La surreale vicenda della Gazzetta dello Sport che riporta per ben tre volte un virgolettato di Buffon sulle avversarie della Juve che in Italia “si scansano”, viene smentita categoricamente dalla Juve e confermata dalla rosea, pur se con una nuova, alleggerita (totalmente differente, anzi: ma quindi è stata detta o no?) interpretazione del verbo scansarsi, racchiude una serie di problemi già ben conosciuti, ma qui presenti tutti insieme spudoratamente.
C’è un primo problema, e concerne appunto l’ampiezza dell’utilizzo del virgolettato dalle nostre parti. È una battaglia che molti portano avanti da tempo, io l’ho letta spesso su “Il Post” e su “Wittgenstein”, dove Luca Sofri spiega – stigmatizzandone il diffuso utilizzo – “l’efficacia del virgolettato nel permettere di dirle grossissime attribuendole a qualcun altro che di solito non le ha dette(…), e insieme supplire all’assenza di notizia degna di titolo”.
E’ la parte del problema, da tifosi, che ci interessa meno, ma non serve essere giornalisti (io non lo sono) o averne studiato a fondo il codice deontologico per comprendere che un virgolettato è ammissibile solo con una intervista, conferenza stampa, frase registrata, dichiarazione ufficiale o, al limite, carpita ma registrata e provabile. Altrimenti, si racconta cosa si è saputo, senza virgolette, esponendosi al rischio di smentite.
Del resto, le regole deontologiche nascono da questioni pratiche: a chi di noi non è capitato di esprimere un concetto e vederlo riportato “virgolettato” da terze persone in modo improprio e forzato, costringendoci ad affrontare fastidiose conseguenze? Il tutto, ovviamente, se riportato a mezzo stampa relativamente a un personaggio di tale fama, viene esponenzialmente aumentato fino a raggiungere livelli insopportabili.
La “conferma”, se possibile, peggiora il tutto; infatti, di fronte alle dure parole della Juventus, la Gazzetta ha di fronte due possibilità: scusarsi o confermare il tutto. Ma tutto davvero.
La rosea ha scelto la terza possibilità: confermare apparentemente tutto, fornendo però una differente interpretazione del verbo scansarsi, ovviamente senza spiegare nulla in merito alle fonti o a come sia venuta a conoscenza di quell’espressione. Ha confermato tutto, smentendo però del tutto la parte principale: ma che avete capito, birbanti? Buffon ha detto “si scansano” ma non voleva dire “si scansano”.
Chiaro, no? Siamo sicuri che abbia detto quel termine esatto, ma anche che intendeva tutt’altro. Ah, e tu la riporti virgolettata per tre volte?
Ma come, tu hai preso quell’espressione, quella specifica espressione che vuol dire solo ed esclusivamente “impegnarsi di meno”, “fare passare”, “evitare di colpire qualcuno”, ne hai fatto il pezzo principale dell’articolo, tanto da riportarla virgolettata per tre volte, e poi ci dici che.. però voleva dire altro? O che magari ha usato una parola diversa (“parola più, parola meno”)?
E nel caso, visto che avevi virgolettato, chi ti ha fornito questa interpretazione a scoppio ritardato delle parole di Buffon? Lui stesso? Vi ha detto al telefono stamattina “ho detto che in Italia si scansano, ma intendevo dire altro”? Un compagno? E che ne sa, quel compagno, che Buffon non intendesse dire proprio “scansarsi”, che ne sa di questa nuova interpretazione, se il portiere ha usato esattamente quel termine e conosce i termini che utilizza? Come fa a darvi l’interpretazione autentica del pensiero di Buffon? E se ve l’ha detto un compagno, torniamo al punto, perché avete virgolettato le parole di Buffon, raccontate da un terzo?
In poche parole, con quella smentita, la Gazzetta ammette di avere utilizzato e virgolettato più volte un termine impropriamente, se non di averlo addirittura inventato.
Il secondo problema è di pura logica.
