Sei mesi e tre giorni dopo la data inizialmente designata, il 4 ottobre scorso, la Juventus supera il Napoli 2-1, grazie al gol nel primo tempo di Ronaldo, propiziato da un Chiesa ancora una volta strepitoso, alla rete di Dybala (bentornato!) nella ripresa e ad una prova di grande attenzione e solidità, non certo scalfita dal rigore di Insigne al 90′.
MAGIA DI CHIESA, GOL DI RONALDO
Pirlo piazza in porta Buffon e rispetto alle ultime uscite sposta Chiesa sulla sinistra e alza Cuadrado sulla corsia di destra, dove alle sue spalle, Danilo torna a fare il terzino. E proprio una combinazione tra il colombiano e il brasiliano porta quest’ultimo a pennellare un cross delizioso che Ronaldo, in ottima posizione, sfiora solo, senza indirizzare in porta. Il Napoli risponde con un destro alto di Zilenski, poi arrivano il destro di Chiesa, deviato in angolo da Rrhamani e il colpo di testa di Rabiot a lato. Il tutto in neanche dieci minuti. I ritmi sono altissimi con le squadre che cercano subito la verticalizzazione, indulgendo nel giro palla solo quando gli avversari sono ormai schierati in difesa. Quando la Juve è costretta a farlo però, ci riesce perfettamente, anche perché il pallone arriva a Chiesa che, questa volta dalla destra, si “beve” Insigne e Hysai e mette il cross sul destro di Ronaldo a centro area. CR7 colpisce di prima intenzione e questa volta non perdona.
IL RITORNO DELLA JOYA
Dopo il gol, la partita rimane vivace, anche se è meno elettrica e ora si cerca più di manovrare e mantenere il possesso palla. La Juve però rimane concentrata e pericolosa: Cuadrado si libera per il tiro dopo una serpentina e Meret blocca, mentre Morata arriva al traversone dalla destra, ma Chiesa calcia alto. Il Napoli, arriva solo una volta al tiro con Insigne, che da fuori area mette alto di poco e così si va al riposo con i bianconeri in vantaggio. Gli ospiti hanno un guizzo in avvio di ripresa, quando Insigne allarga per Di Lorenzo, che entra in area e spara un destro violento, respinto da Buffon, ma è ancora la Juve ad essere pericolosissima con il contropiede impostato da Ronaldo, rifinito da Morata e concluso da Cuadrado con un violento destro a lato. Gattuso prova un assetto ultra offensivo inserendo altre due punte, Osimhen e Politano, Pirlo risponde con McKennie e Dybala al posto di Cuadrado e Morata e non potrebbe esserci mossa migliore. Perché dopo un sinistro di Fabian Ruiz respinto da Buffon, quattro minuti dopo essere entrato in campo, Dybala inventa un sinistro a giro rasoterra che accarezza il palo e si infila, imparabile, alle spalle di Meret.
INSIGNE ACCORCIA DAL DISCHETTO
Nel finale c’è spazio per Arthur, dentro per Chiesa e la gara rimane in controllo dei bianconeri. A due minuti dal termine però Osimhen termina a terra in area dopo un contrasto con Chiellini e il signor Mariani concede il rigore. Dal dischetto va Insigne che accorcia le distanze e a questo punto rimangono da giocare i quattro minuti del recupero. Il Napoli ci prova, ma la Juve respinge colpo su colpo, non rischia più nulla e quando il fischio finale decreta il 2-1, i tre punti sono un bottino tanto prezioso quanto meritato. + 15
JUVENTUS-NAPOLI 2-1
RETI: Ronaldo 13′ pt, Dybala 28′ st, Insigne rig 45′ st
JUVENTUS
Buffon; Danilo, de Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado (24′ st McKennie), Bentancur, Rabiot, Chiesa (35′ st Arthur); Morata (24′ st Dybala), Ronaldo
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Demiral, Frabotta, Dragusin, Di Pardo, Fagioli, Ramsey, Kulusevski
Allenatore: Pirlo
NAPOLI
Meret; Di Lorenzo, Koulibaly, Rrahmani, Hysaj (31′ st Mario Rui); Fabian Ruiz (44′ st Petagna), Demme (9′ st Osimhen); Lozano (9′ st Politano), Zielinski, L. Insigne; Mertens (31′ st Elmas)
A disposizione: Ospina, Contini, Maksimovic, Manolas, Bakayoko, Lobotka, Cioffi
Allenatore: Gattuso
ARBITRO: Mariani
ASSISTENTI: Tegoni, Bindoni
QUARTO UFFICIALE: Doveri
VAR: Di Paolo, Peretti
AMMONITI: 22′ pt Koulibaly, 9′ st Alex Sandro, 36′ st Rrahmani
Juve-Napoli 2-1: Oktoberfestino
Nell’anno di disgrazia 2021 ci è toccato anche assistere alla terza
giornata di campionato piazzata in data 7 aprile. Non male per essere il
4 ottobre.
