di Nicola Tagaras
Era il 31 agosto 2012, dopo un’estate passata dietro ai vari top player di turno, Giuseppe Marotta annunciava proprio nelle ultime ore di mercato il colpo Nicklas Bendtner, oggetto misterioso più noto per le sue vicende extra-calcistiche che per le sue doti di attaccante, in prestito con diritto di riscatto dall’Arsenal.
Quattro anni dopo, senza neanche aspettare giugno, lo stesso Marotta prende (o almeno sembra) Dani Alves dal Barcellona, il terzino destro titolare della squadra più forte del mondo, numerosi titoli all’attivo tra cui 3 Champions, titolare della selezione Verdeoro.
Entrambi arrivano a costo zero, senza sborsare un centesimo nelle casse dei rispettivi club, ma la differenza c’è ed è enorme. Proviamo quindi a quantificarla.
Come metro di giudizio prendiamo in considerazione lo strumento maggiormente in voga di questi tempi, il social. Twitter, Instagram, Facebook…un must per ogni campione sportivo.
Nicklas Bendtner, account Twitter: followers 396.000
Dani Alves, account Twitter: followers 7.177.917
Ed ecco quindi ben 7 milioni di differenze, non economiche, ma sociali, che ben inquadrano la situazione: prima si ambiva a mediocri giocatori (non ce ne voglia il grande Nicklas, molto simpatico tra l’altro) adesso a vere superstar che vengono stregate dal progetto, dall’importanza del Club, finalmente tornato agli antichi splendori.
Forse il social non sarà l’indice che dà la sicurezza di un trofeo e della potenza di una squadra, ma di certo ci proietta nell’Olimpo del calcio, quello fatto di vendite di magliette, di tweet, di look, di immagine…già, l’immagine…persa dopo il 2006, riacquistata pian piano, una cosa molto preziosa, che non dovremo smarrire più…