Ammettiamo che in qualche modo ti sia arrivata all’orecchio da una terza persona una voce del genere – e allora, ribadiamo, come minimo metti il condizionale e levi le virgolette. Che significato avrebbe una frase del genere dopo quello Juventus-Napoli? Potremmo capire dopo una facile vittoria, contro un’avversaria parsa arrendevole, un discorso del tipo “su, qui abbiamo rivali che fanno ridere, non vengono neanche a giocarsela”, per svegliare un gruppo ingiustificatamente esaltato. Ma lì finisce una partita tesissima, dopo una settimana di fuoco, contro una squadra che – sempre e tanto più quest’anno – vive per quella partita, che se la gioca alla grande, tanto che vinciamo per miracolo a un quarto d’ora dalla fine, e tu per motivare i compagni dici loro che in Italia le avversarie si scansano? Quelli ti ridono in faccia dicendoti “meno male che si sono scansati, pensa se si fossero impegnati”. E’ un discorso che non ha nessun senso, anche perché, per una Sampdoria partita con alcuni cambi (anche perché c’era l’abbordabile Inter solo tre giorni dopo) e che peraltro sul 2-1 ha schierato i suoi big, Buffon per primo ha visto il Palermo giocare una sola partita decente quest’anno, proprio contro di noi; l’Udinese non mollare fino all’ultimo secondo; la Lazio perdere per puro caso; la Fiorentina cadere a pochi minuti dalla fine per una prodezza di Higuain. Abbiamo battuto bene, quest’anno, solo Empoli fuori, Sassuolo e Samp (qui peraltro abbiamo sofferto fino al gol del 3-1 a metà secondo tempo) in casa.
Può capitare di vincere bene tre partite contro quegli avversari a una squadra accreditata proprio dai media come una schiacciasassi, campionato chiuso, non ci sono rivali, ecc?
E’ dunque logico che Buffon – ove mai avesse pronunciato concetti di quel genere – intendesse al più riferirsi, dopo quello Juve-Napoli, a un campionato in cui si vince quasi per sbaglio, non giocando bene, semmai con avversari talvolta intimiditi (come l’Albacete al Bernabeu), e che in Europa sarebbe servito di più. La Gazzetta ci arriva oggi, con la “conferma” che smentisce. Non pensava che quel termine avrebbe suscitato molte reazioni, povera.
Ma come diceva qualcuno – e qui arriviamo al terzo grande problema – “le parole sono importanti”. L’autore dell’articolo riporta quelle frasi rifugiandosi poi in un più vago “parola più parola meno”. E che sarà mai, magari non ha detto proprio così, ma circa… Eh no. Nel desolante contesto del calcio italiano, in cui già due anni fa il buon Garcia temeva che la Juve affrontasse un Sassuolo piuttosto molle (fu poi una partita infernale, vinta dai bianconeri), l’espressione “si scansano” ha un significato ben preciso. Non è sinonimo di “sono scarse”, né di “sono intimidite”. No, da noi vuol dire proprio “si scansano”, si tolgono, lasciano passare, evitano di colpirti.
E infatti qualunque juventino in Italia oggi ha ricevuto non meno di venti messaggi da tifosi avversari con incollato il pezzo incriminato: “se lo dice anche Buffon…”.
I giornalisti della Gazzetta, e in particolare l’autore, ottimo giornalista, conoscono perfettamente il contesto e il significato attribuito a quella espressione, che non corrisponde certamente al pensiero di Buffon. Non possono e non potevano pensarlo.
Eppure non solo lo hanno riportato, ma lo hanno enfatizzato, fino a virgolettarlo tre volte. Ebbene, essendo giornalisti di sport, se non sapete che il verbo scansarsi insinua il sospetto di scarso impegno degli avversari, o non lo avete mai sentito – e non so dove viviate – oppure lo avete utilizzato di proposito, inducendo i lettori a pensare che Buffon pensi e dica che in Italia le avversarie non si impegnano contro la Juve.
Se nella “conferma” dite che intendeva dire altro, avreste potuto evitare di virgolettarlo tre volte, visto che quell’espressione non corrispondeva al suo pensiero.
