«Felice di tornare in panchina»

Le parole del tecnico bianconero alla vigilia della partita di Firenze

Domani pomeriggio la Juventus aprirà la terza giornata di Serie A, ospite alle ore 15 della Fiorentina all’Artemio Franchi. Oggi, per presentare la partita, ha parlato in conferenza stampa dall’Allianz Stadium l’allenatore bianconero Maurizio Sarri. «Tornare in panchina a dieci minuti da casa mia mi fa estremamente piacere. Per un tecnico gli allenamenti e le partite sono tutto. Non è stato semplice rimanere fuori, ma ringrazio lo staff medico che mi ha coccolato in questi giorni. Ma ero sereno perché lo staff tecnico andava alla grande».

L’IDENTITÀ DELLA SQUADRA

«Siamo in una fase dove la squadra deve trovare un’identità e un’organizzazione forte. Noi in campo dobbiamo combattere delle difficoltà, dato che tanti giocatori negli ultimi mesi hanno giocato pochissimo: mi riferisco a Khedira, Ramsey e Rabiot. Questo gruppo sta lavorando bene, ne ho parlato anche con la squadra ieri: mai nella mia carriera ho visto i giocatori rimasti al campo nella sosta lavorare in questo modo. Qualcuno in questi dieci giorni ha avuto dei benefici fisici». Mister Sarri ha parlato delle scelte fatte per l’Europa. «Non è stato semplice né gratificante effettuare le scelte per la lista della Champions League, ma era una cosa necessaria: mi dispiace, perché sono coinvolti due giocatori importantissimi. Queste difficoltà, però, dimostrano la grande forza della nostra rosa».

«RONALDO É IL GIOCATORE PIÙ FORTE DEL MONDO»

Il tecnico bianconero ha poi parlato di alcuni singoli giocatori della rosa. «Sono molto curioso di Bentancur, le mie sensazioni in allenamento sono molto forti, può diventare un giocatore importante. Può fare due ruoli, noi lo stiamo allenando come vertice basso. Ramsey viene da un infortunio non banale, gli ho visto fare dei passi in avanti enormi negli ultimi dieci giorni. Non è ancora al massimo, ma se l’evoluzione della sua condizione fisica è questa molto velocemente potrà tornare su buoni livelli. Per necessità può fare anche esterno attacco in caso di necessità, ma io lo vedo molto di più interno di centrocampo. Higuain se gioca è perché in allenamento ho visto cose importanti. Le scelte fatte sono sempre frutto di quello che vedo durante la settimana. Matuidi è importante, perché per dinamismo e attenzione si è adattato bene a quello che gli succede davanti, ovvero la presenza di Ronaldo. Che è il nostro giocatore destinato a fare la differenza, è il più forte del mondo, quindi bisogna lasciargli libertà. Rabiot nel 2019 non ha mai giocato. Dopo i primi 20 giorni di lavoro ha avuto un calo fisico, da tanto tempo non ha partite ufficiali nelle gambe. E’ un ragazzo di grandi doti, sia tecniche che fisiche. Chiellini è l’anima del gruppo, per applicazione e forza mentale, è una perdita pesante per noi. Adesso il mio compito è recuperare completamente Rugani e far adattare il più presto possibile un futuro top player come de Ligt. Si deve ancora adeguare al nostro tipo di calcio, ma fra qualche mese riuscirà ad esprimere grandi cose».

LE ROTAZIONI IN CAMPO

«Per quanto riguarda il turnover, al Chelsea la scorsa stagione 18 calciatori hanno giocato oltre 2mila minuti. In questo momento non siamo pronti per una rotazione feroce, possiamo cambiarne uno per reparto. L’obiettivo finale è avere 11 giocatori intercambiabili».