Campioni d’Inverno

Demiral e Ronaldo firmano in dieci minuti i due gol che permettono ai bianconeri di superare la Roma all’Olimpico e di staccare l’Inter in classifica

Una Juve inedita, più cinica e meno dominante del solito, supera la Roma all’Olimpico grazie ad una partenza a razzo segnata dia gol di Demiral e Ronaldo. I bianconeri lasciano poi il gioco in mano alla Roma, ma resistono al ritorno dei giallorossi, staccando così di due punti l’Inter in classifica.

BUM BUM JUVE

Tempo di partire e la Juve è in vantaggio. Mancini atterra Ronaldo sulla tre quarti, Dybala pennella la punizione e Demiral piazza il destro al volo sul secondo palo. Tempo di ripartire e la Juve raddoppia: Dybala ruba palla a Veretout al limite dell’area, appena varcata la linea e Ronaldo trasforma dal dischetto. Dono passati dieci minuti ed è 2-0.

DEMIRAL E ZANIOLO OUT

Si gioca su ritmi pazzeschi, perché la Roma vuole reagire alle due sventole e la Juve vuole colpire ancora. Demiral, cadendo male dopo un traversone, accusa dolore al ginocchio sinistro e lascia il posto a de Ligt. I giallorossi vanno vicinissimi al gol quando Smalling crossa dalla destra, Szczesny devia e Pellegrini colpisce con la porta sguarnita, centrando in pieno Rabiot. La Roma perde Zaniolo, costretto a uscire in barella, e Fonseca manda in campo Under. Ora la Juve abbassa il baricentro, lasciando l’iniziativa agli avversari, ma è comunque Ronaldo ad avere la migliore occasione nel finale di tempo, partendo in contropiede e provando il diagonale, respinto da Lopez.

PEROTTI DAL DISCHETTO

La ripresa offre ritmi meno alti, ma sempre dettati dalla squadra di casa che dopo una ventina di minuti accorcia le distanze: prima Dzeko colpisce il palo esterno, poi crossa e Under colpisce di testa trovando il muro di Alex Sandro. Il pallone rimbalza sul corpo del brasiliano e poi sul braccio e Guida, dopo aver consultato il Var, concede il rigore, che Perotti trasforma.

CAMPIONI D’INVERNO

Sarri opera immediatamente un doppio cambio, richiamando Dybala e Ramsey e inserendo Higuain e Danilo. Cuadrado avanza così il proprio raggio d’azione e si passa al 4-3-3. I bianconeri si fanno rivedere in avanti un colpo di testa di Ronaldo a lato, anche se è ancora la Roma a scuotere l’Olimpico con il colpo di testa di Kolarov, bloccato da Szczesny, quindi con il sinistro di Pellegrini, che in pieno recupero calcia alto da ottima posizione. La Juve serra i ranghi, ribatte colpo su colpo e respinge ogni tentativo dei padroni di casa. E quando Guida fischia la fine, mette in tasca tre punti pesantissimi, il primato in solitaria e il titolo, platonico, ma comunque piacevolissimo, di Campione d’Inverno.

ROMA-JUVENTUS 1-2

RETI: Demiral 3′ pt, Ronaldo 10′ pt, Perotti rig. 23′ st


ROMA
Lopez; Florenzi, Mancini, Smalling, Kolarov; Diawara, Veretout (21′ st Cristante); Zaniolo (36′ pt Under), Pellegrini, Perotti (36′ st Kalinic);  Dzeko
A disposizione: Mirante, Fuzato, Bruno Peres, Spinazzola, Juan Jesus, Cetin
Allenatore: Fonseca

JUVENTUS

Szczesny; Cuadrado, Demiral (19′ pt de Ligt), Bonucci, Alex Sandro; Rabiot, Pjanic, Matuidi; Ramsey (24′ st Danilo); Dybala (24′ st Higuain), Ronaldo

A disposizione: Buffon, Pinsoglio, De Sciglio, Rugani, Emre Can, Pjaca, Bernardeschi, Douglas Costa
Allenatore: Sarri

ARBITRO: Guida
ASSISTENTI: Meli, Fiorito
QUARTO UFFICIALE: Giacomelli

VAR: Mazzoleni, Paganessi

AMMONITI: 9′ pt Vetetout, 13′ pt Pjanic, 15′ pt Kolarov, 26′ pt Mancini, 32′ pt de Ligt, 46′ pt Cuadrado, 37′ st Cristante, 38′ st Kalinic, 50′ st Florenzi

Roma-Juventus 1-2: ce lo facciamo bastare?