Conclusione: talvolta ho avuto il piacere di chiacchierare, in modo del tutto amichevole, con dei giornalisti della Gazzetta dello Sport. Nel corso di questi civilissimi scambi di opinione, talvolta mi veniva “rinfacciato” questo astio così prolungato che molti tifosi juventini ostentano nei confronti della Gazzetta. Ho sempre risposto che per me il punto più basso, quello che cambia definitivamente la percezione di quel giornale, ancor prima della indebita pressione di quel maggio 2006, delle sentenze indovinate prima che cominciassero i processi (e lì in effetti qualcosa non andava nella giustizia sportiva, più che in chi raccoglieva l’indiscrezione e la pubblicava), è riscontrabile in quel famoso titolo “Così non si può”, a tutta pagina, dopo uno Juventus-Udinese di febbraio 2006, prima di Calciopoli, in un anno in cui non accadde pressoché nulla, peraltro anche in seguito non oggetto di indagini e con designatori diversi rispetto alle stagioni precedenti (ma tuttavia assegnato all’Inter: logico, no?).
Ecco, puoi titolare in tanti modi, dopo una vittoria contro l’Udinese per un gol in fuorigioco di Del Piero a metà campionato, abbastanza netto ma peraltro non facilmente visibile in diretta: sulla vittoria immeritata, ingiusta, perfino sul guardalinee disattento o non all’altezza. Ma “così non si può!” vuol dire un’altra cosa: vuol dire – ma non vi virgoletto – abbiamo sopportato tutto, ma questo è davvero troppo. Così non si può. Tanto più se poi, in anni di polemiche non meno vigorose – e precisamente in quello successivo a un duello Mancini-Spalletti fino all’ultimo minuto – di fronte a un gol decisivo a pochi minuti dalla fine con mezza squadra in fuorigioco di due metri, il titolo è “Maicon, un gol è di troppo”.
E’ tutto qui il problema, cara Gazzetta, niente di personale: le parole sono importanti.
Buffon, la Gazzetta, i comunicati e… la noia!
di Antonio Corsa
(e considerate che settimana prossima ci sarà pure la pausa delle Nazionali…)
Un comunicato Juve, un controcomunicato Gazzetta, un editoriale del direttore Monti, due prime pagine, rivendicazioni e accuse incrociate: è questo il bilancio, provvisorio, dell’articolo a firma G.B. Olivero pubblicato dalla rosea nell’edizione cartacea di ieri.Alcune riflessioni.
1) Stiamo parlando, a prenderla per vera (la Juve smentisce), di una frase o di un concetto espresso “parola più, parola meno” all’interno dello spogliatoio bianconero, a porte chiuse e rivolto ai compagni. Non sono in linea teorica contrario alle ambientali, alle intercettazioni (certo, regolate), alle testimonianze indirette. Spesso sono un’ottima fonte per inchieste dei tribunali, ma anche giornalistiche. Sono contrario alla noia. Quella della Gazzetta è pura, banalissima noia. Perché o tale virgolettato, cui il giornale ha dato importanza sbattendolo in prima pagina, è il fulcro sul quale si costruisce un reportage o una discussione interessante (e allora vai di schemi, schemini, grafici, statistiche, l’opinione di ex calciatori riesumati, sondaggi e campagne mediatiche, di cui la Gazzetta stessa dovrebbe farsi promotrice: un teatrino al quale non avrei preso parte, intendiamoci, ma almeno avrebbe dato un significato alla scelta editoriale), oppure è Grande Fratello giornalistico fine a se stesso. Anzi, lo dico meglio: è un farsi fighi dimostrando (ma la Juve smentisce) di avere amici degli amici con la lingua lunga. Esticazzi, caro Olivero!
2) Non sono giornalista, ma negli ultimi 10 anni ho interagito e collaborato spesso con giornalisti, tanto da capire, anche “dall’esterno”, come si ragioni giornalisticamente. Hai una notizia? La pubblichi. È vero, funziona così. Al di là di ogni altra considerazione “etica” (lascia il tempo che trova, in quel contesto e nel loro mestiere), funziona così. Però, allora, se così funziona, fatemi dire che l’uso che è stato fatto di quel virgolettato è quantomeno deludente, giornalisticamente parlando. Perché dalla Gazzetta abbiamo letto solo elogi a Buffon (anche oggi) e interpretazioni (buoniste) delle sue parole: siamo all’esegesi del testo di una frase strappata da fonti incrociate (cioè indirette) e pronunciata a porte chiuse. Siamo cioè al paradosso per cui, dopo il comunicato Juve, sia stata la stessa Gazzetta direttamente (nel giornale di oggi) e indirettamente (ieri G.B. Olivero si è fatto il giro di tutte le radio d’Italia) a sostituirsi all’avvocato di Buffon, a Buffon, al suo procuratore e alla Juve stessa: prima riportano un virgolettato, poi ci spiegano pure come tradurlo, manco fosse un testo in greco antico. E ci dicono come in realtà fosse una cazzata, cui noi (mica loro!) stiamo dando troppa importanza. Dopo però che loro (mica noi!) l’hanno sbattuta in prima pagina. A voi torna? A me sarebbe bastato sapere (la Juve smentisce) se il virgolettato fosse vero, se lo fosse “parola più, parola meno” o se fosse esattamente quello che ha detto Buffon. Con i virgolettati, di solito, si fa così. E basta. Poi ognuno si fa la sua idea.
