Esordio da titolare amaro per Paulo Dybala con la seleccion Argentina del nuovo allenatore Bauza. La sua gara è infatti durata esattamente un tempo, ha lasciato il campo in lacrime dopo che l’arbitro gli ha sventolato un secondo cartellino giallo per un intervento giudicato troppo irruento. Il primo giallo, oltremodo fiscale, era arrivato per una sorta di gioco pericoloso.
La condotta della joya è stata tutt’altro che violenta, non sembrava nervoso, emozionato sì, un filo titubante nei primi palloni giocati, tempo di trovare i riferimenti in campo. Dopo un inizio timido ha cominciato ad elaborare giocate più complesse prendendo confidenza fino a risultare uno dei più positivi, al netto degli spiacevoli cartellini.
Sua la conclusione che ha portato per la prima volta un serio pericolo alla porta difesa da Muslera, un sinistro dal limite che si è stampato sul palo, per poi carambolare sulla schiena del portiere, e finire la sua corsa pericolosamente vicino all’incrocio.
In campo l’allenatore lo ha schierato da mezza punta alle spalle del camelo Pratto, fiancheggiato a sinistra da Di Maria e a destra da Messi.
Naturalmente la presenza ingombrante della pulga ha determinato equilibri tattici particolari.
Il riferimento di tutta la manovra, e quindi anche dello stesso Dybala, seppur decentrato, era ovviamente Messi (45 possessi nel primo tempo). Paulo (29 possessi) orbitava negli spazi liberati dal capitano dell’Argentina cercando di offrirgli un appoggio per il fraseggio. Il classico movimento ad accentrarsi di Messi, che svariava per non offrire riferimenti ai marcatori uruguagi, ha portato quindi Dybala a spostarsi talvolta anche sulla fascia destra.
Qui possiamo osservare le heatmap, a sinistra di Dybala a destra di Messi, che evidenziano la connessione tra i due, molto attivi nel dialogo principalmente sul centrodestra:
Alla fine pur in 10 l’Argentina è riuscita a portare a casa la partita e la testa del girone. Una consolazione per Dybala, uscito veramente abbattuto, ma sorprendentemente acclamato dalla folla.
Negli occhi degli argentini era ancora fresca l’impressione di questa giocata:
…e forse cominciava a farsi largo il ricordo che anche un certo Lionel Messi alla sua prima da titolare con l’albiceleste fosse stato cacciato anzitempo.
di Mattia Demitri