Douglas Costa è a Torino: l’esterno brasiliano è atterrato alle 21.40 all’Aeroporto di Caselle e sosterrà domani mattina le visite di idoneità al J|Medical.
5 motivi per cui Douglas Costa è un acquisto importantissimo
1) Fotografa una pesante crescita della Juventus intesa come società. Si ingaggia – per cifre importanti – uno dei top nel suo ruolo da una delle quattro squadre più forti e ricche del mondo quale è il Bayern Monaco, per giunta in un’età ancora giovane (il brasiliano compirà 27 anni a settembre). La prima volta che succede per un giocatore acquistato all’estero, un qualcosa che fino a un paio d’anni fa sarebbe stato visto come utopia.
2) Oltre a essere un grandissimo calciatore in senso assoluto, è pure pienamente compatibile con la Juventus che ha concluso la stagione, forse proprio l’esatto profilo che serviva. Si tratta infatti di un’ala che si esalta maggiormente proprio giocando larga a sinistra nel 442, per quanto sia in grado di essere anche impiegata a destra (Allegri ne sa qualcosa, visto che all’Allianz fu decisivo contro i bianconeri).
3) Una squadra con giocatori fortissimi ma non bravi ad agire nel lungo come Dybala e Higuain necessita di stare per più tempo possibile nella trequarti rivale. Douglas Costa aumenterebbe sensibilmente l’imprevedibilità e la quantità di soluzioni in avanti, trattandosi di un profilo in grado di esaltarsi sia in spazi lunghi che in spazi stretti. Inoltre, i due attaccanti argentini andrebbero a nozze con la varietà e la qualità dei cross compiuti dall’ex Shaktar.
4) La catena sinistra – tutta brazileira – con Alex Sandro sarebbe forse la più forte al mondo, e viene già da leccarsi i baffi se si pensa a loro dialoghi e/o combinazioni. Va poi aggiunto che un’ala atipica come Mandzukic per rendere aveva bisogno di un lavoro gigante da parte dell’ex Porto dietro di lui. Ora, Sandro potrà gestirsi meglio nell’arco dei 90′.
5) Per quanto non segni molto, è uno degli uomini più determinanti che si possano acquistare: tra cross, key passes, dribbling e assist (9 in 27 partite nella stagione 2015-2016) dai suoi piedi passano una quantità incredibile di gol e occasioni da rete. Insomma, è uno che decide le partite.
Jacopo Azzolini
Gli unici 5 piccoli dubbi su Douglas Costa
1 – Douglas Costa è uno specialista? Se sì, va reso tale, sublimato come tale. Allegri dimostri di avere le idee chiare fin da subito: il brasiliano non è un calciatore totale, bensì un eccelso giocatore di settore. I rischi sono qui: cadere concretamente in una piccola trappola tipicamente italiana (o allegriana?), cioè rimodellare gli uomini per arrivare a giocare carte jolly. Non sembrerebbe il miglior scenario possibile per DC.
2 – 27 anni e 17 presenze nella sua nazionale pur da piccolo prodigio da Sub20. Salta per infortunio le due ultime grandi manifestazioni in cui era stato chiamato in causa: Olimpiadi e Copa America.
3 – La solita fastidiosa verifica alla prova del calcio italiano. Sistemi avversari, si intende. Se lo spazio non c’è, lui lo crea. Ma con due presupposti: sfruttare un contesto privilegiato (ampiezza o profondità) e con non più di due uomini sul suo territorio. Stranamente, Ancelotti, che è rimasto italiano nonostante tutto, lo sacrifica.
4 – L’apparente mancata concorrenza internazionale sul giocatore. In caso di situazione reale le domande sono: perché? ha evidenti difetti? è già così al suo massimo? In un ruolo, per di più, tra i più preziosi e ricercati.
5 – Lo sviluppo del gioco Juve nell’ultimo anno: macchinoso nel cambio gioco, molto articolato nel cercare l’uomo sull’ampiezza, la scarsa propensione a cercare giocate veloci sia sugli esterni che negli ultimi 30 metri.
Luca Momblano