Attaccare la Juventus paga, in termini di visibilità, seguito sui social, vendita di copie e ascolti TV.
L’assunto viene confutato da chi pensa il contrario: “elogiare la Juve, lisciarle il pelo paga!“, perché gli juventini sono di più, quindi se i media elogiano la Juve e Ronaldo vendono di più! SBAGLIATO!
Il numero dei juventini interessati ad articoli piacioni e “acchiappaclic” è infinitamente più basso del numero di anti-juventini interessati a contenuti in cui è confermata la loro unica tesi e fede sportiva: LA JUVE RUBA.
Un articolo, un tweet, un’ora di TV in cui trapela che la Juve forse ruba, o è marcia, viene aiutata, ha influenze tentacolari, o che i singoli calciatori sono fallosi, sporchi, scorretti, perfino gli ex, tutti questi attacchi PAGANO! Sono articoli che vanno a costruire un substrato di convinzioni vitali per quei tifosi che vivono il calcio in modo becero e zeppo di contrapposizioni, complotti e vergogne.
“Vedi? Lo dice anche la TV o quel giornalista sui social: la Juve ruba ed è arrogante! Ecco perché la mia squadra del cuore perde sempre, mentre loro vincono da 8 anni (o da 100)! Non sono più forti, rubano!“. La legittimazione “morale” dell’alibi del perdente è molto più redditizia di un elogio.
In un’era di estrema polarizzazione mediatica, le analisi complesse, il riconoscimento del merito o gli elogi non fanno presa. I media lo sanno e solleticano gli haters più che blandire i lovers. Vale per gli stessi Juventini: un pezzo su un flop di Sarri (o di Allegri) tira più di Ronaldo che esulta.
Ecco alcuni esempi pratici.
Si è fatto un gran parlare delle “sciabolate” di Sandro Piccinini al vice-Presidente Juve, Pavel Nedved. Opinioni forti e personali di un giornalista apprezzato, seguito da tifosi di tutte le società.
Ecco quante interazioni ha avuto quel tweet di Piccinini (di solito poco attivo sui social):
Ed ecco invece, solo 15 giorni fa, le interazioni relative ad un elogio schietto a Ronaldo (in maglia Juve):
(ps: gran parte dei 94 commenti sono di “anti-juventini” che lo accusano di essere “prono” ai bianconeri…)
Ecco quanti nuovi “followers” ha acquisito Piccinini in questi giorni:
1000 followers guadagnati con 2 tweet contro Nedved!
Piccinini non è né un professionista dell’anti-juventinità, né uno che ha bisogno di visibilità, però la sua (opinabile) singola valutazione su Nedved è un esempio indiretto di come l’anti-juventinità paghi.
Ne sono esempi i programmi Rai (90° minuto e DS) con lo show di Commisso, e i sondaggio sul campionato falsato:
Grande successo per i tanti tweet Rai con Commisso, mentre questo è il tenore dei 5 commenti sul tweet per il compleanno di Ronaldo:
Anche Mediaset e Sky, o i quotidiani e siti di area “non-juventina” hanno bombardato il web di polemiche, veleni e opinioni uni-direzionali. Ecco come il CorSport ha aperto negli ultimi 3 giorni:
Se è difficile comparare dati di quotidiani (in declino) o ascolti in TV (ma Varriale ci fa sapere che Commisso è stato da record di ascolti), l’effetto delle sparate “anti-Juve” sui social è impressionante.
Ecco gli ultimi post calcistici del giornalista politico Formigli (notate le interazioni):
Questo è il tweet con più LIKE del giornalista politico Luca Telese, attivo dal 2009, con 48mila tweet e 338mila followers:
Ecco i dati dell’account di Report Rai 3, attivo da 9 anni con 1,2 milioni di followers. La media di RT e LIKE è molto bassa (43 e 79), ma è impressionate confrontarla con le interazione su uno dei tanti tweet pubblicati nei giorni dell’inchiesta sulla curva bianconera:
Potremmo aggiungere le interazioni ai post “contro la Juve” dei vari Lerner, Riotta, Ruggeri, per tacere di altri volti noti o meno.
L’esempio più clamoroso del fatto che sui social paghi l’anti-juventinismo militante è dato dal successo di followers e interazioni di giornalisti spariti di media che, prima di diventare “professionisti anti-Juve” non erano certi considerati esempi di grande giornalismo e competenza. I vari Pistocchi, Palmeri, Ziliani con centinaia di migliaia di fan ed interazioni sui tweet anti-Juve e poche decine su altri post. Pistocchi, ricordato in TV per siparietti in cui veniva spesso ridicolizzato o per trascurabili interventi, col suo continuo postare bordate anti-Juve, è diventato punto di riferimento di quei tifosi (interisti, napoletani, romanisti e milanisti) che prima non avevano mostrato alcun interesse per il cesenate in decenni di giornalismo sportivo in TV, fino a meritare uno striscione della curva interista.
Ecco il paragone tra tre tweet recenti: 1. un tweet “anti-Juve”, 2. un tweet “pro-Napoli”, 3. un tweet “pro-Juve”. La differenza della risposta degli utenti è clamorosa:
Chiudiamo con Paolo Bonolis, che non ha certo bisogno di mendicare visibilità, ma ha già fama e pubblico vastissimo. Bonolis tuttavia sa che le continue “battute anti-juve” hanno un seguito irresistibile che compensa l’eventuale fastidio del pubblico juventino.
A certificare il successo ecco i dati di visualizzazione di alcuni video della pagina facebook di “Ciao Darwin”. Siamo su grandissimi numeri, viralità estrema, i video di Ciao Darwin si diffondono sui social perché buffi, per la presenza di freak o belle donne discinte, che attirano il “popolino”.
Ecco il confronto con uno dei video in cui Bonolis spara a zero sulla Juve:
Mentre gli altri video hanno poche decine di migliaia di visualizzazioni, spiccano due video: La Battuta AntiJuve (1,3 milioni di visualizzazioni) e la Madre Natura brasiliana mezza nuda (665mila visualizzazione).
Essere anti-Juve paga più di tette e culi.
Sandro Scarpa.