HIGUAIN – «Sta facendo il miglior campionato della sua carriera, con una media straordinaria, da 40 gol alla fine. Sarà difficile marcarlo, anche se il Napoli ha altri grandi giocatori di ottima levatura tecnica. Sanno giocare molto bene anche di squadra. Non ci sono segreti tra di noi, tutti ci conosciamo, le squadre si conoscono ormai. Per Buffon un pari ci basta? E’ una partita da tripla, punto».
DIFESA A 3? – «Non cambia se giocheremo con la difesa a 3 oppure a 4. Non cambia perché in fase difensiva abbiamo sempre giocato a 4, per noi non cambia assolutamente niente».
GLI SCONTRI DIRETTI – «Pensiamo a giocare, non al fatto che con una vittoria possiamo essere davanti negli scontri diretti. All’andata subimmo due gol su altrettanti errori gratuiti da parte nostra, senza togliere meriti a loro. E noi, non dimentichiamolo, abbiamo avuto occasioni per pareggare. Domani sarà un’altra partita, tra due squadre che si contenderanno lo scudetto fino alla fine. E ci sono ancora alcune squadre in corsa, nessuno è tagliato fuori. Da parte nostra ci vorrà molto equilibrio, pazienza e calma fino alla fine».
I PUNTI DI FORZA – «Il Napoli non è solo Higuain, ha il migliore attacco e la seconda migliore difesa. Il collettivo esalta il singolo. La nostra forza? Siamo partiti abbastanza male, abbiamo una squadra giovane che a Frosinone ha finito con 5-6 giocatori tra il ’91 e il ’94. E non è una cosa da poco per chi lotta per vincere il campionato. Non so come finirà la stagione, ma la Juve avrà sicuramente un futuro».
RUGANI – «E’ un giocatore bravo, giovane, venuto dall’Empoli dove ha giocato un campionato di serie A. Alla Juve ha trovato 4 difensori davanti tra i più forti d’Europa. Ecco perché gli va dato il tempo di crescere e di giocare. Rugani è passato da un sistema di gioco a un altro completamente diverso, non gli vanno messe pressioni addosso. Ora tutti volete Rugani in campo? Ma se poi sbaglia una partita lo impallettate subito… Siccome io devo gestire lui e gli altri giovani, credo debba continuare il suo lavoro per gestirlo al meglio. Rugani è il futuro della Juventus e del calcio italiano. E io non devo farmi prendere dalla fretta di fargli giocare 20 partite… Negli ultimi due mesi è sicuramente cresciuto ma non bisogna mettergli pressione addosso». ZAZA A SORPRESA – «Simone rientra dopo la squalifica, potrebbe essere della partita: giocherà lui o Morata, accanto a Dybala».
IL MIO FUTURO DESTABILIZZA? – «Il futuro non destabilizza assolutamente nessuno, il futuro mio è qui alla Juventus, sto bene qui, ho già detto tutto: non c’è niente di vero di quanto si dice ed è stato scritto: questa è la verità. Cosa devo smentire? Una cosa che non è vera? Siamo professionisti, io sto pensando alla Juventus, mi piacerebbe chiudere qui l’argomento». KHEDIRA E GLI ALTRI KO – «Khedira proverà oggi e vedremo se sarà a disposizione: se sarà in buona condizione, potrebbe giocare. Gli altri? Valuterò Mandzukic in settimana, ma è fuori come Chiellini. Asamoah? Dovrei averlo a disposizione a Bologna. Caceres ha finito la stagione, gli altri stanno tutti bene».
L’ASSENZA DI CHIELLINI – «Le assenze dispiacciono, ma non preoccupano. Sono obbligato a fare certe scelte, ma siamo 18, in abbondanza. Chi andrà in campo farà una grande parttia. Domani l’aspetto psicologico andrà al di sopra di tecnica e tattica».
SARRI – «Non ha bisogno dei miei complimenti, sta facendo cose straordinarie e nessuno se lo aspettava. Tutti l’hanno massacrato al suo arrivo a Napoli. E invece ha dimostrato di saper lavorare bene, è un ottimo allenatore»
MORATA IN ANSIA? – «Non c’è nessuna ansia da risultato, ormai bisogna essere abituati a giocare queste partite, anche perché da domani inizia un trend di partite molto importanti. Alla fine arriveremo sicuramente in un’ottima posizione».
CASO ARBITRI – «Non riguarda me, io difficilmente parlo degli arbitri, però so che sono i migliori in circolazione. Posso solo parlare dopo la partita, al massimo ma non posso essere responsabile di ciò che dicono gli altri. Di sicuro, meno si parla di loro e meno si dà loro pressione addosso, meno hanno possibilità di sbagliare».
LA STORIA – «Non so quanto potrà valere un eventuale scudetto a Napoli, ma se la Juventus centra il quinto scudetto di fila entra nella storia. E’ difficile vincere 5 scudetti in questo momento del calcio italiano, credo che i ragazzi debbano avere ben chiara quella cosa. Io lo dico ai miei giocatori: “Immaginatevi cosa sarebbe vincere il 16 maggio lo scudetto…”. Solo in questo modo possiamo pensare non al Napoli, ma a una partita alla volta».
VANTAGGIO PSICOLOGICO – «Chiaro, la Juve è più abituata del Napoli a questo genere di partite, ma loro hanno giocatori di liveoo internazionale: Higuain, Mertens, Hamsik, Insigne, Callejon, Albiol, Ghoulam, Koulibaly: sono abituati a giocare questo tipo di partite. Non è tanto il match di domani, ma quelle che restano: perché più ti avvicini all’obiettivo e più ti viene… ditelo voi…»
I CAMBI – «Pereyra quando è in condizione è importante, ora però non ha i 90 minuti. Sono contento di ciò che ha fatto, ma per crescere deve giocare delle amichevoli e bisogna concedergli minutaggi durante la partita nel caso in cui ci sia bisogno di lui. Sicuramente ho a disposizione giocatori che possono spaccare la partita».
