Il successo sulla Spal ha portato in dote tre punti preziosi e regalato ai tifosi quattro gol, che, sommati ai sei segnati all’Udinese, portano il totale a dieci in appena tre giorni. Eppure alla Juve e ad Allegri questo non basta. Più che le reti segnate, al tecnico interessano quelle subite e anche dopo la vittoria contro gli emiliani non ha mancato di sottolineare come serva maggiore attenzione da parte dei suoi uomini. Andrea Barzagli, che sull’evitare i gol ha costruito una carriera straordinaria, è d’accordo con l’allenatore: «Le parole del mister sono giuste, credo voglia farci migliorare ancora di più – spiega il difensore ai microfoni di Sky Sport e Mediaset – Dispiace prendere gol, specie a una squadra come la nostra che in questi anni ha avuto nella fase difensiva e nella solidità un’arma fondamentale. Abbiamo delle disattenzioni che non ci si possono permettere durante una gara. Stiamo facendo bene sul piano realizzativo, ma quando si incontrano squadre più forti, dove è difficile segnare, non subire reti diventa fondamentale. Contro la Spal abbiamo fatto una partita ottima per 20, trenta minuti e avevamo il risultato in mano. Quando però inizia a “giocherellare” rischi ed è più complicato gestire il match. Dobbiamo essere più maturi e se ci vogliamo divertire, chiudere prima le gare».
ATTACCO ATOMICO
Quattro, cinque, anche sei gol a partita, insomma non bastano: «In questi ultimi anni non avevamo mai segnato così tanto, ma allo stesso tempo, quando ci saranno partite fondamentali sarà difficile fare quattro o cinque gol – continua Barzagli – La solidità difensiva è alla base e il discorso riguarda tutta la squadra: dobbiamo avere voglia di fare fatica. Quando poi abbiamo la palla, con i giocatori di talento che abbiamo, possiamo fare male, ma dobbiamo ritrovare la mentalità che ci ha sempre contraddistinto».
IL CAMPIONATO
La concorrenza d’altra parte è agguerrita: «Rispetto alle stagioni precedenti quest’anno sono partite con il piede giusto cinque, sei squadre e siamo tutte lì. La “fascia alta” si sta confermando tale e le formazioni più importanti hanno davvero rose competitive. È un campionato equilibrato, ma non so se decideranno gli scontro diretti. Vincerà chi ha più continuità. 38 partite sono molte e per ora siamo solo a 10…».
LA SFIDA CON IL MILAN
L’undicesima metterà di fronte ai bianconeri il Milan: «Sarà una gara molto sentita, sappiamo che chi vuol vincere una partita del genere deve dare qualcosa in più. Dovremo battagliare e giocare bene sul piano tecnico, sapendo che anche il Milan sarà carico e vorrà dimostrare di valere più della classifica attuale. Le motivazioni non mancheranno per entrambe. Mi space che non ci sia Bonucci, è sempre bravo affrontare i giocatori bravi, specie se è un ex compagno di mille battaglie».
IL FASCINO DELLA CHAMPIONS
Subito dopo quella con i rossoneri ci sarà il match con lo Sporting, nella competizione più affascinante: «La Champions si gioca da sola, dà una tale adrenalina… L’importante è passare il girone, e poi inizierà il bello di una competizione aperta a tutto. In questi anni abbiamo fatto esperienza, siamo arrivati due vole in finale e sappiamo giocare le care europee. Chiaramente devi essere sempre al massimo perché incontri i migliori».
IL VAR
Tornando al campionato, inevitabilmente un commento sul VAR, la grande novità della stagione: «Credo stia aiutando molto gli arbitri, ma siamo all’inizio e il giudizio andrà dato alla fine della stagione. Secondo me sta funzionando bene, poi ovviamente nel calcio ci si aggrappa anche al minimo errore. Serve un po’ di tempo di perfezionarla. E poi essendo all’inizio, credo che molti non siano neanche informati sulle regole del VAR. Certo, alcuni contatti che nel calcio ci saranno sempre, non possano sempre rivisti ogni volta».
LA NAZIONALE
Infine un pensiero alla Nazionale e al prossimo impegno con la Svezia che vale il Mondiale: «Dobbiamo essere sereni. Si è creato un clima di polemica esagerata. Ci poteva stare di andare a playoff visto che nel girone avevamo la Spagna. Non ci vedo niente di drammatico e dovremo affrontare la Svezia, partendo da quanto fatto in questo anno e mezzo».