Si chiude così una delle pagine più illogiche della
burocrazia calcistica tricolore al termine di un semestre in cui capirci
qualcosa sulla questione protocollo e dintorni è sembrato più difficile
che ottenere il lasciapassare A38 per Asterix.
La Juve arriva alla terza partita in calendario dopo una stagione travagliata con ancora molto da giocarsi e tanto, troppo da perdere. Sembra di essere in un episodio di Dark dove tutto è già successo ma tutto deve ancora accadere.
La notizia è l’impiego di Buffon titolare dopo che Szczesny era stato annunciato titolare il giorno prima. Tutto ok. In campo il 77 si fa sentire e la sua voce giunge più chiara di quella dei telecronisti.
Appena davanti a proteggerlo c’è Chiellini insieme a deLigt. Dall’altra parte Morata è l’eletto per fare coppia con CR7 e fare male, non si sa bene a chi visto che lo spagnolo è nella fase della carriera che solca il confine tra l’inutile e il dannoso; se va avanti di questo passo, per il rinnovo del prestito sarà l’Atletico a dover pagare.
Per fortuna che la maglia 22 è vestita da Federico Chiesa, l’uomo più
juventino di tutti che si immola per la causa, si butta nel fuoco, si
lancia alla rincorsa di qualsiasi cosa che assomigli ad un pallone.
Suo, poco prima del 15° minuto, lo slalom che manda in porta Ronaldo che
infila Meret, pochi minuti dopo essersi divorato un golletto facile
facile per la colpa di non esserci andato convinto col capoccione.
La notizia più importante non è il vantaggio ma il fatto che nonostante
il gol la Juve gestisca i cali di tensione senza subirli. C’è fosforo in
campo, c’è più lucidità del solito, meno smania e più concretezza. Ci
sono momenti in cui il baricentro si abbassa pericolosamente ma non si
ha mai l’impressione che si stia per perdere la testa.
Nel secondo tempo dopo più di 3 mesi di oblio ritorna da un’altra epoca Paulo Bruno Exequiel Dybala. La Juve torna a giocare col suo numero 10, fa effetto. A tutti. Pure a lui, che in meno di 5 minuti ritrova anche il gol appena ha mezzo pixel libero per colpire la palla la mette nell’angolino in cui il portiere può solo accompagnare. Che bello vederlo esultare di nuovo e battersi la mano al petto. È qui il festino? Sì, c’è pure McKennie.
A questo punto resterebbero 20 minuti scarsi da gestire e il più parrebbe fatto, se non fosse per Chiellini che, dopo aver sofferto da matti Osimehn (entrato al posto di Demme) lo stende in area alla Bud Spencer, a 3 minuti dalla fine. Rigore regalato agli uomini di Gattuso, come nella gara di ritorno, il 13 febbraio (sì avete letto bene) e ultimi minuti di pura sofferenza che portano al tripudio.
Lo so, eravamo abituati ad altri tipi di festa in
passato, ma bisogna accontentarci, accettare la realtà guardarla bene in
faccia: lo scudetto è andato, i punti persi sciaguratamente sono troppi
e ormai impossibili da recuperare. Il vero obbiettivo si chiama quarto
posto, quello non può e non deve sfuggire per nessuna ragione.
Chiudere i portoni quindi, ingoiare i rospi, pedalare tutti dalla stessa
parte, puntare mirare fuoco e poi a fine stagione si faranno i conti.
Era
una partita dal gusto particolare, giocata a comando della ASL che
aveva stravolto protocollo e calendario tra gli sghignazzi divertiti di
tutti. Era importante vincerla per la classifica e non solo.
Era
doveroso giocarla bene, concentrati e sul pezzo: la Juve c’è riuscita,
vincendo meritatamente, pur nei limiti e nelle difficoltà che non
possono scomparire in un momento. È un passo avanti, solo uno, da cui
partire.
Bisogna tenere botta e tirare diritti pensando alla prossima, ma anche così è sempre bello tifare Juve.
Che il festino abbia inizio.
Juve-Napoli finisce dopo sei mesi: 2 a 1 coi gol di CR7 e Dybala
Vittoria di carattere grazie ai colpi dei propri campioni e nonostante un finale in apprensione: Ronaldo e Dybala (finalmente!) stendono il Napoli di Gattuso nello spareggio ideale per un posto in Champions, nella partita più lunga della storia, condizionata dal rinvio dello scorso 4 ottobre. Pirlo e la squadra possono respirare dopo giorni difficili e chiacchiere circa il futuro.
La Juve scende in campo con qualche novità a partire da Buffon che prende il posto di Szczesny, sulla cui presenza Pirlo aveva garantito alla vigilia, e con Cuadrado avanzato come esterno di centrocampo e Danilo e Alex Sandro sulle fasce in difesa: Buffon; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur, Rabiot, Chiesa; Morata, Ronaldo. Il Napoli risponde con Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Hysaj; Fabian Ruiz, Demme; Lozano, Zielinski, Insigne; Mertens.
