Diario Pre Juve-Napoli parte 3° – AntiJuve Pride e Napul è

ANTI-JUVE PRIDE

2 giorni a Juve-Napoli. Siamo tutti felici. Tutti noi italiani tra poco vivremo non solo nel Paese più ricco di cultura ed arte, ma in una Nazione di nuovo prospera, florida, potente, all’avanguardia, in piena democrazia, meritocrazia e florilegio di uguaglianze sociali e civili! E tutto questo, solo e soltanto grazie alla caduta della Juve!

L’Italia si solleverà in un afflato unico, le fabbriche riapriranno, i cervelli in fuga rientreranno, il made in Italy conquisterà l’universo, gli assenteisti marcheranno il badge correttamente, i treni puntuali, la Salerno-Reggio Calabria terminata a 6 corsie, niente più tangenti, mazzette, corruzioni, scioperi, analfabetismo di ritorno, disagio sociali, tasse alte, Equitalie, politici traffichini, sanità allo sfascio, scuole catastrofiche. L’Italia si risolleverà!

E’ la Juve il Male Unico e Solo del nostro Paese, dei nostri Tempi. Peggio di Mafia, Camorra e Ndrangheta. Peggio del Peggio. “Uno scudetto del Napoli risolleverebbe non solo il calcio, ma tutto il Paese, il Popolo”. Non è un Masaniello sotto acido, ma Caressa, Direttore di Sky, che detta la linea dei contenuti della principale pay italiana. “La Juve sarà aiutata. Lo dico con assoluta convinzione. Tifare contro è civilissimo e invece pare che toccare la Juve sia come toccare l’Islam”. Questo non è un farneticante ultrà ma Liguori, direttore di TGCom, canale all news di Mediaset. Del resto la Domenica Sportiva e 90° minuto da mesi inneggiavano al campionato più bello di sempre e, purtroppo, con la rimonta Juve, almeno ora parteggiano per la  squadra più bella, simpatica e sorprendente del mondo, mentre O’ Process del Lunedì, del pechinese napoletano Varriale lancia le primarie sull’arbitro. Perfino Ballarò aveva individuto con assoluto nitore il vero problema dell’Italia (no, non il traffico).

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Ah! Finalmente! Ci volevano 4 anni di dominio Juve per scoperchiare le botole, rovesciare i tappeti, far esplodere quelle fognature in cui da troppo tempo marcivano le lerce incrostazioni dell’odio sportivo, le sozze recrudescenze del tifo contro, costrette a strisciare nei bassifondi di un calcio fair play e politically correct. La fiera AntiJuventinità non poteva ergersi petto rigonfio e fronte alta verso il sole, perché si, la Juve rubbava, ma arrivava a +17, battuta solo dal Barca. C’erano sospetti, veleni, accuse velate, mezze verità, allusioni. Basta, non più! Ora è tutto finito. Adesso è tripudio, adesso è Liberazione e Natale insieme. E’ Odio Libero e Bello. E’ insieme l’AntiJuve Pride e l’AntiJuve Day, è la festa nazionale della Confederazione dei Sindacati AntiJuve. E’ il giorno della Memoria (di Iuliano) e del Ricordo (di Vinicio) congiunti. E’ come il primo emendamento degli americani: diritto di odio antijuve libero e sacrosanto, è come l’articolo 1 della Nuova Costituzione:

Art. 1: “l’Italia è una repubblica calcistica, fondata sull’AntiJuventinità.”

