Nuova Juve, stessa storia: battendo la Samp i bianconeri avevano vinto lo scudetto meno di due mesi fa, battendo la Samp con un secco 3-0 ripartono in campionato, ma con tante novità. La prima è nota, è in panchina e ha il volto di Andrea Pirlo. La seconda, non meno importante, è la freschezza con cui si ripresentano in campo: un gioco semplice, ma non per questo facile da applicare e fermare, rapido, incisivo. La difesa è blindata, il centrocampo in perenne movimento e in avanti Ronaldo… è Ronaldo…
CHE BELLA JUVE!
La prima sorpresa arriva ancor prima che inizi la gara, perché Pirlo schiera Frabotta titolare sulla corsia di sinistra e la scelta sarà premiata da un’ottima prova. Le novità, oltre al giovane dell’Under 23, sono McKennie e Kulusevski, il primo piazzato al centro delle operazioni, il secondo esterno di destra, libero però di muoversi per tutto il fronte offensivo. La Juve palleggia bene e cerca di verticalizzare non appena possibile. Soprattutto è evidente il movimento senza palla: tutti cercano di liberarsi per favorire l’appoggio dei compagni, mantenendo un ordine tattico evidente, limpido.
KULUSEVSKI, UN COLPO DA BILIARDO
Con questo atteggiamento le occasioni non tardano ad arrivare e Danilo sfiora l’incrocio dal limite, mentre Ronaldo, liberato in area da Ramsey viene fermato solo dall’uscita di Audero. La superiorità bianconera trova subito il meritato premio e già al 13′ Kulusevski sfrutta il tocco di Ronaldo per piazzare un colpo da biliardo dal limite dell’area: un destro chirurgico che si infila tra i difensori e si spegne in rete, accarezzando il palo.
SOLO JUVE
La Juve non si ferma e Ronaldo schianta un sinistro in diagonale sulla traversa e per quanto la Samp provi a uscire dal guscio, i bianconeri riescono a contenerne le iniziative senza problemi e non danno mai l’impressione di andare in affanno. Anzi, sfiorano ancora il raddoppio con una splendida azione che porta Ramsey a crossare dal fondo e Ronaldo a sfiorare il palo con un rasoterra di prima intenzione.
RADDOPPIA BONUCCI
Anche nella ripresa l’immediata ricerca della profondità sembra essere l’arma in più della Juve e Frabotta, innescato da Ramsey, impegna subito Audero con un diagonale dalla sinistra. La personalità del ragazzo dell’Under 23 è notevole, più passano i minuti più il pallone arriva dalle sue parti e dal suo piede parte il cross che Cuadrado trasforma in una perfetta sponda per Ronaldo, bravo a girarsi in area, ma poco preciso. De Sciglio prende il suo posto a metà ripresa e sfiora anche lui il gol con un destro dal limite deviato in angolo. Anche se Audero deve intervenire solo sulla punizione di Ronaldo, la Juve è comunque sempre in avanti e il raddoppio è nell’aria. Arriva sugli sviluppi di un angolo, quando Bonucci arriva su un pallone maltrattato dalla difesa blucerchiata e spara in rete da due passi.
CHIUDE RONALDO
Gli ultimi minuti sono forse i più divertenti, perché la Samp ora è più sfacciata e Quagliarella prima impegna Szczesny che blocca la conclusione, poi sfiora il palo con un diagonale velenoso. La Juve però non sta certo a guardare e dopo aver sfiorato il 3-0 con McKennie, (che gran prova la sua), fermato da Audero sulla linea di porta, lo trova con Ronaldo, che piazza nell’angolino l’assist di Ramsey, chiude la partita e regala a Pirlo i suoi primi tre punto da mister.
