«Quando si gioca in Europa non ci sono momenti e fasi, non ci sono partite semplici. Domani sarà difficile, per noi ma anche per loro». È tutto in questa frase il riassunto della sfida di domani che, in conferenza stampa, fornisce Mister Allegri.
«A Siviglia hanno giocato bene, contro il Nizza sono passati in svantaggio dopo pochi minuti. Sono bravi nelle ripartenze e hanno bravi attaccanti, domani in particolare a questo dovremo stare attenti – spiega Allegri – Hanno giocatori di qualità e sono organizzati. Inoltre, in casa il Lione gioca in modo differente rispetto a quando è in trasferta».
Non sarà della partita Mario Mandzukic: «Non sono preoccupato per chi non c’è – spiega il tecnico livornese – Non posso fare altro che far giocare i calciatori che ho. Comunque spiace per Mario ma spero sia una cosa di lieve entità che ci permetta di averlo a disposizione, se non sabato, la settimana prossima, così come per Chiellini. E Marchisio sta recuperando. Dopotutto, questi sono momenti che in una annata capitano: non si vorrebbe, ma fa parte della stagione calcistica».
Una stagione nella quale conta arrivare in fondo a tutte le competizioni: «In Italia ci sono tanti avversari, il Milan che sta facendo un ottimo lavoro, la Roma, e non solo. La Juve ha le sue caratteristiche, tecniche e caratteriali, e sono quelle che alla fine di maggio dovranno farci stare in cima alle classifiche. Vogliamo arrivare in fondo a tutte le competizioni cui prendiamo parte».
Competizioni fra cui, ovviamente, la Champions League: «La nostra crescita europea è stata costante: dalla finale di due stagioni fa abbiamo cambiato ben 16 giocatori, ed è stimolante lavorare in modo sempre nuovo. Questo è possibile anche perché la società mi mette sempre a disposizione giocatori di spessore».
A qualche domanda più prettamente tattica, Allegri risponde: «Il ruolo davanti alla difesa? Richiede caratteristiche specifiche, che seppure con le dovute differenze hanno Hernanes, Lemina e Pjanic. Devo scegliere a ogni partita, in modo da fare anche rifiatare i giocatori: l’importante è che ci gioca sia utile per portare a casa punti. Le mie decisioni non sono improntate tanto a una questione di sistema di gioco, che in campo secondo me è relativo, quanto alla volontà di mettere in campo i giocatori a seconda delle loro caratteristiche».