“CR7 è il regalo della Famiglia”

Una nuova lunga giornata sulle tracce dell’ultimo assist per mettere la palla in rete e poter urlare: “Cristiano Ronaldo alla Juve, è fatta!”. L’avete trascorsa così, tra lo smanioso e ancora l’incredulo, il dai-dai-dai e le notizie che sembrano non arrivare mai e quando arrivano non le si può che vedere come un peggiorativo rispetto alla carica a centro-ring sferrata da spagnoli e portoghesi il giorno precedente.

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Non è andata molto diversamente a me, e giuro che non dirò mai cosa sono arrivato a fare (da giornalista) nella notte precedente. Ammetto però che la giornata odierna è stata quella della Famiglia, della Torino che improvvisamente pullula come ai tempi del Re e che ha voglia di tornare a sentirsi capitale, ha voglia di parlare fino a sfiorare la psicosi. Lei, così sostenuta, sempre sulle sue e passivamente snob. Ammetto anche di aver fatto una telefonata in un preciso hotel fuori città, di aver mugugnato la parola “Ronaldo” chiedendo di lui in un cupo spagnolo, di essermi sentito dire “sì, un attimo, anzi, cinque minuti. Può richiamare tra cinque minuti?”… da lì in poi, mi staccavano il telefono. E’ psicosi? E’ un segnale? E’ giornalismo? E’ la penultima tessera del puzzle quando sei convinto sia esattamente lì, sotto quella dannatissima libreria. Avanti, ne arrivano di più belle.

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La musica è cambiata, la notizia no. Si è alimentata. E’ stata una grande giornata, a conti fatti. Con la eco delle visite mediche già sostenute martedì mattina a Montecarlo (Monaco solo per Mourinho e per gli amanti della Formula Uno). Ma questa è un’altra storia. Il concreto sono gli stessi tesserati Juventus che la stanno vivendo come fossero in curva, o come fossero sui social o, più semplicemente, come fossero tifosi. Questo è Cristiano Ronaldo. Questo è solo l’inizio.

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E’ stato tutto curato nei minimi dettagli. L’abbiamo preso. Speriamo di avere il ritorno che abbiamo preventivato e che tutto vada come abbiamo prefigurato“. Famiglia. Famiglia come Andrea, numero uno alla pari di John Elkann quando si parla delle due vere braccia motrici della Juventus che si presenta (dopo lo Stadium nel 2011) con le strutture della Continassa sul biglietto da visita. Andrea che sarebbe rientrato anticipatamente oggi, 4 luglio, da una sobria e necessaria vacanza al mare. An-ti-ci-pa-ta-men-te. Sette ulteriori pezzi di questo straordinario puzzle (ah, ovvio che se ne dovesse mancare anche solo uno, non lo si potrà appendere). Noi, e qualcuno di voi, il chiodo lo abbiamo piazzato già il 28 giugno scorso. Non vi sentite strani?

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7 luglio – 17 luglio, la finestra è imminente. Nessuno crede si possa andare oltre, per primo chi scrive. Siamo una Famiglia. E che facciano pure l’aumento di capitale (si sussurra), che vadano contro ogni logica di un Paese in stagnazione (la questione abbonamenti è il paleolitico). “E’ una cosa troppo grande per noi”, diceva uno che conta e conterà ancora di più nella prossima stagione. Uno di noi. Uno che adesso tifa che gli manca solo il tamburo. “Ci siamo, ci siamo, C siamo…”. Lo scrive lui e non posso che inchinarmi e immaginare cosa avremo da dirci, con voi che leggete, nelle ore successive alla missione finale (mamma che brutti pensieri questa parola, ma facciamocene una ragione) di Jorge Mendes a Madrid.

Luca Momblano.