JUVENTUS-SAMPDORIA 3-0
RETI: Kulusevski 13′ pt, Bonucci 32′ st, Ronaldo 42′ st
JUVENTUS
Szczesny; Cuadrado (32′ st Bentancur), Bonucci, Chiellini (37′ st
Demiral), Danilo, Frabotta (22′ st De Sciglio); Kulusevski (36′ st
Douglas Costa), McKennie, Rabiot, Ramsey; Ronaldo
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Rugani, Arthur, Portanova, Nicolussi Caviglia, Vrioni
Allenatore: Pirlo
SAMPDORIA
Audero; Bereszynski, Tonelli (1′ st Yoshida), Colley, Augello;
Depaoli (1′ st Ramirez), Thorsby (25′ st Damsgaard,), Ekdal, Jankto,
Leris (1′ st Quagliarella); Bonazzoli (25′ st Bonazzoli)
A disposizione: Ravaglia, Chabot, Yoshida, Regini, Ferrari, Vieira, Capezzi, Verre La Gumina
Allenatore: Ranieri
ARBITRO: Piccinini
ASSISTENTI: Passeri, Rocca
QUARTO UFFICIALE: Dionisi
VAR: Calvarese, Lo Cicero
AMMONITI: 4′ pt Tonelli
Cinque cose positive di Juventus-Sampdoria
C’era grande attesa e curiosità attorno alla squadra bianconera, dopo la seconda rivoluzione tecnica in due anni: la Juventus non ha deluso le aspettative, regalando una partita dal grande interesse.
Come “annunciato” nell’unico test pre-campionato contro il Novara, Pirlo schiera la squadra con un modulo molto flessibile – soprattutto negli interpreti più avanzati – assimilabile grosso modo ad un 3-4-2-1. Tra le novità dell’esordio ci sono Danilo, che mette il vestito alla Barzagli come terzo di difesa, e soprattutto Frabotta, preferito a De Sciglio nel ruolo di esterno a tutta fascia.
Alcuni aspetti del nuovo gioco bianconero sono degni di essere approfonditi per l’impatto positivo sulla partita.
Costruzione
La Juventus ha dato sfoggio di un buon controllo del pallone, uscendo bene con i tre difensori e Rabiot dal timido pressing blucerchiato, creando i presupposti per passare la prima pressione e rendersi così pericolosi. Ogni tanto la Juventus ha portato troppi uomini sottopalla, ma è riuscita comunque a far progredire l’azione grazie agli smarcamenti degli avanti.
Tra Rabiot e McKennie era il francese ad essere chiamato ad aiutare la difesa nella distribuzione del pallone, ma anche l’americano si è disimpegnato bene (come d’altronde è nelle sue corde). Con la Samp schierata, Rabiot cercava gli esterni, mentre quando Bonazzoli pressava e la Samp saliva, Rabiot si appoggiava spesso a Ramsey e soprattutto a Kulusevski, abilissimo con i movimenti ad elastico davanti e dietro la difesa ospite.
Peraltro, è stato interessante notare come Pirlo abbia schierato i due centrocampisti a piede invertito (Rabiot a destra e McKennie a sinistra): probabilmente per cercare più rapidamente la giocata verso gli esterni, visto che posturalmente “guardavano” verso la linea laterale.
Rifinitura
La Juventus ha creato tantissime occasioni da gol, mandando spesso un proprio giocatore al tiro da posizione ghiotta. Una delle note più liete è stata in effetti la facilità con cui Ramsey, Ronaldo, e Kulusevski hanno ricevuto palla tra centrocampo e difesa avversari, una circostanza propedeutica acché la squadra potesse creare pericoli. I giocatori esterni, invece, hanno rivestito il ruolo di valvole di sfogo per la manovra ogni qualvolta il 442 di Ranieri chiudeva il centro; una volta in possesso, anziché cercare il fondo o la superiorità numerica in fascia, ritornavano al centro approfittando della dilatazione delle linee provocata proprio dalla loro ricezione.
Cuadrado e Kulusevski si sono scambiati l’ampiezza a destra, mente Ramsey e Ronaldo hanno tenuto impegnato il mezzo spazio a sinistra: un sincronismo invidiabile, tenuto conto del poco tempo per affinarlo. Le cose migliori si sono viste quando Kulusevski e Ramsey sono riusciti a combinare chiamando fuori un difensore e trovando la giocata verticale per il compagno o per Ronaldo.
Una grossa mano a creare le condizioni necessarie l’hanno data anche i numerosi cambi di campo tentati. Con l’obiettivo dichiarato di far collassare gli avversari lato palla, la Juventus ha spesso cercato l’esterno opposto (soprattutto a sinistra, Frabotta prima e De Sciglio poi) per costringere la Samp a rincorrere il pallone: una strategia che quando messa in opera con i tempi giusti ha dato notevoli vantaggi territorial, permettendo alla squadra di guadagnare metri in maniera rapida.
Pressing
La novità quest’anno è che se Ronaldo è stato, al solito, poco coinvolto nel sistema di pressione, la pressione ha funzionato abbastanza bene dietro di lui. Sia i due trequartisti che gli interni di centrocampo si sono prodigati in pressing sistematico, orientando la propria pressione spiccatamente sull’uomo. I trigger erano spesso le ricezioni spalle alla porta dei due interni di centrocampo, ma anche il passaggio dal terzino all’interno del campo. McKennie e Ramsey, i migliori della squadra, hanno recuperato ben 9 palloni a testa.
Le riaggressioni del centrocampo hanno avuto un ruolo chiave nell’economia dell’incontro, permettendo alla Juve di sfruttare un numero elevatissimo di mini transizioni, con Ronaldo e Kulusevski a beneficiare di ricezioni fronte porta con campo davanti. In questo senso, il pressing è stato il miglior regista della squadra nel primo tempo.
Coprire il pallone
La Juve è stata bravissima a tenere sempre la palla coperta, anche nei momenti in cui il pressing è rimasto solo velleità (che poi era uno dei difetti più marcati delle ultime due stagioni). Sempre posizionati con ottimi angoli, tutti i centrocampi hanno concesso pochissime zone di luce ai difensori avversari e orientato i loro passaggi grazie alla postura tanto che Ranieri nel secondo tempo ha dovuto passare al rombo per migliorare negli smarcamenti. Lo stesso Ronaldo, pur riducendo al minimo le azioni difensive nell’ultimo terzo di campo, è stato bravo a tenere occupate le linee di passaggio.
Una menzione speciale va fatta a Ramsey, che nel contesto di una partita sontuosa ha anche ottemperato alle funzioni di esterno sinistro nel 4-4-2 senza palla, senza per questo macchiare la sua partita.
Se è vero che nel calo complessivo del secondo tempo questo aspetto è venuto a mancare in quasi tutti i giocatori, è anche vero che finché non ci si è abbassati si era riusciti a limitare le ricezioni centrali di Thorsby e di Jankto, concedendo solo lo sfogo esterno alla manovra di Ranieri.
Ritmo
Soprattutto nel primo tempo, la Juventus ha tenuto un ottimo ritmo di circolazione palla, ed ha anche costretto la Samp a fare altrettanto. Ha dettato i tempi di gioco, portandoli su un registro a sé più congeniale. I giocatori erano a proprio agio col più classico mantra “controllo-passaggio-movimento”, che però riuscivano ad eseguire velocemente, mettendo in difficoltà sia le uscite avversarie che la copertura degli spazi. Il ritmo elevato, poi, è stato impresso soprattutto grazie all’uscita palla pulita e rapida di cui sopra.
Nel secondo tempo, invece, la squadra è calata notevolmente, accettando passivamente alcune fasi di non possesso prolungate. I difensori, in particolare, sono sembrati indietreggiare troppo, rimanendo sulle gambe. Insomma, non ci sono solo rose e fiori nella prima giornata di Serie A 20/21, e forse la condizione atletica ha inciso più di quanto sia lecito indovinare. Ma la squadra che ha in mente Pirlo sta prendendo forma in maniera rapida e riconoscibile, assecondando le idee dell’allenatore e dello staff tecnico. La Juventus 20/21, ne siamo certi, assomiglia più a quella del primo tempo che a quella più rinunciataria della ripresa anche se, giustamente, ci vorrà tempo per trovare continuità sui novanta minuti.
Andrea Lapegna.