La Juve rischia di complicarsi la vita nel finale della gara contro la Sampdoria, dopo aver condotto le danze senza patemi fin dal decimo del primo tempo, quando Dybala, uscito poco dopo per un infortunio muscolare, infila il gol del vantaggio. È vero che dopo il raddoppio di Bonucci su rigore e l’immediata replica di Yoshida la gara era ancora aperta, ma la rete di Locatelli nella ripresa sembrava aver chiuso definitivamente i conti. E invece gli ultimi minuti sono di apprensione, se non di sofferenza, perché se è vero che dopo la rete di Candreva la Samp non crea altre occasioni, è altrettanto certo che la Juve un pareggio oggi non se lo sarebbe proprio potuta permettere. Ciò che conta sono certamente i tre punti, ma sarà importante, nel processo di crescita chiesto da Allegri, eliminare certe amnesie difensive che, anche in una gara mai in discussione, rischiano di compromettere il risultato finale.
LA FIAMMATA DI DYBALA
La partita inizia con dieci minuti di studio, si sarebbe detto un tempo, e anche di qualche imprecisione di troppo. Poi ecco la fiammata improvvisa, che risveglia la gara dal torpore nel quale si stava trascinando: Locatelli apre deliziosamente per Alex Sandro, e dopo la ribattuta della difesa, si ritrova il pallone nuovamente tra i piedi. Lascia allora partire una fiondata da fuori area che colpisce in pieno volto Thorsby, ma sulla respinta c’è Dybala, che scarica nell’angolino un sinistro rasoterra imparabile.
BONUCCI-YOSHIDA, BOTTA E RISPOSTA
Era quello che ci voleva per la Juve, che nei tre minuti successivi costruisce altre due nitide occasioni, non finalizzate da Chiesa, che mette sul fondo da buona posizione, e da Morata, che si ritrova a tu per tu con Audero senza riuscire a superarlo. Appena dopo il 20′ Dybala è costretto a fermarsi per infortunio e viene sostituito da Kulusevski, che va ad affiancare Morata in attacco. La Samp abbozza solo una timida reazione e i ritmi della gara tornano ad abbassarsi. La Juve prova comunque a costruire e dopo una girata di testa di Kulusevski fuori misura, nel finale di tempo, un guizzo di Chiesa e il suo destro deviato con un braccio da Murru valgono il rigore che Bonucci trasforma in modo impeccabile. La Juve potrebbe andare al riposo con il doppio vantaggio, ma la replica della Samp questa volta è immediata e dopo il destro di Quagliarella intercettato da Perin, Yoshida accorcia immediatamente le distanze, anticipando Bonucci sul cross di Candreva e infilando in rete il gol che tiene vivi i liguri.
LOCATELLI, PRIMO GOL IN BIANCONERO
La pioggia, prima timida, aumenta a inizio ripresa e certo non aiuta la linearità della manovra. Serve allora una dose ulteriore di aggressività, quella con cui la Juve porta il pressing offensivo e che permette a Kulusevki di intercettare in area un avventato alleggerimento di Coley, arrivare sul fondo, evitare l’uscita di Audero e offrire a Locatelli l’occasione di segnare il suo primo gol in bianconero con il più comodo dei tap-in.