3) Anche G.B. Olivero e Andrea Monti si sono schierati nel #teamnoia, svuotando così completamente di significato e di interesse il loro stesso “scoop”, inutile. Togliendoci persino il divertimento (mi sarei sottratto, ma magari altri no) di avere un dibattito sull’argomento, poiché chiunque interpretasse diversamente le parole del portiere bianconero sarebbe in malafede, scrivono.
Noia, noia, noia.
Se non fosse che stamattina, almeno, una risata me l’hanno strappata, dopo una giornata di guerre dialettiche e frecciatine. Come concludere, infatti, l’intera vicenda? Se ne dovrà pur uscire, in qualche modo, no? E allora eccolo, puntualissimo, l’editoriale del direttore che accusa “i coltivatori intensivi di zizzania di cui il web è produttore instancabile”. È colpa del web!! La regola numero 1 del giornalismo dell’era social. Tutto uno spreco di tempo e alberi (quelli abbattuti per stampare le pagine della Gazzetta dedicate all’argomento, dico). Come sempre, è colpa di un soggetto indefinito, indefinibile, non in grado di risponderti. La versione moderna de “laggente”.
“È stato lui!”
“Ma chi?”
“Lui!”
“Ma non c’è nessuno!”
“Il webbe”.
E allora viva Seba Vernazza, che nel webbe domina e che si sarà fatto una bella bevuta su questa vicenda, sperando non abbia scritto poi un articolo subito dopo (Sebastià, mi raccomando: prima l’articolo, poi il vino! Regola d’oro numero 2 del giornalismo).
Torno a giocare alla Playstation. Non c’è più niente da vedere. Voi, se volete, potete ascoltare la nostra “clip” sull’argomento.
Un Tocco all’improvviso – Scansopoli
L’Italia, da sempre, e’ quel paese in cui se il vicino di casa si compra la macchina di lusso, e tu no, il primo pensiero e’ “si, ma chissà come si ha fatto i soldi”. Se il collega ottiene una promozione, e tu no, il primo pensiero e’ “si ma chissà a chi ha leccato il culo in ufficio”, quindi non mi stupisce proprio che anche nel calcio si debba sempre trovare una scusa per le proprie sconfitte.
Insomma, in Italia sempre meglio trovare una giustificazione piuttosto di una soluzione.
Nello specifico, se la Juve vince una partita la vince non perche’ sia migliore o abbia costruito una squadra moderatamente forte, no di certo, e’ l’avversario, che conscio della sua inferiorita’, toglie la gamba e si scansa.
O addirittura,come nel caso della Sampdoria, la squadra e’ ‘colpevole‘ di fare riposare alcuni giocatori per poterti battere meglio la Domenica.
Strano, perche’ l’idea era di farli riposare per poi poter perdere, evidentemente. Di sicuro, da Giovedi, ho capito che per l’immaginario collettivo Linetty-Bruno Fernandes in mediana sono un po i Toni Kroos-Iniesta della Sampdoria. Imprescindibili.
Che poi, a dirla tutta, il turnover lo fa anche l’Inter in Europa League, dove se ne frega e mette gli 11 meno peggio (migliori mi sembra esagerato) per puntare tutto sul campionato. Con ottimi risultati,devo dire.
E che dire del Napoli che si presenta al big match di Torino senza il suo uomo migliore, Gerardo Gonzalo Higuain?Assurdo!
