più insistente, che per i primi dieci minuti schiaccia i bianconeri nella propria metà campo. La Juve soffre, resiste e replica, ancora con Morata, che corregge in rete da due passi la girata di Cuadrado. Sembra incredibile, ma anche questa volta, il gol è annullato per fuorigioco, anche questa volta per pochi centimetri.

LA JUVE CHIUDE IN DIECI

Invece di abbattersi, cosa che sarebbe anche comprensibile a questo punto, i bianconeri aumentano la pressione offensiva e arrivano al tiro con Kulusevski e Rabiot, senza centrare la porta, mentre dalla parte opposta mettono a lato anche Messi e Griezmann. Pirlo cambia Kulusevski, Bentancur e Rabiot con McKennie, Arthur e Bernardeschi, ma non c’è il tempo di vedere gli effetti delle sostituzioni, che la Juve rimane in dieci perché Demiral, già ammonito, rimedia un secondo giallo per un intervento in ritardo a metà campo. Con un uomo in meno fermare il palleggio dei catalani è un’impresa improba e nel recupero arriva anche il raddoppio: Ansu Fati viene steso in area da Bernardeschi e Messi spiazza Szczesny, firmando il 2-0 e chiudendo una partita in cui per la Juve è davvero girato tutto storto.

JUVENTUS-BARCELLONA 0-2

RETI: Dembelé 15′ pt, Messi rig. 46′ st

JUVENTUS

Szczesny; Danilo, Bonucci, Demiral; Cuadrado, Bentancur (34′ st Arthur), Rabiot (34′ st Bernardeschi), Chiesa; Kulusevski (29′ st McKennie); Dybala, Morata

A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Frabotta, Riccio, De Winter, Ramsey, Portanova

Allenatore: Pirlo

BARCELLONA

Neto; Sergi Roberto, Araujo, Lenglet, Alba; Pjanic, De Jong; Pedri (46′ st Braithwaite), Messi Dembelé (21′ st Ansu Fati); Griezmann  (43′ st Junior Firpo)

A disposizione: Ignacio, Arnau, Dest, Busquets, Alena, Puig, Trincao

Allenatore: Koeman

ARBITRO: Makkelie (NED)

ASSISTENTI: Diks (NED), Steegstra (NED)

QUARTO UFFICIALE: Lindhout (NED)

VAR: Blom (NED), Dieperink (NED)

AMMONITI: 47′ pt Kulusevski, 15′ st Sergi Roberto, 25′ st Demiral, 28′ st Cuadrado, 33′ st Rabiot, 35′ st Demiral

ESPULSI: 35′ st Demiral

Juventus-Barcellona 0-2, bianconeri dominati a Torino

Juventus-Barcellona. La seconda giornata di Champions League emana il suo verdetto per la Juventus. I bianconeri perdono in casa per 2-0 contro un grande Barcellona che mette a nudo tutti i limiti della Vecchia Signora, apparsa troppo confusionaria e imprecisa per impensierire seriamente la squadra catalana, guidata da Messi. Il Barcellona con questo successo sale a 6 punti in classifica e mette in saldo il primato, Juve invece seconda a 3 punti, due in più di Dinamo e Ferencvaros (che hanno pareggiato tra di loro per 2-2).

Juventus-Barcellona: le FORMAZIONI 

La Juventus scende in campo con un classico 4-4-2, con Cuadrado, Demiral, Bonucci e Danilo davanti a Szczesny, Kulusevski, Bentancur, Rabiot e Chiesa. A centrocampo e la coppia Dybala-Morata in attacco. Gli spagnoli rispondono con Neto tra i pali, Roberto, Araujo, Lenglet e Alba in difesa, De Jong insieme all’ex Pjanic  a centrocampo, e Dembelè, Messi e Pedri alle spalle di Griezmann.

PRIMO TEMPO: TROPPO IMPRECISI! 

La partita inizia subito male, errore di Demiral che serve Messi, tiro ribattuto in calcio d’angolo. Dallo stesso angolo Pjanic addomestica palla per Griezmann, che senza pensarci due volte lascia partire un violento sinistro che colpisce il palo. La fortuna salva Szczesny, che però, solo pochi minuti più tardi, è costretto a prendere la palla nel sacco dopo un tiro beffardo di Dembelè deviato da Chiesa, una parabola imparabile per il polacco. La fortuna da, la fortuna toglie. I bianconeri però sono troppo frettolosi e imprecisi in attacco, con Dybala e Kulusevski che tante volte si pestano i piedi nella stessa zona di campo, e un Chiesa troppo poco servito sulla sinistra. Morata è l’unica “nota lieta” di un primo tempo difficile. Lo spagnolo corre, lotta e soprattutto segna ben due volte, entrambe le reti annullate per fuorigioco. Lo scherzo del destino continua.