Partiamo dalla fine: la Juventus è Campione d’Inverno, e raggiunge questo platonico traguardo in un campo comunque difficile come quello della Roma. L’inizio è da stropicciarsi gli occhi, doppio vantaggio dopo dieci minuti, poi la sensazione è che si è cercato di gestire le forze, evidentemente caratteristica che manca a questa squadra che forse ha bisogno di ritmi alti per rendere al meglio. L’infortunio di Demiral è un handicap che crea qualche disagio alla squadra, ma non è di certo questo il problema della serata, sperando che comunque l’ex Sassuolo non resti fuori per tempi lunghissimi.

Cosa non ha funzionato? Ramsey sulla trequarti rende un po’ meglio di Bernardeschi, o sarebbe più corretto dire meno peggio: il gallese si prende qualche responsabilità in più, ma non riesce a dare quella qualità necessaria per innescare chi gli gioca a fianco o davanti, tant’è che Dybala è venuto spesso e volentieri a prendersi palla lontano dalla porta, dando quel tocco di imprevedibilità alla squadra che sennò farebbe fatica. Ronaldo impeccabile dal dischetto, altra rete consecutiva, ma la sua partita comunque non è stata entusiasmante.

C’è un altro fattore, che poi è una discussione già fatta: a Rabiot concediamo credito per la condizione fisica mostrata, e per il salvataggio sulla linea, mentre per Matuidi sembra essere finito il tempo delle guerre. L’esperto francese non riesce a dare quella dinamicità necessaria per mettere muscoli alla mediana, forse pensare ad un ritocchino in questo reparto non sarebbe poi così folle considerando anche che chi sta fuori è difficile che possa fare meglio per svariati motivi.

Fabio Giambò.

De Ligt is back in town

Partita dalle tinte forti, questa Roma-Juventus che dà ai bianconeri il titolo di Campione d’Inverno; iniziata in carrozza, si è trasformata nel finale in una battaglia per tenere il gol di vantaggio, con i giallorossi quasi sempre nella nostra metà campo.

Merih Demiral, in gol dopo 2 minuti con un guizzo dietro un distratto Kolarov, cade male nel corso di un’altra azione offensiva e deve uscire (distorsione al ginocchio, da valutare); il ragazzone olandese col numero 4 viene inquadrato subito, a torso nudo: si mette la maglietta ed entra.

L’opzione Rugani – stavolta – non è mai passata per la testa al Mister: de Ligt is back in town .

E’ ben strano questo girone di andata dell’olandese: chiamato subito in servizio permanente effettivo dopo l’infortunio di Chiellini (14 le sue presenze in A, 4 in Champions), ha avuto un rendimento presto salito a livelli notevoli; il ventenne è stato il “colpo” di mercato dell’estate juventina.

Ma, non avendo potuto fare il classico periodo di ambientamento, è stato scaraventato nella tonnara di una Serie A certamente più tattica ed ostica di quella cui era abituato; e, soprattutto, nel tritacarne di social e giornali pronti a sezionare ogni suo minuto di gioco, a coglierlo in errore, a confrontarlo con questo e quel difensore, a dire “ci mancherebbe, visto quello che è costato”.

Forse è anche questa la ragione per cui Sarri, che si è sempre affrettato a proteggerlo, a parlare di colui che “diventerà uno dei più grandi centrali al mondo”, nell’ultimo periodo gli ha preferito Demiral, nel frattempo – lui sì – in grado di ambientarsi meglio, di calmare un po’ i suoi bollenti spiriti.

Proprio sabato scorso nella conferenza pre-partita,  il Mister metteva le mani avanti, dicendo che l’olandese stava meglio, che si stavano creando le condizioni per tornare; sempre paterno, protettivo, sembrava dirci: a Roma gioca Demiral, il giovanotto lo rimetto dopo, in Coppa Italia e col Parma.

E invece, al diciottesimo serve entrare: su la maglietta e via, a posizionarsi sul centro-destra della difesa bianconera, scambiandosi quindi di posto con Bonucci, che aveva parlottato con Sarri in quei minuti concitati in cui Demiral si dispera a terra, e poi prova a rientrare, ma niente, non ce la fa.

E de Ligt fa il suo, mica si fa pregare: occupa bene lo spazio, spesso non è troppo elegante, ma concreto, fa quel che deve fare (bella la chiusura su Dzeko sottomisura – avevamo tremato); sbaglia poco, non si fa per nulla impressionare da un clima partita che pian piano vede la Roma stabilmente dalle sue parti. Non ama i preziosismi, si vede: spazza un paio di volte senza fronzoli, impone la sua presenza fisica; entra bene, insomma.

Non abbiamo mai creduto, come si è sentito dire, che Demiral avesse “rubato il posto” a de Ligt; piuttosto, li vediamo presto insieme, i due…ma questo lo si capirà più avanti, anche dopo aver saputo l’entità dell’infortunio del turco (dita incrociate!).

Il ragazzone olandese è tornato, ci eri mancato Matthijs!