Quello che ancora non capiscono,e spero non lo capiranno mai, e’ che queste teorie complottistiche, queste manie di persecuzione,alla fine sono il loro limite e la nostra forza, chissà mai che grazie a questa mentalita’ non ci diano una mano a vincere un’altra serie di Scudetti.
Tutto questo,mentre noi siamo qua,dopo 106 punti in un anno solare,25 vittorie in 26 partite,a guardare in casa nostra e scannarci su come potrebbe giocare meglio la nostra squadra.
Ok,terminato lo sfogo,vediamo cosa ci lascia la settimana calcistica:
SAMPDORIA-INTER 1-0
Riassunto della partita:Linetty VS gli inetti.
Trovo assurdo che esistano squadre che non si impegnino e si scansino,quando giocano a Marassi.Dopo il Milan martedi,oggi l’Inter.Ma fa cosi paura giocare a viso aperto contro i poteri forti di Genova?
Dato statistico:
Quagliarella finalmente ha esultato.
Certo,direte voi,non ha mai giocato nell’Inter.
Infatti esultava per questo,mica per aver segnato.
JUVENTUS-NAPOLI 2-1
Il Karma e’ quella cosa secondo la quale tu gufi il tuo avversario per mesi affinche’ si rompa la gamba e in realta’ quella gamba tira la rasoiata con cui vieni condannato.
Povero Higuain,da quando e’ nella grigia Torino pare non abbia legato con nessuno,che a parte Dybala sia troppo isolato.
In effetti vederlo lassu’ a 4 punti da tutti,in testa alla classifica,procura parecchio magone.Agli altri.
Povero core ngrato:prima tutti i Napoletani avevano la sua maglietta,lo raffiguravano nel presepe come statuina,gli dedicavano i flash mob in piazza per difenderlo..da 5 mesi le magliette le usano come decorazione sui cassonetti dell’immondizia,gli augurano il peggio,infortuni,gli dedicano insulti ovunque sui social pero’,alla fine,quello ingrato e’ lui.
Di certo a Napoli avevano ragione,Higuain e’ un traditore:Sabato,prima della partita aveva detto che avrebbe fatto doppietta.Ci ha proprio tradito.
Dato statistico:20ma vittoria di fila allo Stadium,l’ultima squadra a portare via punti a Torino e’ stata il Frosinone,ma sicuramente qualcosa nel pianificare lo scansamento all’epoca non ha funzionato.
EMPOLI-ROMA 0-0
Anche in questa partita un grande ex sugli scudi.Para anche gli spilli ai centravanti della Roma il portiere Skorupski,che e’ ancora sotto contratto con i giallorossi.
Ma come,amici di Trigoria,Berardi non vi ha insegnato niente?Bah.
MILAN-PESCARA 1-0
Come in Juventus-Napoli (guarda il caso,nella stessa giornata) tutti gli occhi erano puntati sul grande ex,il core ‘ngrato Lapadula,il capocannoniere dell’anno scorso che il Milan (esattamente come ha fatto la Juve per Higuain) ha tolto a suon di milioni alla sua avversaria piu’ pericolosa,il Pescara appunto.
Grande curiosita’ anche per sapere se in caso di gol avrebbe esultato in faccia ai suoi ex tifosi.
Curiosita’ repressa perche’ purtroppo Lapadula non ha segnato,come nelle altre 10 partite tra l’altro,anche se il Milan ha vinto lo stesso,stavolta regolarmente.Piccolo assedio del Pescara nel finale,dal 5′ del primo tempo al 90′.
JUVENTUS-LIONE 1-1
A forza di giocare in un campionato italiano di avversarie per lo più ridicole (ops volevo dire che si scansano, parola più parola meno scusate) non siamo più abituati a giocare con squadre poco più che modeste in Europa.
Qualificazione in ballo con il Siviglia come l’anno scorso.Ma quest’anno agli iberici non gli importava proprio vincere un’altra Europa League?
SOUTHAMPTON-INTER 2-1
Beh,almeno sappiamo che gli interisti non giocavamo contro De Boer.
Svelato il mistero della maglia fluo dell’Inter utilizzata in Europa:sperano di non farsi riconoscere in giro per il mondo non usando la loro divisa tradizionale
Fine dei giochi, alla prossima settimana. Non scansatevi.