Benvenuti a #DinDon – la posta di Zampini, la rubrica di Juventibus in cui Massimo Zampini risponderà alle domande dei lettori:
Su Calciopoli
Premesso che Frattini non è juventino (e comunque non dovrebbe certo farsi guidare dal tifo), nel 2006 non conoscevamo le telefonate dell’Inter. In quell’anno i nerazzurri poterono fregiarsi del tavolino per l’asserita “assenza di motivi etici contrari”, che sono emersi in tutta la loro chiarezza solamente qualche anno con le telefonate fin lì “nascoste”.
Dunque, anche se dalla parte nerazzurra c’è il consueto tentativo di portare l’attenzione sui presunti misfatti moggiani, qui i comportamenti di Big Luciano e della Juve non c’entrano nulla: c’è una domanda, che la Juve pone ormai da 8 anni e cui non ha avuto ancora risposta: “quello scudetto, assegnato a tavolino per assenza di motivi etici contrari, dopo l’emersione di quelle telefonate è ancora coerente con quella premessa?”
P.S. tanti tifosi interisti, invece, mi spiegano su Twitter cosa sia l’inammissibilità: chi riportando il dizionario Treccani, chi la “logica”. Disastro assoluto.
Ora, premesso che il giorno in cui mi metterò a fare una discussione giuridica su Twitter sarà quello in cui vi chiederò di abbattermi, “inammissibile” vuol dire che per carenza di interesse del ricorrente o per questioni di altra natura il ricorso viene rigettato senza che il suo contenuto venga analizzato nel merito.
Quindi anche questa volta non sarà dato sapere se quelle telefonate e quei rapporti fossero o meno coerenti con l’assenza di motivi etici contrari all’assegnazione del tavolino o meno.
Un giorno, forse, sapremo.
Ho letto l’articolo di Sarica e la risposta di Willy Signori sul clima intorno alla nostra squadra: da quanto capisco sei più d’accordo col primo, ma cerca di capire anche chi è stufo di veder giocare così male…
Gianni P.
Caro Gianni, come tanti che hanno commentato questi articoli, soffermarsi su come giochiamo è fuori tema.
Come ho già detto a Willy, sono d’accordo al 100% con Sarica: lui non parla di gioco, di allenatori o di giocatori, ma di una cosa nettamente preliminare. Racconta la fierezza dei tifosi dello United, ipercritici per questi anni non esaltanti ma scatenati nel cantare i propri cori dopo la sconfitta nel derby che ha probabilmente consegnato un altro scudetto agli odiati cugini. Confrontatelo con il clima tra di noi, allo stadio e fuori, dopo l’ottavo scudetto consecutivo.
Qui in ballo non c’è il diritto di criticare il gioco o il desiderio di un gioco diverso o di cambiare allenatore, ovviamente più che legittimi (in parte da me anche condivisi: considero lo straordinario ciclo di Allegri in via di chiusura). Qui si discute di un clima isterico, in cui tanti tifosi juventini vivono con atmosfera negativa e depressa gran parte della stagione, fino a un finale che, pur amaro in Champions, pur con tutte le riserve possibili sul gioco (ma non eravamo noi, quelli che ironizzavano sugli scudetti del bel gioco, del possesso palla, rimanendo ingenuamente legati ai risultati?), ci sta portando verso la festa scudetto. E peggio per gli altri, se non si sono rivelati all’altezza: noi, più che ottenere 90 o più punti all’anno, almeno in Italia non possiamo fare.
Qui in ballo c’è di più: come scrive Sarica, ci sono l’orgoglio e l’appartenenza, difficilmente conciliabili con lo sguardo basso di chi “non ci meritiamo Ronaldo” o di chi sminuisce i nostri “scudettini” o con il nervosismo di chi, nell’incredibile estate di Ronaldo, si sfoga perché #Caldaranonsitocca. Da dove nasce questo clima eternamente sull’orlo di una crisi di nervi?
Ci divideremo sempre sul giudizio di un giocatore, allenatore o sul “gioco”, ma sia chiaro: non esiste giocatore che non meritiamo, non esistono “scudettini”.
Che voto dai alla stagione della Juve?
Paolo R.
Do 7. Perché a una stagione con lo scudetto non darò mai meno di 7. Di più no, però, perché, con una squadra ancora più forte che in passato, per la prima volta siamo usciti dalla Champions, con pieno merito, contro una sulla carta inferiore e con meno mezzi di noi.
Quali sono state la più bella e la più brutta partita di quest’anno? Per me la più bella è il ritorno contro il Manchester Utd, anche se abbiamo perso.
Marco G.
La più brutta Madrid, la più bella il ritorno.
Massimo, bisogna fare una campagna contro Icardi alla Juve: non lo voglio, non ha nulla a che vedere con il nostro stile e non si integrerebbe con Ronaldo.
Simone R.
Io invece lo prenderei: è molto forte, non mi pare uno sbruffone e a quanto so è molto serio negli allenamenti, che è l’unica cosa che mi interessa. Quanto alla compatibilità con Ronaldo, già mettergli accanto un attaccante da 20 gol o più mi pare una buona idea. Ultimo, ma non meno importante: lo toglieremmo a una possibile rivale per il prossimo campionato. Do il mio ok all’operazione, per la campagna dovrete trovare qualcun altro.
Il Maestro Massimo Zampini