Compleanno col contratto. La Juve si tiene stretto Kean

Auguri, Moise. Il 28 febbraio, il gioiellino della Juve, Kean, ha compiuto 16 anni, età minima per firmare un contratto. Una data attesa da tempo, perché le sue immense qualità e le sue prestazioni da campione nonostante sul terreno di gioco sia praticamente sempre il più piccolo – e una media gol di oltre una rete a partita non rende l’idea dello strapotere che esibisce in campo – avevano attirato attenzioni importanti. Così, nel giorno del suo compleanno, mentre la formazione Under 17 bianconeri faceva sportivamente a pezzi la Pro Vercelli (6-0) e il classe 2000 più ammirato d’Italia realizzava una doppietta, sulle tribune di Vinovo c’erano gli osservatori dell’Arsenal. Una presenza che testimonia la portata del talento che la Vecchia Signora ha tra le mani e che è, appunto, uno dei motivi per cui questo 28 febbraio era cerchiato in rosso sui calendari di Corso Galileo Ferraris. Auguri, torta, e accanto un bel contratto da firmare. Il primo di una carriera che potrebbe essere molto luminosa. Un triennale per dire no ai top club stranieri che avevamo tentato la beffa e legare il suo futuro ai colori bianconeri. Con enormi promesse da mantenere e la ‘condanna’ di dover essere campione a ogni occasione.
Edoardo Siddi.

SCIAGURATIBUS 1/3/2016 – Le sparate di Djorkaeff, Santa Gazzetta e il monumento a Firenze

Altra settimana, altro giro di regali da spalmare sul facciozzo dei nostri Sciagurati di turno. Mentre la Ggiuve, lesta lesta, continua a mangiarsi punti con il 2-0 infilato nella saccoccia dei cartonati. Premessa: avrei potuto massacrare l’ottimo Bucchioni per la frase “La Fiorentina avrebbe fatto meglio della Juventus contro il Bayern”. Però, dai, come diceva un mio vecchio amico: è come sparare sul cane che c**a. Andiamo a farci un giretto tra gli allora…

Youri “Chi?” Djorkaeff – Como? Porque?

Uno di quei fenomeni che, alla fine, non ha mai vinto quasi nulla. E l’unico trofeo portato a casa con una squadra italiana, la Coppa Uefa, la deve solamente a quel fenomeno, vero, che era Ronaldo (a proposito di Ronnie: ho visto le foto della sua nuova fidanzata. La quantità di donne che ramazza è direttamente proporzionale ai chili che mette su con gli anni). Beh, tornando a Youri, dice: «Per me Lippi aveva troppo una faccia da Juve, come poteva fare il nostro allenatore? Ho detto a Moratti che era meglio andare via subito, non volevo lavorare con lui. Ha capito subito, tutte le mattine andavo a lavorare con lui ma non era una cosa possibile. In Italia non volevo altre squadre. Per me in Italia esiste solo l’Inter e San Siro». Ma chi cazzo sei? Lombroso? Faccia da Juve. Sì, certo, la faccia di uno che vince qualcosa. Poi, sì, anche Lippi qualche errore l’ha fatto: allenare l’Inter, per esempio. Però, caro il mio Djorkaeff, una cosa secondo me Lippi l’aveva capita di te. Avevi troppo la faccia da Inter per essere un giocatore dell’Inter. Infatti…

Santa Gazzetta dello Sport – Un classico

Una delle cose che più amo di quando la Juve inizia a vincere, oltre agli scleri complottari sugli arbitri da parte di chiunque, è la frenesia mediatica che tocca tutti i nostri giocatori. Così a meno di dieci ore dalla vittoria contro la squadra di casa Gazzetta dello sport, la rosea spara nell’ordine

1) la copia del contratto di Alvaro Morata comparsa su Football Leaks, di fatto dandolo già per rientrato al Real Madrid;

2) la cessione di Paulo Dybala sempre allo stesso Real Madrid

3) Paul Pogba e Juan Cuadrado come punti fermi del nuovo Chelsea di Antonio Conte

4) Max Allegri già via da Torino: in Nazionale, al Manchester United, al Pizzighettone, alla Dinamo Irkustk, al Pyongyang Comunist Army

5) E per non farsi mancare nulla, il giovane degli Allievi Kean Bioty all’Arsenal

Per la serie: cedete pure i magazzinieri. Gazzettati, ecchecazzo, dai lo capisco che buscarle dalla Juve vi fa sempre girare le balle. Però, dai, un minimo di ritegno.

Dario “Chi?2” Nardella – Levategli il Chianti

Per chi non lo sapesse, Dario Nardella è il sindaco di Firenze. Quello che dice che Santa Maria delle Grazie è in Toscana e invece sta a Milano. Ma vabbeh, pazienza. Dopo la bella partita col Napoli della Fiorentina, scrive su Twitter: “Una grande Fiorentina, una bella partita, troppa sfortuna e un monumento a Tatarusanu!”. Calma. Respira. Allora, sì: la Fiorentina ha fatto una bella partita. È stata sfortunata, va bene. Ma poi? MONUMENTO TATARUSANU…. Cazzo, ce lo vedo da Dio vicino al David di Michelangelo. In posa plastica, il buon Ciprian, coperto solo da una foglia di fico. Arte postmoderna. Sto malino e va tutto bene così. Grazie.

Twitter:

@MtValsecchi