Bonucci ha rinnovato, dice Marotta. Questo dovrebbe bastare a tenerlo qui. Non basta. Pronti via. Il derby d’Italia s’annuncia alquanto sotto tono. L’Inter è considerata squadra non all’altezza, alla deriva, un allenatore ormai così, fughe in società. Invece. Juve-Inter resuscita anche i morti, a patto che lo siano sul serio. La nerazzurra è compagine muscolosa, tonica, ben allenata fisicamente. Per il resto impazzisce al momento giusto. Giusto per gli avversari. Lo fa quando Icardi s’impappina, quando D’Ambrosio ci regala il vantaggio, quando Miranda si scava il rigore da solo come un bimbo in spiaggia. La Juve presenta Hernanes il quale manifesta pericolosi, per i suoi detrattori, segni di personalità incipiente. Buoni primi dieci minuti chiama palloni, li gira, asseconda la messa cantata di una squadra senza Dybala e Pogba. Il primo risucchiato dal terreno, il secondo non so. Poi i terzini riprendono a impostare tagliando fuori di fatto il brasiliano. Khedira troppo avanti, Hernanes troppo dietro. Qualche errore di troppo nella fase di finalizzazione, un tutto Mandzukic generoso ed improduttivo. A inizio ripresa ci prendiamo cinicamente il gentil cadeau di D’Ambrosio, poi poca roba. L’Inter coi cambi si fa più ficcante, Buffon è perfetto. Buona prestazione difensiva di Sandro, bravo ad imporre il suo particolarissimo senso spaziale anche nelle retrovie. Davanti, meno. Non s’intende con Pogba, stasera in versione e non c’è niente da capire. Da solo miagola. Ma dietro tanta legna. Morata quando entra profitta degli spazi lasciati dall’Inter in rimonta. Fa un numero quasi à la Cavani dagli enne metri. Segna il rigore. Allegri negli ultimi minuti biasima i troppi palloni giocati anziché far melina. Ma siamo alle solite, inutile commentare. Allegri quasi ci gode dell’ansia. Allegri sa che delle partite contano le prime e le ultime righe, il mezzo è buono per wazzappare o andare a far pipì. Come occasioni saremmo anche pari, la traversa di Hernanes più le due occasionissime di Manzo e la bimba argentina contro il paio di tiretti loro in bocca a Buffon ed annessi. Ma questo dato serve solo a ridicolizzare chi giudica la gara dai numeri e non dai numeri del risultato. Alla fine Caressa propone ai suoi quasi meravigliato il dubbio lasciatogli da Allegri, “E se il calcio fosse semplice ?”. Zanetti in autodafé, inutile anche l’eccesso nel criticare, l’Inter aggredisce bene, è solo che cambia troppi attaccanti e che la Juve è più forte. Importante è lavorare, dice il bauscia. Importante è restare, dico alla Juve. Importante è Bonucci.
Vincenzo Ricchiuti.
Juventus Inter 2 – 0 #Compagnoni & Intervista #Bonucci .
Pubblicato da Superfly Videomaker su Domenica 28 febbraio 2016