Chiesa sente profumo d’Europa e si esalta. Lo si era già capito lo scorso anno, lo si è rivisto quest’estate con la maglia azzurra e se n’è avuta l’ennesima conferma questa sera. È lui a guidare la Juve alla vittoria contro il Chelsea, tenendo in costante apprensione gli ultimi vincitori della Champions League, e a decidere la gara con una fiammata nei primissimi secondi della ripresa. Se i riflettori sono per il match winner però, gli applausi vanno condivisi con tutta la squadra, perché questa sera all’Allianz non c’è stato un bianconero che abbia risparmiato un lumicino di energia, sia che si trattasse di ripartire e provare a pungere, sia che si trattasse di difendere il vantaggio. E non è un caso che sul taccuino non ci siano segnate parate di Szczesny, sempre sicuro nelle uscite, ma mai chiamato a interventi degni di nota, grazie al super lavoro dei compagni.
GLI STRAPPI DI CHIESA CONTRO IL PALLEGGIO INGLESE
La novità è Bernardeschi punta centrale, “nueve neanche tanto falso”, visto che è sempre il riferimento più avanzato per i bianconeri. L’idea è sfruttare la sua rapidità, oltre che quella di Chiesa e Cuadrado per colpire in verticale e anche se i Blues prendono per primi l’iniziativa e scaldano i guantoni di Szczesny con il rasoterra di Lukaku, con il passare dei minuti la Juve trova un paio di ripartenze pericolose, la prima conclusa con un passaggio troppo lungo di Rabiot per Bernardeschi, la seconda con un diagonale di Chiesa a lato di un soffio. La fase difensiva dei bianconeri è impeccabile, il Chelsea non riesce a sfondare e la gara vive in perfetto equilibrio, vivacizzata però dal tentativo di Rabiot dalla distanza, fuori di poco, e dagli strappi di Chiesa che gli ospiti contengono a fatica. Così, anche se le occasioni alla fine del primo tempo non sono molte, le uniche degne di questo nome sono della Juve. + 15
CHIESA, UN LAMPO IN 12 SECONDI
Il giusto premio sarebbe il vantaggio, ma i bianconeri non devono attendere molto. Giusto il tempo l’intervallo più dodici secondi: quelli che servono a Bonucci per lanciare in avanti dopo l’inizio della ripresa, a Rabiot per toccare di testa, a Bernardeschi per servire Chiesa in area e alla punta per fulminare Mendy con un sinistro imparabile sotto l’incrocio.
CON QUESTA JUVE NON SI PASSA
Dopo il gol subito il Chelsea alza ritmo e baricentro e la Juve si arrocca in difesa, anche se cerca di ripartire ogni volta che riconquista palla. Quando non ci riesce finisce per riconsegnarla agli avversari a ridosso della propria area ed è costretta a soffrire, ma quando supera il primo pressing va vicinissima al raddoppio con Bernardeschi, che però mette a lato da ottima posizione il servizio di Cuadrado. Proprio Bernardeschi viene sostituito subito dopo l’azione da Kulusevski, mentre alla mezz’ora tocca a McKennie e Kean, in campo al posto di Rabiot e Chiesa. Il Chelsea è perennemente in avanti e Lukaku ha un buon pallone sul sinistro, ma lo spedisce alle stelle. Allegri alza ulteriormente il muro richiamando Bentancur e inserendo Chiellini. Si soffre fino alla fine, quando, a neanche trenta secondi dal termine, Havertz stacca a centro area sull’angolo di Chilwell, ma alza troppo la mira. È l’ultimo brivido e, a ben vedere, forse l’unico di una magnifica serata europea che premia una Juve solida, concreta e ora, prima solitaria nel Gruppo H di Champions.
JUVENTUS-CHELSEA 1-0
RETI: Chiesa 1′ st
JUVENTUS
Szczesny; Danilo, Bonucci, de Ligt, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur
(38′ st Chiellini), Locatelli, Rabiot (32′ st McKennie); Bernardeschi
(20′ st Kulusevski), Chiesa (32′ st Kean)
A disposizione: Perin, Pinsoglio, De Sciglio, Rugani
Allenatore: Allegri
CHELSEA
Mendy; Christensen (30′ st Barkley), Thiago Silva, Rudiger; Azpilicueta (17′ st Loftus-Cheek), Jorginho (17′ st Chalobah), Kovacic, Alonso (1′ st Chilwell); Ziyech (17′ st Hudson-Odoi), Havertz; Lukaku
A disposizione: Kepa, Marcus, Saar, Saul, Werner
Allenatore: Tuchel
ARBITRO: Manzano (ESP)
ASSISTENTI: Barbero (ESP), Nevado ((ESP)
QUARTO UFFICIALE: Luis Munuera (ESP)
VAR: Martinez Munuera (ESP), van Boekel (NED)
AMMONITI: 18′ pt Alonso, 16′ st Ziyech, 20′ st Hudson-Odoi, 44′ st Cuadrado
Orgoglio Juve: Chiesa-gol, battuto il Chelsea campione d’Europa
Una Juve compatta e allegriana batte i campioni d’Europa con una vittoria di misura, targata Chiesa che mette i bianconeri in cima al girone di Champions e che certamente dà entusiasmo alla squadra in un momento di ricostruzione.