Juventus-Barcellona, una lenta agonia

Il secondo tempo inizia sempre con il Barcellona a comandare il gioco. Gli spagnoli con un possesso palla preciso e veloce mandano fuori giri la Juve, che sembra quasi “arrendersi” di fronte alla qualità della squadra di Koeman. Al 57esimo, cross di Cuadrado per Morata, che sul secondo pala insacca, 1-1! Il guardalinee non alza la bandierina, questa volta sembra fatta. Sembra infatti….Alvaro ha un piede oltre, l’ennesima volta.. Sembra una maledizione per lo spagnolo, che si è visto annullare ben 5 gol quest’anno. La parte finale del secondo tempo è solo una lenta agonia che porta all’espulsione di Demiral e al rigore su Messi di un Bernardeschi entrato nella ripresa e autore oramai di interventi sempre più insensati. 0-2 e partita chiusa con la rete dagli undici metri del fuoriclasse argentino.

OTTIMISMO 

La Juventus ha dimostrato di essere inferiore a questo Barcellona, è vero. E’ vero anche che è sbagliato voler buttare via tutto, il progetto è nuovo e a lungo termine. Pirlo ha bisogno di tempo, va difeso e coccolato, perché non si nasce imparati, anche per un ex fuoriclasse come lui. La squadra è giovane e ha bisogno di riprendersi per esprimersi al massimo. Stasera mancavano Ronaldo, Chiellini, De Ligt e Alex Sandro, forse troppi titolari per battere questo Barcellona. Adesso però bisogna iniziare a vincere le partite, a partire da domenica contro La Spezia. Tutti insieme, fino alla fine!

uve-Barcellona 0-2: Speravo de morì prima

Speravo de morì prima. Prima del Covid, prima dei monopattini sul pavé, prima delle conferenze in ritardo di Conte, prima di Spadafora e un’altra manciata di ministri improbabili, prima di Arthur dentro solo a 10′ dalla fine, prima di Bernardeschi asso nella manica, prima dello stadium vuoto, prima della Juve che gioca con maglie che non sono della Juventus football club, prima degli interventi da assassino che non salutava sempre di Demiral, prima di McKennie esterno sinistro, prima di Dybala svogliato manco dovesse pagare lui per giocare, prima di Rabiot titolare, prima dei tuffi di Cuadrado, prima di Morata in fuorigioco millimetrico 3 volte su 3, prima di Bonucci girato di spalle manco stesse contando a nascondino e prima della sua retorica sulle partite che fanno crescere testa alla prossima bla bla bla bla, prima di Bentancur e i suoi cambi di campo direttamente in tribuna, prima di Pirlo allenatore senza un grammo di esperienza, prima della Juve tramontata, nuda, incerta, prima della Juve dell’entusiasmo, prima del pressing che dura 20 minuti e poi arriva lo scoraggiamento manco non fosse chiaro che davanti hai il Barcellona e quelli non cambiano modo di giocare, anche in uno dei periodi più neri della loro storia recente, prima di Danilo migliore in campo, prima di Chiesa e Kulusevski che comunque sono giovani e nuovi per queste partite, prima della retorica sui giovani che sono giovani per queste partite, prima dei giovani delle altre squadre che non crescono con la retorica sui giovani che sono giovani per queste partite e infatti sono pronti anche a 18 anni, prima di Ronaldo virologo che si dimentica di avere tanti follower quanti abitanti hanno gli Stati Uniti, prima di questa squadra che non è carne e manco pesce e manco insalata, prima della Juve spuntata davanti e fragile dietro, né bruco né farfalla, prima di una sconfitta che profuma di resa.

Tutto questo mi sarei risparmiato volentieri ma già che ci sono ribadisco anche stasera che a questa Juve sgarrupata tocca volergli più bene che mai, perché non va da sola, non ce l’ha il pilota automatico, anzi di automatico non ha più niente e ha tutto da ricostruire. Speravo de morì prima ma già che sto qua mi toccherà tifare ancora più forte e sperare che Bonucci si giri dalla parte giusta prima o poi, che i giovani divengano pronti anche per queste partite, che uno dei prossimi tamponi di Ronaldo sia negativo, che Morata stia 3 cm indietro, che Arthur diventi titolare, che Demiral faccia pace col demone che gli urla dentro la testa, che Dybala ritrovi la voglia e Pirlo segua la via. E noi con loro. Forza Juve.