ACCORCIA CANDREVA, LA JUVE TIENE
Allegri cambia uomini e modulo per gli ultimi venti minuti, inserendo Chiellini e Ramsey al posto di Chiesa e Bernardeschi e schierando la squadra con tre centrali di difesa. Bentancur va vicino a poker con una sventola dal limite che Audero riesce a mettere in angolo con un intervento quasi da pallavolo, però ora è la Samp che mantiene l’iniziativa, mentre la Juve aspetta il varco giusto per ripartire. I doriani non sembrano spingere con troppa foga, ma pur manovrando con calma riescono a trovare il varco giusto per riaprire il match, quando Silva sfonda sulla sinistra e favorisce l’inserimento di Candreva che, di prima intenzione, infila alle spalle di Perin. Siamo al 38′ e c’è da soffrire fino all’ultimo dei quattro minuti di recupero concessi e la Juve si aggrappa all’esperienza e al carisma di Chiellini, decisivo con i suoi interventi per tenere gli ospiti lontano dall’area. I bianconeri serrano i ranghi e resistono, centrando con lo stesso punteggio di La Spezia, la seconda vittoria consecutiva. Anche questa sofferta. Anche questa però, tremendamente importante. + 14
JUVENTUS-SAMPDORIA 3-2
RETI: Dybala 10′ pt, Bonucci 43′ pt, Yoshida 44′ pt, Locatelli 12′ st, Candreva 38′ st
JUVENTUS
Perin; Cuadrado, Bonucci, de Ligt, Alex Sandro; Chiesa (25′ st
Chiellini), Bentancur (37′ st MckKennie), Locatelli, Bernardeschi (25′
st Ramsey); Dybala (22′ pt Kulusevski), Morata (37′ st Kean)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, de Sciglio, Danilo, Rugani, Pellegrini
Allenatore: Allegri
SAMPDORIA
Audero; Bereszynski; Yoshida, Colley, Murru (14′ st Augello); Depaoli
(14′ st Damsgaard), Thorsby (42′ st Askildsen), Ekdal (14′ st Silva),
Candreva; Caputo (25′ st Torregrossa), Quagliarella
A disposizione: Ravagli, Falcone, Chabot, Ciervo, Dragusin, Ferrari, Trimboli
Allenatore: D’Aversa
ARBITRO: Ayroldi
ASSISTENTI: Di Vuolo, Lombardi
QUARTO UFFICIALE: Camplone
VAR: Orsato, Tegoni
AMMONITI: 28′ pt Thorsby, 41′ pt Murro, 47′ pt Ekdal, 8′ st Bentancur, 21′ st Cuadrado, 39′ st Bonucci, 41′ st Kean
Juve, ancora 3 a 2: batte la Samp ma perde Dybala
Tris alla Sampdoria e seconda vittoria consecutiva per la Juventus, che torna a respirare in classifica, ma che anche questa volta porta a casa un successo con tanta sofferenza, subendo gol per la ventesima gara consecutiva e perde anche Dybala per un sospetto stiramento. Allegri schiera il 4-4-2 con Perin in porta, Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro, Bernardeschi, Bentancur, Locatelli, Chiesa, Dybala, Morata. D’Aversa risponde con Audero, Bereszynski, Yoshida, Colley, Murru, Depaoli, Thorsby, Ekdal, Candreva, Caputo, Quagliarella. Al 1′ la Samp conquista un calcio d’angolo senza particolari risvolti. Al 3′ Chiesa ruba palla sulla trequarti e avvia un’azione veloce che porta Dybala dentro l’area, dribbling su Colley ma sul contrasto l’azione si spegne. Al 6′ altra azione manovrata, in velocità, della Juve con Bentancur che arriva al limite dell’area ma tarda a cercare Morata. Al 10′ Juve in vantaggio: Locatelli cambia gioco per Alex Sandro, che mette in mezzo una palla pericolosa, spazzata via dalla difesa; sul batti e ribatti Locatelli gestisce e serve Dybala, che fuori area, calcia di controbalzo e trova l’angolo basso alle spalle di Audero. 