Alla vigilia Allegri aveva sottolineato che al Bentegodi la Juve non avrebbe certo trovato un avversario remissivo e i fatti, ancora una volta, gli hanno dato ragione. I bianconeri hanno faticato più del previsto per sbloccare il risultato. Merito degli avversari, che si sono poi complicati la vita con le espulsioni di Bastien e Cacciatore, ma anche “colpa” di un atteggiamento poco aggressivo da parte della Juve: «Era una partita difficile – sottolinea il tecnico – perché il Chievo si muoveva bene. Nel primo tempo siamo stati poco aggressivi e loro ci aspettavano. Ci siamo fatti anticipare troppe volte, avevamo fretta di sbloccarla, ma in queste partite serve lucidità. La trasmissione della palla era lenta e permettevamo al Chievo di sistemarsi. Nella ripresa, quando sono rimasti in nove è tutto diventato più facile, anche se continuavamo a non aprire il gioco. Inoltre in questo momento siamo meno brillanti, ma dobbiamo accelerare il ritmo e invece andiamo troppo per vie orizzontali».
Oltre alle due espulsioni, per sbloccare la gara è stato fondamentale l’ingresso di Bernardeschi, che ha permesso alla Juve di sfruttare meglio l’ampiezza del campo: Avevo deciso di giocare con tre punte perché avendo solo quattro attaccanti a disposizione serviva un cambio in panchina e Bernardeschi è stato decisivo con l’assist. Higuain? Ha segnato e siamo contenti per il suo gol e per il risultato. L’ho tolto perché era ammonito».
Infine un pensiero per Gigi Buffon, che domani compirà 40 anni: «È unico al mondo e gli auguro che i prossimi siano ancora meglio di quelli passati. Oggi è venuto in panchina, ma martedì tornerà titolare».