Al 2′ la Juve a un passo dal vantaggio: scambio Cuadrado-Danilo, col brasiliano che da destra crossa per CR7 che tutto solo al centro dell’area che con la porta spalancata cicca il pallone di testa. Un minuto dopo risponde il Napoli con Zielinski servito al centro dell’area che spara alto sopra la traversa. Al 4′ spunto di Morata in area ma da posizione defilata la sua battuta viene respinta. All’8 Sandro mette in mezzo palla, cross sporcato che resta a disposizione di Chiesa ma la sua conclusione stoppata in corner da Rrahmani. Sull’angolo Rabiot di testa spedisce al lato.
Al 10′ Insigne si libera bene sulla profondità, mette dentro ma Alex Sandro chiude in scivolata con Chiellini che libera l’area. Al 13′ grande giocata di Chiesa che spacca la partita: doppia sterzata su Insigne e Hysaj, pallone in mezzo per Ronaldo che incrocia nell’angolo basso ed è 1 a 0 per la Juve.
Al 15′ Insigne si propone, serve in area Hysaj che trova libero fuori area Ruiz: conclusione alta. Dopo una fase di azioni sterili e l’ammonizione per Koulibaly per fallo su Bentancur, al 27′ da fermo Danilo da destra mette una gran palla in area, su cui però non si avventa nessuno.
Al 33′ azione di Danilo che entra dentro il campo e riesce a servire in profondità Morata: da dietro arriva Chiesa che mette in mezzo senza trovare nessuno, mentre Lozano arriva e lo falcia dopo il passaggio. Per l’arbitro Mariani e per il Var non è intervento da rigore. Sul ribaltamento Zielinski, al limite dell’area tenta il tiro ma viene stoppato. Al 37′ incursione di Cuadrado, che, con dribbling e controdribbling, si libera al tiro: conclusione centrale che para Meret.
Al 39′ Insigne ci prova con un tiro a giro leggermente alto. La Juve riparte sull’asse Morata, Ronaldo, col portoghese servito in area che lascia all’accorrente Chiesa: l’esterno, però, calcia alto. Al 41′ gran palla di Zielinski per Lozano che non riesce ad agganciare per colpire verso la porta difesa da Buffon. Al 44′ Zielinski reclama un rigore per un calcetto in area di Sandro. Anche qui sembra rigore ma l’arbitro e il Var lasciano andare. Il primo tempo si chiude sull’1 a 0 con una buona Juve in vantaggio meritato sul Napoli che ha creato decisamente meno.
Si riparte senza novità. Al 47′ Napoli vicino al pari: Insigne riceve palla e allarga su Di Lorenzo che ha spazio e calcia ma trova la respinta di Buffon che aveva accorciato; sulla traiettoria nessuno riesce a ribadire. Al 49′ buon recupero della Juve, Bentancur lancia Cuadrado in profondità, cross del colombiano con Chiesa che di testa colpisce male. Al 52′ Ronaldo approfitta di un’incertezza di Rrah,amo per lanciare in campo aperto Morata: palla per Cuadrado che non trova la porta.
Dentro Osimhen e Politano per Demme e Lozano. Il nigeriano dà più vivacità al Napoli: ha subito uno spunto calciando al lato da dentro l’area e al 55′ trova un tiro smorzato da Sandro in corner. Al 58′ grande occasione di Insigne che manda a vuoto De Ligt ma trova Buffon che respinge. Al 59′ contropiede della Juve ma Morata sbaglia il tempo del servizio a Chiesa che era a tu per tu con Meret. Al 66′ spunto di Chiesa che serve Danilo: pallone in area con Ronaldo che prova ad ammosticare la palla, fermato da Di Lorenzo. Al 67′ Zielinski ha uno spunto in area saltando la difesa bianconera ma venendo anticipato da Buffon.
Nella Juve si rivedono McKennie e soprattutto Dybala per Cuadrado e Morata. Al 70′ Napoli pericoloso con un tiro da fuori di Ruiz respinto da Buffon. Al 72′ Dybala trova il raddoppio: in un attimo si gira e col mancino a giro buca Meret accarezzando il secondo palo. Per lui gol dopo 87 giorni di infortunio.
Gattuso prova a cambiare qualcosa: tira fuori Hysaj e Mertens per Mario Rui ed Elmas. Per la Juve, dentro Arthur per Chiesa, migliore in campo assieme a Danilo. All’84’ svarione in area di Sandro ma Buffon fa buona guardia. all’89’ arriva il rigore per il Napoli per fallo di Chiellini su Osimhen- Dal dischetto ci va Insigne che spiazza Buffon per il 2 a 1. Al 92′ ancora il nigeriano del Napoli pericoloso, guadagna il corner; sugli sviluppi fallo in attacco e la Juve respira. Dopo quattro minuti di recupero arriva il triplice fischio di Mariani.