Stanotte, mentre sognavo, ho dato un’occhiata per voi al diario segreto dell’arbitro Doveri.
Eccolo qua, in esclusiva.
Udine, 22 ottobre 2017, ore 17.34
Caro diario,
anche oggi è andata.
La partita è finita 2-6, tutto tranquillo, però, ora che è finita e ho rivisto le immagini, ho qualche dubbio sul mio operato: dopo 26 minuti, sull’1-2, con il match in equilibrio, ho visto Mandzukic cadere in area a due passi dalla porta friulana. Ho atteso un attimo, perché avevo qualche dubbio, poi ho preferito lasciare correre, il croato ha protestato e l’ho ammonito. A quel punto lui mi ha mandato a quel paese e io l’ho espulso: ho fatto bene, eh, mica mi ci puoi mandare in modo così esplicito, il secondo giallo ci stava tutto. Il problema, ora che lo rivedo, è che era rigore, e al più avrei dovuto espellere il difensore, considerando la pericolosità dell’azione. Quindi un probabile 1-3, magari con l’Udinese in 10, è rimasto un 1-2, con la Juve in 10, a 65 minuti dalla fine. Io non mi sento colpevole, ho fischiato quello che ho visto, ma almeno il VAR avrebbe potuto aiutarmi.
Non solo, sfortuna ha voluto che poi l’Udinese abbia pareggiato con Danilo in leggero fuorigioco: oh, ma io mica posso vedere tutto, eh. Se quelli non mi chiamano per me va bene così.
Meno male che la Juve ha vinto, e pure nettamente. Ma certo, ora ho paura che i media facciano un bel casino: ho negato un rigore, invertito un’espulsione, concesso un gol in fuorigioco, avvantaggiando sempre la stessa squadra. Sarà un inferno.
Roma, 23 ottobre, ore 7.28
Caro diario,
mi sono svegliato presto perché volevo controllare i giornali: non ci crederai, ma è andato tutto alla grande! Già ieri in tv gli episodi erano spariti, zero polemiche; beh, oggi in prima pagina non-c’è-nul-la, passato tutto liscio! Ora, purtroppo nelle moviole scrivono che quello era rigore su Mandzukic e il gol di Danilo era in fuorigioco, però proprio così, incidentalmente, in quel trafiletto in cui parlano di tutti gli episodi.
Vado a farmi une bella corsa e mi godo la giornata!
Bologna, 17 dicembre 2017, ore 17.41
Caro diario,
finito anche per oggi. Partita tranquilla, dominata dalla Juve, finita 0-3 senza grandi discussioni. Stavolta ero al Var, e in effetti forse sullo 0-0 c’era un rigore per gli ospiti: Mbaye la colpisce di mano in piena area. Io non ne ero certissimo, ho ritenuto di starmene zitto senza richiamare l’attenzione. Ora, per fortuna la Juve ha vinto lo stesso per 3-0, sennò sai che casino. Però temo che stavolta qualche bella polemica me la becco lo stesso, è la seconda volta in due mesi…
Roma, 18 dicembre 2017, ore 9.12
Caro diario,
oggi, rispetto al dopo Udine, sveglia più tranquilla ma altrettanto serena: ieri zero parole in tv e oggi sui giornali non-c’è-nul-la!
Devi andare a cercare nelle moviolette all’interno, se proprio vuoi trovare qualcosa. Vado a correre e a comprare i primi regali, che Natale si avvicina!
Crotone, 29 dicembre 2017, ore 23.11
Caro diario,
è terminata pure l’ultima dell’anno! Oggi ero io il Var!
Ha vinto il Napoli 1-0, tutto ok, anche se i padroni di casa hanno reclamato qualcosa, in particolare un rigore al 61esimo sullo 0-1. Era un calcio d’angolo, una spizzata, non ho capito perfettamente. Al replay mi è parso sì braccio, pure staccato dal corpo, ma non sapevo che fare e non ho richiamato l’attenzione dell’arbitro. In fondo il Var, quando arbitro io, non interviene mai, quindi me ne sono stato fermo pure io. A pensarci bene avevo fatto così pure quando ho fatto il Var in Juve-Benevento, con un mani del difensore dei campani in area; ho preferito lasciar correre e non è successo niente. Ora però sento quelli del Crotone che si stanno lamentando, i media faranno un casino e mi rovineranno il capodanno.
Roma, 30 dicembre 2017, ore 8,14
Caro diario,
ho visto la tv e ho i giornali in mano: prenotiamo pure la miglior festa di capodanno… non-c’è-nul-la! Salvo per i soliti nerds appassionati delle moviolette a pag. 12, nel trafiletto basso. Magari sono troppo severo con me stesso, non merito polemiche e titoloni. Ora una bella corsetta e poi pronti per la festa di domani sera, goditela anche tu!
Torino, 3 gennaio 2018
Caro diario,
certo i derby un tempo erano più equilibrati. Qui si giocava a una porta sola, è finita 2-0, quindi nessun problema. Casino solo sul 2-0 perché il Var (per una volta!) mi ha chiamato a rivedere un presunto fallo di Khedira qualche secondo prima del secondo gol. Oh, non mi chiamano a rivedere il rigore su Mandzukic – me lo fanno pure espellere – e mi convocano per un intervento qualche secondo prima di questo 2-0, valli a capire. Insomma, vado a ‘sto monitor, vedo che Khedira interviene sul pallone e tocca anche l’avversario: per me non c’è nulla di così “chiaro”, come richiestomi dalle norme vigenti, per modificare la mia decisione.
Torno e spiego che l’intervento è sul pallone, regolare, quelli del Toro – erano piuttosto nervosi – si infuriano, ma non c’è null’altro da spiegare. Comunque partita tranquillissima, dominio assoluto, si era già sull’1-0 a venti minuti dalla fine, stavolta posso godermela serenamente.
Roma 4 gennaio 2018, ore 10.15
Caro diario,
porca miseria, per una volta che dormivo sereno qui è successo il finimondo. Sui social e sui giornali non si parla d’altro, titoloni, tweet velenosi, si discute addirittura sulla mia malafede. Ma come? Sono andato a rivederla, per me entra regolarmente sul pallone, o comunque non è uno di quei casi così chiari da cambiare decisione, lo spiegano loro tutti i giorni nei loro programmi e invece oggi è uno scandalo, “il più grave errore da quando c’è il Var”, avrei addirittura “ucciso il Var”. E il tutto in una partita senza storia, in cui non avrebbero pareggiato neanche se fosse durata per tutto il 2018.
Avevo già il sospetto, ma qui ho capito una cosa: nel dubbio, come diceva qualcuno, meglio non decidere pro Juve. Mi era capitato varie volte il contrario e me ne sono andato a correre serenamente, oggi tutto questo casino per questa roba qua?
E allora sai che faccio? Me ne vado a correre lo stesso.
Perché nel mondo del calcio italiano la malafede c’è, è vero, anzi è diffusissima.
Ma in un’altra categoria.
Il Maestro Massimo Zampini
La mia sull’episodio da Var di Juventus-Torino
Ieri sera, durante la diretta e subito dopo la partita, mi sono espresso piuttosto nettamente sui social sull’episodio da Var di Juventus-Torino. Per me, quello di Khedira su Acquah era fallo, lo dico subito. A freddo, non ho cambiato idea e anzi provo a spiegarvi con calma e con qualche immagine perché mi sia piuttosto arrabbiato con Doveri: non tanto per l’errore, che ci può stare, quanto per la spiegazione, che non ci può stare.
Ho isolato alcuni fotogrammi secondo me utili per capire cosa dica il regolamento e cosa sia successo nello specifico in questo episodio.
Ricapitolo la dinamica: ci sono Acquah (Torino) e Khedira (Juventus) che corrono entrambi cercando di arrivare per primi sul pallone. Come si vede dal seguente fotogramma, ad arrivarci per primo è il giocatore granata, che controlla la palla con l’interno del piede.
Da questa inquadratura da dietro è ancora più evidente sia il “vantaggio” di Acquah che il controllo, netto, in anticipo.
A quel punto, Khedira, con un intervento (poi vediamo il regolamento) a mio avviso negligente, finisce per travolgere il giocatore granata. Non guardate se tocchi o meno la palla, è irrilevante (vedremo anche questo). Focalizzatevi sul contatto tra la gamba destra di Khedira e quella destra di Acquah. Il centrocampista bianconero non prende “solo” la palla, ma colpisce sulla tibia il ghanese facendogli perdere l’equilibrio. Questo è il fotogramma esatto, da due inquadrature, selezionato nel momento in cui Khedira tocca il pallone. Come potete notare, c’è contemporaneo il contatto col giocatore granata.
Tale contatto, impedisce ad Acquah di raggiungere il pallone e lo fa cadere a terra perchè Khedira gli finisce sopra, mentre sta cadendo, colpendolo sia col ginocchio destro, sia facendogli uno sgambetto col piede destro. A seguito di questi 3 contatti, il calciatore del Torino cade a terra e chiede il fallo.
Questo è il video (finchè resta online) dove potete vedere i due replay che ho utilizzato. Vi consiglio di farlo a velocità rallentata (scegliete dalle opzioni di Youtube)
“La tocca prima Khedira” (la più gettonata). No, mi pare evidente dai fotogrammi postati come non sia così. Acquah è in netto anticipo, controlla il pallone con l’interno del piede e viene travolto. Il fatto che con la punta del piede Khedira poi tocchi ANCHE il pallone, è del tutto irrilevante e non “sana” il comportamento negligente contemporaneo e successivo col quale travolge fallosamente Acquah.
“Palla piena”. Neanche. La palla la tocca con la punta del piede, ma per farlo impedisce ad Acquah di correre in avanti e successivamente lo travolge. Quando si dice palla piena (al bar), si dovrebbe intendere “solo palla, senza avversario”. Anche se lo tocca involontariamente, insomma, è fallo. Anche se lo tocca come conseguenza della scivolata, pure. E’ fallo uguale.
“Khedira toccando il pallone con la punta lo toglie dalla disponibilità di Acquah”. Questa sarebbe una argomentazione valida, se fosse prevista dal regolamento. Che, però, non prevede la “dispobilità tolta” come un criterio che “sana” un comportamento negligente. Non si può usare. Lo usa solo Caressa nel suo mondo, non Coverciano.
“Acquah non aveva il controllo del pallone”. Anche qui, per le stesse argomentazioni di prima, è irrilevante. E comunque, nello specifico, per me la palla la controllava Acquah essendo arrivato nettamente per primo.
Cosa resta? Il regolamento.
Esistono tre tipi di “falli” sanzionabili con un calcio di punizione diretto/rigore: quelli per negligenza, quelli per imprudenza e quelli per vigoria sproporzionata. Il nostro caso è quello della “negligenza”. Così dice il regolamento: “Significa che il calciatore mostra una mancanza di attenzione o considerazione nell’effettuare un contrasto o che agisce senza precauzione”. Quindi, anche se la sua intenzione fosse quella di prendere solo la palla, il fatto che abbia preso anche il giocatore rende il suo intervento “negligente”, e quindi falloso. Questa è la mia, regolamento e fotogrammi alla mano.
Detto questo, passiamo alle altre domande, queste più carine, sull’applicabilità del Var in quel caso.
“Il Var poteva intervenire?”. Bella domanda. Ovviamente, il protocollo dice che “il moviolista” (per capirci) può richiamare l’arbitro in caso di un suo “chiaro errore”. Questo è da considerarsi un chiaro errore? Al solito, per qualcuno sì, per altri no. Per me poteva anche non farlo. Si è scelto un criterio che francamente si presta ad interpretazioni, ed è normale ce ne siano diverse. Il fatto che “l’arbitro abbia valutato” l’azione però non vuol dire che non si possa intervenire: se lo ha fatto sbagliando, lo si corregge. Non si può dire “era stato visto e valutato” come “scusa” per non rivedere al Var: è nato proprio per correggere valutazioni errate.
Il discorso è, comunque, che, una volta chiesta la revisione, e una volta che l’arbitro è davanti alla tv per giudicare, deve prendere una decisione. E, nel farlo, deve valutare l’azione per quello che dicono le telecamere. A mio avviso, come spiegato, dicevano fosse fallo.
“Ma l’azione è continuata? O visto che la tocca un giocatore del Torino prima di Mandzukic è da considerarsi come fossero due azioni distinte e quindi senza possibilità di “andare indietro” col Var?”. Anche qui, il protocollo non è precisissimo. Si può andare indietro fino al momento in cui nasce l’azione. In questo caso, nasce chiaramente con il recupero (falloso, per me) di palla da parte di Khedira. La palla giunge ad un compagno e Dybala, scivolando, prova ad effettuare un traversone. Colpisce però involontariamente la spalla di un giocatore granata che involontariamente la fa schizzare verso l’area di rigore verso un liberissimo Mandzukic, che insacca. Per me, si tratta della stessa azione. Per due motivi: primo perchè il possesso resta sempre della Juventus; secondo perchè il giocatore granata non fa cominciare una nuova azione ma anzi, per sua sfortuna, fa terminare con un gol quella bianconera.
Chiudo con la cosa che mi ha lasciato francamente più sconcertato dell’intera vicenda. Subito dopo il gol, i giocatori granata si avvicinano a Doveri chiedendogli di rivederla perché c’era un possibile fallo. Doveri va a rivedere l’azione alla televisione, e indica il gol. A quel punto, quelli del Torino protestano e lui, si vede chiaramente, dice “Tocca la palla”. Per tutte le ragioni esposte, è una frase inaccettabile detta da un arbitro di Serie A, perché ininfluente. Spero davvero (anzi, ne sono sicuro, non può essere il contrario) che, nel giudicare, non abbia tenuto conto solo di questo criterio e che il suo fosse un “riassunto” veloce per togliersi davanti i giocatori che protestavano. Altrimenti sarebbe grave. Spero anche che a non fargli cambiare idea sia stata la fretta (ci ha messo davvero pochissimo tempo a rivedere l’azione, mentre io ho analizzato i fotogrammi in tutta calma). La stessa fretta che, probabilmente, deve averlo fatto sbagliare settimana scorsa in occasione di Crotone-Napoli quando non ha giudicato volontario un evidente tocco di mano, volontario, di Mertens. Capisco la pressione, capisco che sia brutto far aspettare la gente a casa e i protagonisti, ma spendere 1-2 minuti in più e dare una lettura corretta sarebbe credo da preferire all’errore “per fretta”.
E, aggiungo, sarebbe bello anche se fossero gli arbitri stessi a spiegare le valutazioni prese in modo un pochino più serio ed esaustivo di “tocca la palla”. Dopo la partita, intendo. Ieri è capitato per un episodio “a favore” (termine brutto, ma passatemelo) della Juventus, ma stessa cosa ovviamente auspicherei anche e soprattutto, da tifoso della Juve, per episodi che hanno svantaggiato i bianconeri. Servirebbe a fare chiarezza e a smontare, almeno per quanto possibile, un po’ di teorie complottiste.
Assassinio sul VAR Express
Hanno ucciso il Santo VAR chi sia stato ovviamente si sa, non quelli della mala o la pubblicità, nè qualche industria di caffè, ma la Juve. Ovvio.
Hanno assassinato il VAR. Nessun mistero, sorpresa o colpo di scena. E’ stato il maggiordomo in bianconero. Sapevamo benissimo che sarebbe accaduto, lo aspettavamo da oltre 4 mesi. Eravamo lì a ripeterlo come cassandre monotone e sarcastiche: al primo errore o presunto tale, anche ininfluente, a favore della Juve, il VAR sarà MORTO!
Come un giallo scadente, un thriller in cui la donna viene uccisa sotto la doccia e alla fine spunta fuori che la colpevole è la Vecchia Signora, o magari suo figlio psicopatico che ne ha preso le sembianze.
L’abbiamo vaticinato dall’ufficialità del VAR in Serie A (torneo arretrato sotto ogni aspetto sportivo, infrastrutturale, manageriale, giuridico, economico, amministrativo, ma che ha fortemente voluto essere all’avanguardia in 2 soli campi: il VAR, inteso come salvezza da una classe arbitrale corrotta, venduta o, nel migliore dei casi, condizionata e, a breve, nella ridistribuzione dei diritti TV, seguendo il modello inglese, perché dare i soldi della Juve a Benevento e Verona aumenterà l’appeal agli occhi dei nuovi mercati…).
L’abbiamo anticipato tutti: al primo banalissimo, dubbio, mezzo fallo non visto o visto e giudicato in modo difforme dalla folla oceanica antijuventina suoneranno le campane a morto anche per il magnifico Sacro VAAR.
Qualcuno si era azzardato anche a dire “al primo mezzo fallo dubbio A CENTROCAMPO“, ma era stato redarguito: eh no, il VAR si applica solo a rigori e gol, non sui falli a centrocampo, a meno che non si tratti di un rosso. Si sbagliava! In modo splendidamente retroattivo, il VAR si applica anche nei dintorni di Buffon! Se SuperGigi serve DeSciglio che la scambia con Benatia, palla a Chiellini che avanza e tocca ad Alex Sandro, cross dall’altro lato per Cuadrado, dribbling, palla dietro a Pjanic che serve Khedira sull’avanzata, contrasto, recupero di Matuidi che vede Douglas Costa entrare in area, due dribbling, tocco laterale per Dybala che di tacco libera Higuain per il GOOOL! Ebbene no, se Buffon l’ha tenuta per più di 6 secondi non vale, il VAR torna indietro e annulla.
L’abbiamo profetizzato tutti: in verità, in verità vi dico che al primo errore VAR proJuve il sole si oscurerà, i sigilli dell’Oltretomba si scioglieranno, schiere di demoni ululanti leveranno il loro grido subumano e inizierà l’Apocalisse.
Abbiamo atteso con pazienza, dopo rigori solari non dati alla Juve (Alisson che trebbia Higuain, Acerbi che spinge Dybala o Mandzukic spinto in area Samp, Higuain spinto e sgambettato -combo- da Caldara e Palomino), dopo errori dello stesso Doveri (Mandzukic spinto da Ali Adnan ed espulso, gol di Danilo in offside di un metro), abbiamo aspettato che arrivasse finalmente il momento fatidico.
Abbiamo assistito inermi e divertiti ai più clamorosi errori che si ricordino negli ultimi anni (o meglio, si sarebbero ricordati se fossero stati pro Juve): parate plastiche alla Torreira, agganci di mano alla Fazio, bagher doppi alla Mertens, rigori per sfioramento alla Eder. senza sfioramento alla Kolarov o per fallo proprio alla Quagliarella. Andava tutto comunque bene. Perché Torreira para ma inciampa, Fazio se l’aggiusta ma è involontario, Mertens meglio di Mila & Shiro ma è petto (!?) doppio-petto e c’era Hamsik che ostacolava con la cresta, Eder accentua (!) ma una mezza mano la sente (!), Kolarov non viene toccato ma si aspetta il contatto (alla Strootman) e Quagliarella, beh, Quagliarella è un errore, ma il VAR ha stanato già centinaia di ladri e corretto migliaia di errori!
Tutto perfetto. Errori grossolani, giganteschi, non più fatti da un arbitro che corre freneticamente, non più episodi non visti da arbitro, assistenti, quarti uomini, ma errori marchiani NON visti sia da quelli in campo sia da quelli al monitor. O forse visti, ma non è chiaro errore, errore sì, ma non CHIARO! O forse sì, è chiaro errore, ma l’arbitro comunque ha visto (male, errore chiaro) ma decide comunque lui. Mica come in Genoa-Juve dove l’arbitro non vede, il VAR interviene e fa notare all’arbitro un rigore-chiaro-errore mentre l’aiutoVAR non si accorge che Galabinov è in fuorigioco, quello sì, molto chiaro! Mica come quando Pasqua vede Paloschi 2 metri in fuorigioco ma in sala VAR ci mettono 2 minuti a contare esattamente tutti quei centimetri mentre l’arbitro gli dice all’auricolare “ma che chiaro state a dì?”
Insomma, eravamo NOI contro il VAR (come se si potesse essere contro uno schermo, contro una tecnologia, contro il tempo, ridicolo), eravamo noi luddisti (!?) a far notare falli di mano non visti e sVARioni clamorosi, eravamo NOI, i soliti juventini –al massimo Inzaghi che infatti si candida alla Juve– a vivere fuori dal tempo.
Un tempo nuovo, un torneo meraviglioso in cui finalmente il VAR assegnava rigori contro la Juve alla faccia dei vari Tagliaventus (recordman con 3 rigori contro la Juve in una gara sola), in cui per fortuna il salvifico VAR annullava il gol a Mandzukic perché il solito arbitro in malafede e condizionato non aveva visto la manata spacca-labbra di Licht al Papu. Assurdamente i romanisti, i napoletani, gli interisti (!!), tifosi che fino a 4 mesi fa insultavano una classe arbitrale ladra e rubentina, ora elogiavano sperticatamente la stessa classe arbitrale ladra e rubentina ma col monitor davanti. Perché Agnelli può comprarsi gli arbitri, ma non può comprare gli stessi arbitri col televisorino davanti, eh! Ancora più assurdamente quelli delle panolade, dei Iuliano-Ronaldo, di Turone, di SuperVergogna ora invece si fidavano ciecamente di una classe arbitrale VAR ai limiti della perfezione e ci davano lezioni di fair play: il VAR è l’alibi dei perdenti!
Tutto meraviglioso, niente più sviste, malafede, Juve Ladrona (anche se, quel mani di Petagna…menomale che Dybala l’ha sbagliato!), niente più furti bianoneri (anche se, quel mani di Dybala, meditate gente, meditate!).
Ad ogni parata di Torreira uno Gazzettaro riportava i tanti errori corretti (mica come Iuliano-Ronaldo), ad ogni mano morta di Fazio, un Telese e un Caressa mettevamo mano al regolamento VAR bacchettando gli juventini antiVAR, ad ogni bagher di Mertens Pistocchi ripescava un episodio precedente, Ziliani ripescava qualche battuta su Agnelli, e Varriale ripescava gli occhiali perduti chissà dove. L’apoteosi dell’apologia del VAR proRoma o proNapoli era: il VAR funziona benissimo ed è infallibile, e comunque PRIMA c’era un’altro rigore clamoroso per noi! Ma come? Ma non era infallibile?
E poi arriva la solita tempesta d’Acquah. I titoloni e i movioloni post-derby, i post della triade Ziliani, Pistocchi, Varriale (e tutti i gazzettari, romanisti e milanesi vari a seguire) dimostrano ciò che era ovvio da mesi: al primo (presunto) errore pro-Juve tutto il Magico Mondo del VAR è crollato immediatamente col grandissimo ritorno della MALAFEDE.
Anche l’ultimissimo caposaldo VAR, su cui c’era unanimità, dell’azzeramento delle proteste in campo, è scomparso al cospetto del primo episodio pro-Juve, col guerriero Sinisa scandalizzato per la furia scomposta di Khedira (!?), proprio lui che riteneva inesistente la mossa di kung-fu di Acquah: palla piena diceva Sinisa all’epoca, come Doveri oggi. Se c’è il VAR, il VAR avrà visto bene, diceva Sinisa dopo i furti col Torino. Ottimo comunque Sinisa nel dopo-gara, non ha fatto polemiche e non ha voluto parlare dell’episodio. Licenziato. Almeno ora il Toro ha un mister che non ha bisogno di alibi.
Inutile ragionare “a maglie invertite” perché abbiamo visto bene la reazione di tifosi e stampa agli errori precedenti antiJuve o proAltri: la solfa era quella “non protestate, c’è il VAR ora!“.
Ora invece in uno dei suoi 10 articoli al giorno sulla Juve, Il Napolista cita alcuni “influencer” juventini che non hanno problemi ad ammettere un errore di Doveri. Pensate a Juventibus che cita gli influencer napolisti e romanisti che ammettono un errore a loro favore. Tipo la Trieste che parla di “Zizza” di Mertens.
Doveri non vede il rigore su Mandzukic (e lo espelle), non vede al VAR il bagher di Mertens, non vede (o non lo ritiene fallo) l’intervento di Khedira. Francamente tutt’al più può essere SEMPLICEMENTE SCARSO. SEMPRE. Ma se nei primi due episodi era stato PERFETTO per gli antijuventini ora invece è in malafede, e se per alcuni tifosi bianconeri prima era tutto un complotto anti-Juve, ora ben gli sta. Ma il tifoso è tifoso, è la stampa dell’Assassino del VAR ad essere pietosa.
Pietosa e prevedibile. Come le stagioni: ad Agosto è Milan #DaScudetto, a Settembre è grande Napoli Europeo, a Ottobre è la Roma che fila come uno squalo, a Novembre è l’Inter capolista, poi a Dicembre il Milan è da retrocessione, il Napoli è già fuori da UCL e CI e la Roma è già dietro in campionato, per tacere dell’Inter già nel caos. Poi arriva Gennaio, e l’ovvia, scontatissima Juve che Rubba, anche col VAR!
Una sola cosa è stata assolutamente inaspettata e degna di lode: l’inappuntabile, impeccabile, imparziale e lucidissimo commento RAI sull’episodio e per tutta la gara! Mai un nome sbagliato, mai una pronuncia bislacca, mai una statistica ridicola, mai un intervento fazioso e soprattutto, bravissimi in cronaca anche sulla decisione di Doveri: MUTI!