90esimo centro in Serie A per l’argentino e 103 gol in bianconero (a una rete dal raggiungere il mito assoluto Michel Platini). Un minuto dopo la Juve può già raddoppiare: Dybala s’incunea in area, potrebbe calciare ma serve Chiesa libero ma laterale e l’attaccante calcia di poco a lato. Al 14′ altra chance Juve: Morata attacca l’area dalla sinistra, fa partire il diagonale, controllato da Audero; al 16′ Morata in uno contro uno con Beresynski calcia e costringe il portiere blucerchiato a una parata in due tempi su cui si stava per lanciare Chiesa. Timidi tentativi di Sampdoria con un tiro di Caputo e una palla di Murru per Quagliarella. Al 20′ Dybala chiede il cambio ed esce in lacrime, lasciando il posto a Kulusevski. Al 25′ lo svedese, servito da Bentancur, che strappa palla a Candreva, si accentra e calcia da fuori area: conclusione alta. Al 28′ Thorbsby va duro su Chiesa e viene ammonito. Poco dopo, cross di Cuadrado, Kulusevski in mezzo all’area non stacca bene e gira male la palla, che si spegne fuori. Al 37′ problemi per Cuadrado dopo un contrasto con Murru: intervengono i sanitari ma il colombiano si riprende. Al 41′ la Juve ottiene un calcio di rigore: Kulusevski addomestica un pallone sulla trequarti, scarica su Chiesa che prepara il tiro dalla distanza e colpisce trovando la deviazione di Murru. L’arbitro non ha esitazioni. Dal dischetto ci va Bonucci, che con freddezza spiazza Audero e fa 2 a 0: 25esimo centro in Serie A per il centrale bianconero. Al 43′ Quagliarella prova a riaprirla, controllando un pallone dalla distanza e calciando bene: Perin respinge e la Samp conquista un corner. Sugli sviluppi, la Sampdoria muove bene il pallone e mette in cross in mezzo dove Yoshida sovrasta Bonucci e mette nell’angolo per il 2 a 1 che riaccende la gara: ventesima gara di fila in cui la Juve subisce gol in campionato. Al 47′ ammonizione per Ekdal su intervento di Morata. Il primo tempo si chiude con la Juve in vantaggio di misura. Si riparte senza cambi, dopo l’intervallo, e con la pioggia a rendere più complicata la situazione. Fase senza particolari emozioni, con squadre che cercano sortite in avanti senza fortuna. Al 53′ giallo per Bentancur dopo un intervento su Colley. Al 55′ azione da destra a sinistra della Juve che porta al tiro Locatelli: conclusione sbilenca del centrocampista. Appuntamento rimandato per il primo gol in bianconero: Chiesa in percussione, dopo triangolazione con Kulusevski e Locatelli, entra in area ma tarda la conclusione e viene stoppato; sulla ripartenza, fraintendimento tra i blucerchiati che porta al recupero palla di Kulusevski, che attira Audero e serve al centro per l’accorrente Locatelli che col piatto a porta spalancata fa 3 a 1. D’Aversa prova a cambiare qualcosa: dentro Augello, Adrien Silva e Damsgaard per Murru, Depaoli e Ekdal. Al 66′ ammonito Cuadrado per fallo su Damsgaard. Un minuto dopo Alex Sandro anticipa Quagliarella in area, dopo uno scambio dell’attaccante con Caputo, ed evita il possibile gol degli ospiti. Al 69′ la Juve passa a tre con l’ingresso di Chiellini e Ramsey e l’uscita di Chiesa e Bernardeschi: una mossa che, come in altre occasioni, non sembra portare bene alla Juve. D’Aversa, intanto, toglie Caputo per Torregrossa. Al 74′ Bentancur si smarca bene al centro e libera una conclusione respinta da Audero con l’avambraccio. All’80’ la Juve costruisce bene con De Ligt che pesca Ramsey: il gallese trova libero Morata che prova il sinistro a incrociare, calciando fuori. Escono Morata e Bentancur per Kean e McKennie. All’83’ la Sampdoria riapre la gara con Damsgaard che recupera la palla e la serve in area: palla dietro all’accorrente Candreva che la mette alle spalle di Perin. Arrivano due ammonizioni per la Juve, rispettivamente a Bonucci e Kean, mentre D’Aversa sostituisce anche Thorsby con Askildsen. La Juve fa girare meglio il pallone dopo lo schiaffo e si riporta in avanti con una serie di incursioni: Locatelli con un tiro da distanza trova un corner e sugli sviluppi McKennie ci prova di testa senza fortuna. Quattro i minuti di recupero, ma fortunatamente alcuni interventi di Chiellini spengono le velleità doriane e finisce così.