NAPULE E

Qui a Napoli però eravamo un pezzo avanti. A Napoli l’odio antiJuve non è mai stato velato da pudori nazionalistici o remore ideologiche. Al nord non puoi lanciare la carta del Savoia contro Borboni, del Forte contro il Debole. Un milanista non può parlare di Palazzo, un’interista non è credibile se parla di Sistema, una volta fatto fuori Moggi. A Roma le radio romaniste sono troppo autoreferenziali, impegnate a magnificare o distruggere la Maggica e hanno la distrazione del laziali. A Napoli no. A Napoli si è antiJuve sempre e comunque, fedeli nei secoli, compatti e concentrati, senza altri nemici e senza distrazioni. Napul’ è mille colori solo per antitesi al bianconero. Nelle radio e tv locali, sui quotidiani, tra le gente, si è sempre Contro il Nemico Pubblico. Anche a 20, 30, 40 punti di distanza, anche da 7°-8°. Anche per interposta rivalità. Non ci si fa scrupoli: la JuveRuba, anzi, no la JuvArrobb, senza briciolo di analisi di altri fattori, senza minima concessione al club, alla rosa, alla forza della squadra. Niente: dovete morire!

Quindi in questi giorni a Napoli, dopo un’iniziale piacere per la solidarietà dell’Italia intera contro il Nemico, ci si sta un po’ infastidendo di questo pianto generale. Solo NOI siamo abilitati e legittimati a piangere contro il NEMICO. Che sono quest’interisti che piangono quando per primi hanno rubbato quando la Juve era debole? Che vogliono romanisti e fiorentini che fanno le vittime ma non hanno subito i nostri soprusi? Che vogliono Mediaset, Sky, la Rai? Noi siamo SOLI contro tutto e tutti, contro Berlusconi, contro SkyJuve, contro la TV Nazionale non Borbonica. Solo NOI siamo i martiri dell’antijuventinismo.

Ci vuole arte nell’essere antiJuve. Non si improvvisa. Esempio pratico: da settimane il vero tifoso Napoli segue un dualismo ortodosso ed integralista:

“Noi siamo più forti, ma la Juve ruba. Noi vinceremo facile, ma la Juve sarà aiutata. Noi chiediamo un arbitro buono, ma tanto comunque ruberanno. (attenzione al salto). Noi non facciamo polemiche, ma quelli dicono che piangiamo e facciamo sceneggiate. Noi vogliamo Rizzoli, ma Rizzoli è quello di Pechino. Rizzoli si è fatto male, e quindi occhio perché con la Juve non si sa mai. Arbitra Orsato (quello del gol in fuorigioco di Callejon) ma c’è Di Liberatore che non vide l’offside di Caceres!”.

Niente, il tifoso Napoli non si batte. Svicola (cit.).

Sandro Scarpa

La memoria selettiva di Auriemma

Suscita quasi tenerezza l’uscita di Raffaele Auriemma, telecronista tifoso del Napoli su Mediaset Premium, che dopo la designazione si lamenta per la presenza del secondo assistente Di Liberatore reo, a suo dire, di non aver segnalato una posizione irregolare di Caceres in occasione di uno dei gol bianconeri nella vittoria per 3-1 al San Paolo della scorsa stagione.

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Posizione millimetrica in un ingrandimento televisivo…
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…con Maggio che addirittura forse tiene in gioco il centrale bianconero come potrebbe sembrare da un’altra immagine…

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La memoria si sa però può fare brutti scherzi… perchè al giornalista partenopeo sfugge un altro episodi importante che per correttezza avrebbe dovuto menzionare, ovvero l’errore commesso nella stagione precedente dall’altro assistente designato per la partita di sabato, ovvero il sig. Tonolini che non evidenziò ad Orsato, arbitro del match, un fuorigioco di Callejon misurabile in circa 30 cm.

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Nessuna polemica, personalmente so che non erano in malafede né Di Liberatore né tantomeno Tonolini. In entrambi i casi si tratta di decisioni al limite, difficilissime da prendere in una frazione di secondo e nel dubbio ci sta di non alzare la bandierina, come raccomandato oltretutto dalle direttive FIFA.

Tirare fuori certi episodi e dimenticarne altri più che altro mina solo la credibilità di chi lo fa.

Maurizio Romeo

E continuando a ridere……

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