LA TENSIONE – «Siamo abituati a giocare ogni tre giorni, anche se nell’ultima settimana abbiamo recuperato energie fisiche e mentali. Abbiamo ancora tre mesi davanti a noi, e non possiamo permetterci di sbagliare tanto. Vincerà lo scudetto chi sbaglierà di meno».
L’EFFETTO STADIUM – «Sarà importante giocare nel fortino di casa, i tifosi daranno un’ulteriore mano ai ragazzi che ne avranno ancora più bisogno, soprattutto nei momenti difficili della partita».
LA PREPARAZIONE – «Non abbiamo ancora preparato la partita: è vero, abbiamo oggi e domattina per prepararla. Poi abbiamo il Bologna, l’amichevole col Bayern… Amichevole? E’ solo una battuta, è un ottavo di Champions…».
Così Massimiliano Allegri presenta Juve-Napoli: «Domani la sfida va affrontata con la massima attenzione, ma anche con serenità: l’obiettivo finale è quello che conta»
Juve-Napoli è una di quelle partite che, letteralmente, si presentano da sole. Inutile ricordare le suggestioni che la sfida fra la prima e la seconda in classifica propone, ma Mister Allegri, in conferenza stampa a Vinovo, batte più volte su un concetto, per lui fondamentale: «Non sarà decisiva per le sorti del campionato. Abbiamo davanti a noi ancora una serie di incontri fondamentali, e per arrivare al 16 maggio mancheranno ancora altre 13 partite dopo quella di domani».
Detto questo, Allegri entra nei temi della sfida: «C’è da aspettarsi una bella partita, dal punto di vista tattico e tecnico. La dobbiamo affrontare con la serenità necessaria, senza ansia da risultato, anche se siamo coscienti che servirà una grande prestazione per avere ragione del Napoli. Le due squadre si conoscono bene, l’aspetto psicologico è fondamentale, d’altronde è una partita da “tripla”».
Focus sui nostri avversari: «Hanno 56 punti in classifica, stanno dimostrando tutto il loro valore, sono in ottima condizione. Hanno una grande forza nei singoli, come Higuain, che sta disputando forse la migliore stagione della sua carriera, con una proiezione, se continua così attorno ai 40 gol a fine campionato. Ma accanto a lui c’è un grande collettivo, ci sono i giocatori che gli fanno arrivare palloni: la squadra e il singolo giocatore si armonizzano a vicenda. E poi hanno un allenatore che sta lavorando molto bene, dimostrando con il lavoro le sue qualità».
Aggiunge il Mister: «Per ora la differenza la fa la partita dell’andata, in cui abbiamo perso, oltre che per una loro buona prestazione, per alcuni errori nostri in fase difensiva: non a caso abbiamo esattamente tre punti in meno dello scorso anno a questo punto del campionato. Domani sarà diverso, sarà la sfida fra due squadre che stanno facendo bene e che si giocheranno lo scudetto fino alla fine, senza escludere anche le avversarie più indietro, che possono rientrare».
Logico quindi che per i bianconeri le motivazioni siano fortissime: «Dico sempre ai ragazzi di immaginare come ci si possa sentire, a maggio, ad aver vinto il quinto scudetto di fila: un fatto storico per la Juve, che non si verifica dagli anni ’30, tanto più difficile in un contesto di calcio moderno. È quello l’obiettivo cui dobbiamo puntare – ribadisce – Dobbiamo confermare di avere la forza per gestire questo tipo di partite, se si considera che più ci si avvicina a maggio, più le sfide sono decisive».
La Juve è più abituata del Napoli a gestire questo tipo di appuntamenti? «Da un certo punto di vista si, ma loro hanno numerosi giocatori di caratura internazionale, che sono abituati a match del genere. Domani una spinta in più per noi arriverà anche dallo Stadium, che è il nostro “fortino”: il pubblico ci darà una grande mano, specie in momenti in cui la partita sarà più difficile».
Infine, focus sulla preparazione fisica e tecnica, e sulla squadra: «Sono soddisfatto di questa settimana: giocare ogni tre giorni è meglio, ma avevamo comunque bisogno di recuperare. La rimonta è costata fatica e anche i prossimi mesi saranno molto impegnativi». Quando al modulo difensivo: «Non so se domani giocheremo a 3 o a 4 in difesa, valuterò nelle prossime ore: siamo abituati a entrambi i moduli, cambiano solo le caratteristiche dei giocatori che schiererò». Khedira sarà della partita? «Anche lui è da valutare, se sarà convocato potrebbe essere utilizzato. In attacco, a fianco a Dybala, potranno giocare o Zaza o Morata. Quanto agli infortunati, a parte Caceres che purtroppo ha concluso la stagione, abbiamo Asamoah che è sulla via del recupero, e poi Chiellini e Mandzukic di cui monitoriamo la situazione. Pereyra sta continuando ad accumulare minutaggio ed è un bene, il suo apporto è positivo».
E una parola su Rugani: «Daniele sta lavorando bene, è cresciuto e non a caso gioca di più. È arrivato qui, passando a un sistema di gioco completamente diverso da quello cui era abituato, e ha davanti alcuni fra i difensori più forti d’Europa. Il mio compito è gestirlo bene, come tutti gli altri giovani: a Frosinone, domenica, avevamo molti giocatori in campo nati fra il 1990 e il 1994: questo significa che, indipendentemente da come andrà questa stagione, stiamo lavorando bene per il futuro della Juventus».
Il Video della Conferenza: