Calciopoli 2.0 o Complotto? Keep Calm e godiamoci la Juve

La Juventus è accerchiata, uno tsunami di inchieste, indagini, processi e condanne spazzeranno via la società che ha imposto, sul campo, un dominio in Italia mai visto nella storia del calcio.

Da un lato l’inchiesta di Report che prometteva di “modificare la storia del calcio”, con la Juve invischiata in vicende oscure e trame illecite nel rapporto con ultrà e mafia, e in cui si allude a un sistema affidato ad ultrà e ndrangheta, mazzette e sottrazioni di prove sul luogo di un suicidio.

Dall’altro lato la vicenda dello stupro addebitato a Ronaldo, per il quale si ventilano confessioni, somme ingenti per comprare il silenzio, intimidazioni, accordi fraudolenti, detective e pulitori per occultare prove, oltre ad altre 3 donne vittime di stupri sempre per opera dello stesso Ronaldo.

Società, e Presidenza, al centro di un sistema marcio e illegale, implicata nella morte di un uomo, e l’uomo simbolo della Juve, acquisto epocale, quasi reo confesso di uno dei peggiori crimini.

Molti antiJuve, che scatenano guerre civili per un’ammonizione dubbia ora esplodono inneggiando ad una nuova calciopoli che spazzi via, definitivamente, il male del Calcio (e di tutti i mali italiani) con la radiazione (la Serie C non basta) e l’arresto “per 15 anni, come prevede la legge USA” di Ronaldo

Molti tifosi Juve, che l’anno scorso parlavano di complotto VAR ai danni della Juve, ora sono certi di un complotto a più livelli: interno, con la Rai e i soliti media antiJuve, ed esterno, con Florentino che nega premi a CR7, lo fa espellere e scatena Mayorga e Der Spiegel contro il nostro Grande Campione.

E se ragionassimo, senza farci travolgere dal solito cliché del #MoriremoTutti vs #Gombloddoh!?

Siamo tifosi razionali non abbiamo paura di cospirazioni e vendette. Temiamo, quello sì, il fango, l’attacco mediatico, la macchina organizzata della “caciara antijuve”: le veline, le intercettazioni non rilevanti, la disinformazione, la fuffa spacciata per verità assoluta, le accuse che diventano condanne.  Ci siamo abituati, non se ne esce. La Juventus è sempre al centro di questo tipo di vicende mediatiche.

Tutti i club subiscono dinamiche simili nei rapporti con gli ultrà, figuriamoci la Juve che ha uno stadio che genera attenzione, soldi e maggiori possibilità di “ricatto” da parte di gruppi ultrà, peraltro autorizzati dalla Polizia (DIGOS). Molti club in passato hanno infiltrazione mafiose, molti hanno capi ultrà con condanne per mafia, molti (parole di Ranucci alla fine di Report, citando la Commissione AntiMafia) hanno rapporti stretti con personaggi dei clan. Esattamente come molti club avevano rapporti poco ortodossi col sistema arbitrale e la federazione, qualche anno fa. Tutti i club si trovano ad un certo punto della loro storia, alle prese con qualche “scandalo” di maggiore o minor conto.

La gente tende a pensare (sia i tifosi Juve che gli altri) che queste vicende capitino solo alla Juve. Calciopoli riguardò anche Milan, Lazio, Fiorentina e decine di altre, e non l’Inter per i ben noti motivi emersi nella relazione Palazzi; molti utilizzavano le SIM svizzere; nella vicenda di abuso di farmaci che tutti associano alla Juve (per la solerzia della procura di Torino) erano coinvolti tutti i club (basta leggere la lista di farmaci che i club dichiaravano alla FIGC), oltre a quanto accadeva in passato con sospetti casi di doping già a partire dagli anni ’60 in altri club. Il caso “passaportopoli” interessò Inter, Milan, Roma, Lazio e decine di altre squadre (non la Juve) e si concluse con multe (non penalizzazioni previste dal regolamento). Le varie scommessopoli” hanno riguardato Milan, Atalanta, Napoli, Lazio, eppure, alla fine, il caso più “mediatico” fu quello che riguardò Antonio Conte, alla Juve.

La Juve fa notizia. Interessò meno il suicidio di Adamo Bove, a capo di quel Tiger Team Telecom di Giuliano Tavaroli che, per conto di Inter, intercettava arbitri, calciatori e dirigenti avversari (file rinvenuti nel PC di Auricchio, comandante dei Carabinieri di Roma che avviò le indagini di Calciopoli).

Insomma, della presunta nuova Calciopoli agognata dagli altri poco ci interessa, la “nuova-vecchia” inchiesta di Report non presenta nulla di penalmente rilevante (né di nuovo…), né di interesse rinnovato per la giustizia sportiva (che ha già condannato la Juve e Agnelli per i fatti in questione).

Il fantomatico “complotto” di cui parlano i nostri è presto spiegato: Report (ormai in irreversibile crisi di ascolti – e credibilità-) ha approfittato del suo debutto per assemblare vecchi pezzi del processo “Alto Piemonte” e riapertura del Caso Bucci, assieme a interviste a capi ultrà per “sfruttare” la scia mediatica di Ronaldo, dell’addio di Marotta (non presente nell’inchiesta ma utilizzato per l’inizio del lancio promozionale 25 giorni fa) e del solito “sentimento” popolare.

L’ancor più surreale complotto ai danni di Juve e Ronaldo è “casuale”. I primi articoli di Der Spiegel risalgono infatti al 2017, con CR7 al Real. Poi Der Spiegel ha continuato l’inchiesta ed è riuscito ad avere l’intervista alla Mayorga proprio perché la donna, a seguito dell’uscita dei primi due articoli e delle dichiarazioni dei legali di Ronaldo, nel frattempo ha cambiato strategia legale ed è uscita allo scoperto.

Se la Juve fa notizia (anche quando c’è da metterla in luce negativa), figuriamoci il personaggio più famoso al mondo, su cui si sono fiondati i media di mezzo mondo. Anche qui non c’è processo penale in corso, solo un ricorso civile da parte della Mayorga in cui si chiede l’annullamento dell’accordo di non divulgazione (e un risarcimento economico) e una presunta riapertura dovuta delle indagini della Polizia di Las Vegas che peraltro pare non aver più alcuna prova dei fatti risalenti a 9 anni fa.

Zero complotti. Solo sfortunata coincidenza temporale. Poteva accadere anche al CR7 di Madrid.

Tornando alla questione ultrà, a noi poco interessa di ciò che accade agli altri. Noi teniamo alla Juve. Vogliamo che le curve siano ripulite, che Questura, Polizia e FIGC dotino la Juve di strumenti atti a non temere più ritorsioni nel rapporto con gli ultrà, come pericolo per l’incolumità fisica degli altri spettatori o anche multe e chiusure di settori dello Stadium come da classica applicazione della famosa “responsabilità oggettiva”. Per questo motivo dovremmo sforzarci di vedere il lato positivo della vicenda, le ripercussioni in termini di scelte, attenzione e rigore della Società nei confronti dei biglietti. Solo questo.

Vogliamo che la Casa della Juve, sia davvero la Casa di quei tifosi juventini “che si guardano e riconoscono negli occhi, le facce della Juve”, come diceva Agnelli nel suo discorso di inaugurazione dello Stadium. Solo quello, le vere facce del tifo bianconero, non alcune di quelle facce a cui la Juve è stata purtroppo associata ieri e in questi ultimi anni.

Sandro Scarpa.