Allegri mischia le carte e presenta una Juve sperimentale senza Chiellini e con Bernardeschi falso nove: l’undici in campo Szczesny; Danilo, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Locatelli, Rabiot; Cuadrado, Bernardeschi, Chiesa. Tuchel risponde col 3 -4-2-1 e Mendy; Christensen, Thiago Silva, Rudiger; Azpilicueta, Jorginho, Kovacic, Alonso; Ziyech, Havertz; Lukaku.
Al 4’ ci prova il Chelsea con un tiraccio di Kovacic. Al 7’ sugli sviluppi di un corner, Lukaku servito in area con una specie di rigore in movimento: conclusione controllata da Szczesny. In contropiede, lanciato in area Bernardeschi, che indugia, non conclude e viene recuperato da Kovacic: timida protesta per un possibile fallo da rigore. Al 16’ Rabiot guida il contropiede, ma tenta un passaggio precipitoso e sbaglia tutto non riuscendo a servire Chiesa e Bernardeschi pronti a involarsi verso la porta del Chelsea.
Al 19’ primo cartellino giallo: lo prende Marcos Alonso, che ingenuamente dopo un corpo a corpo con Cuadrado mette una mano in testa al colombiano. Al 20’ palla rubata da Chiesa a centrocampo: l’attaccante si mette in proprio e da dentro l’area calcia al lato del secondo palo, con Bernardeschi in posizione forse migliore per concludere. Al 26’ il Chelsea si riaffaccia nell’area bianconera con lo scambio Lukaku-Havertz: l’ala blues entra in area, ma Bentancur gli toglie il tempo e gli sfila la sfera.
Al 40’ azione prepotente di Chiesa sulla sinistra che trova Cuadrado sull’altro lato: il colombiano si accentra ma ottiene una punizione, calciata male da Bernardeschi. Al 44’ si rivede Lukaku, che in percussione riesce a ottenere un corner. Nessun minuto di recupero e squadre al riposo sullo 0 a 0.
Il secondo tempo riparte con Chiwell al posto dell’ammonito Alonso per il Chelsea. Passano appena venti secondi e la Juve va in vantaggio con Chiesa: su palla lunga di Bonucci, con sponda di Rabiot, Bernardeschi pesca in profondità il compagno di reparto, che taglia in area e anticipa tutti con una botta che mette in rete sull’uscita di Mendy. Al 53’ brivido per la Juve con Locatelli che per anticipare Kovacic colpisce la palla, che sfiora il palo della porta difesa da Szczesny. Al 55’ De Ligt resta a terra dopo un contrasto con Havertz, intervenuto in ritardo alla ricerca del pallone.
Al 60’ ammonizione per Ziyech per fallo su Chiesa. È tempo di cambi nel Chelsea: fuori Jorginho, Ziyech e Azpilicueta per Hudson Odoi, Loftus-Cheek e Chalobah. Al 63’ azione in contropiede della Juve con Cuadrado che trova libero in area Bernardeschi: l’attaccante colpisce male e sbaglia un pallone clamoroso. Poco dopo Allegri mette Kulusevski proprio per Bernardeschi, mentre Rudiger è il terzo ammonito della gara. Fase di dominio del campo per il Chelsea, con conclusioni piuttosto sterili di Lukaku e Havertz: al 75’ il centravanti di testa al centro dell’area mette fuori. Al 77’ doppio cambio Juve con McKennie e Kean al posto di Rabiot e Chiesa (ovazione per lui).
All’83’ Lukaku ha la palla del pari: l’attaccante sfugge alla marcatura di Chiellini e con la porta spalancata spara alto. È tempo di Chiellini al posto di Bentancur. All’86’ sugli sviluppi di una punizione timide proteste del Chelsea per un presunto fallo di mano di Danilo: il Var contraddice la tesi. La Juve, però, soffre, difendendosi bassa e faticando a ripartire.
Sei minuti di recupero che si concludono con qualche brivido, ma con l’1 a 0 che lancia la Juve al primo posto solitario nel girone.