Nella prima sfida dell’International Champions Cup si impone il Tottenham 3-2 con una magia finale di Harry Kane. Bianconeri in gol con Higuain e Ronaldo
Si saranno senz’altro divertiti i 54.000 del National Stadium di Singapore nell’assistere all’esordio della Juve di Sarri contro i vice campioni d’Europa del Tottenham, decisamente più avanti nella preparazione e premiati da una magia di Harry Kane, che fissa il punteggio sul 3-2 per gli Spurs negli ultimi secondi di gara. I bianconeri devono ancora lavorare parecchio, ovvio, ma i primi segnali sono più che incoraggianti, anche per la personalità con cui i nuovi, da Demiral, a Rabiot a de Ligt, si sono messi in mostra in questa prima gara.
PJANIC AL CENTRO DEL GIOCO
Pressing altissimo, tocchi veloci e buona circolazione palla: la partita è vivace e i motivi di interesse sono tanti, a cominciare dal ritorno tra i pali di Gigi Buffon e dalla quantità di palloni toccati da Pjanic, la maggior parte dei quali di prima intenzione. La rapidità di Son e Dale Alli viene contenuta piuttosto agevolmente, anche se il coreano centra il legno esterno dopo uno spunto sulla sinistra, mentre in avanti si cerca con insistenza Ronaldo, che dopo una decina di minuti potrebbe calciare a rete da ottima posizione, se non venisse “murato” da Walker Peters. Ci riesce un quarto d’ora dopo, sparando a lato un rasoterra dal limite.
I RITMI CALANO, LAMELA COLPISCE
I ritmi a quel punto sono comprensibilmente già calati rispetto all’inizio di gara e gli errori costano cari: Matuidi sbaglia un appoggio a centrocampo e innesca Son, che parte come una scheggia e favorisce la sovrapposizione in area di Parrot. Il tiro cross viene intercettato da Buffon, ma sulla respinta Lamela arriva pre primo e spedisce nella porta sguarnita. La Juve risponde con il cross di De Sciglio e il colpo di testa di Mandzukic, bloccato da Gazzaniga, quindi Ronaldo, dopo una bella trama, non riesce a deviare l’ottimo assist di Matuidi.
HIGUAIN E RONALDO, UNO-DUE MICIDIALE
I cambi della ripresa regalano l’esordio di Rabiot e Demiral ai bianconeri e forze fresche a entrambe le squadre, così si torna a giocare con buona intensità. Bernardeschi impegna Gazzaniga, mentre Lucas spara una sventola che il neo entrato Szczesny controlla terminare a lato. Le squadre sono più lunghe rispetto alla prima frazione, le occasioni aumentano e dopo una decina di minuti la Juve trova il pareggio: Higuain riceve al limite da Pjanic, scambia con Bernardeschi e appena entrato in area fulmina Gazzaniga con un destro rasoterra potente e angolato. Tempo di vedere Harry Kane colpire il palo esterno sugli sviluppi di un corner e i bianconeri passano ancora: De Sciglio scende sulla sinistra e appoggia centralmente per Ronaldo che calcia di prima intenzione di interno e infila il raddoppio.
LUCAS, PAREGGIO IMMEDIATO
Subito dopo il gol Ronaldo lascia il posto a Pereira, mentre al posto di Bonucci entra il nuovo acquisto de Ligt. Anche il Tottenham cambia però e Ndombele, appena entrato in campo al posto di Lamela, pesca l’inserimento di Lucas, che prende il tempo a De Sciglio e fulmina Szczesny.
KANE, CAPOLAVORO FINALE
Bernardeschi va vicino a un nuovo vantaggio con la fiondata di sinistro che Gazzaniga vola a respingere, quindi de Ligt si mette in mostra con un eccellente recupero ai danni di Lucas, mentre fa più fatica a contenere Kane, vicino al gol con un rasoterra velenoso. Anche gli ultimi minuti sono divertenti e Higuain sfiora la doppietta, ma angola troppo il diagonale sinistro, dopo l’imbeccata di Cancelo. Il pareggio sembra il risultato più logico, ma proprio negli ultimi secondi di partita Harry Kane trova un gol da cineteca, infilando praticamente da metà campo un pallonetto delizioso, che sorprende Szczesny fuori dai pali e vale il successo per gli Spurs. Ora i bianconeri sono attesi dal viaggio a Nanchino, dove il 24 luglio affronteranno l’Inter in un Derby d’Italia da esportazione.
JUVENTUS-TOTTENHAM 2-3
RETI: Lamela 30′ pt, Higuain 11′ st, Ronaldo 15′ st Lucas 19′ st Kane 48′ st
JUVENTUS
Buffon (1′ st Szczesny); Cancelo, Rugani (1′ st Demiral), Bonucci (19′ st de Ligt), De Sciglio; Emre Can (1′ st Rabiot), Pjanic (31′ st Kastanos), Matuidi (31′ st Muratore); Bernardeschi, Mandzukic (1′ st Higuain), Ronaldo (19′ st Pereira) A disposizione: Pinsoglio, Loria, Di Pardo, Coccolo, Beruatto, Touré, Frederiksen, Mavdidi Allenatore: Sarri
TOTTENHAM
Gazzaniga; Walker-Peters (26′ st Marsh), Alderweireld (1′ st Foyth), Tanganga (1′ st Vertonghen), Georgiou (26′ st White); Winks (19′ st Roles), Skipp (47′ st Bowden); Lamela (19′ st Ndombele), Dele Alli (1′ st Sissoko), Son (1′ st Lucas); Parrot (1′ st Kane) A disposizione: Whiteman, De Bie, Lyons-Foster, Eriksen Allenatore: Pochettino
ARBITRO: A’ Qashah
ASSISTENTI: Koh Min Kiat, Chai Lee
QUARTO UFFICIALE: Chan Rong De
Juventus – Tottenham 2-3: appunti sulla prima di Sarri
Avete presente l’approccio secondo il quale un nuovo allenatore dovrebbe entrare in gruppo in punta di piedi, senza gettar via quanto di buono fatto dal suo predecessore bensì integrandolo pian piano con i propri principi? Dimenticatelo completamente, la Juventus vista contro il Tottenham è una squadra che ha più o meno fatto tabula rasa del recente passato, ripartendo da zero secondo una filosofia diametralmente opposta. L’obiettivo di Maurizio Sarri è ambizioso, la mole di lavoro imponente, ma già in questa prima uscita stagionale si è intravista la strada tracciata dal tecnico.
Pronti-via, con una formazione senza volti nuovi ma con diverse novità, prima su tutte il pressing: se nella scorsa stagione Allegri aveva per la prima volta abbozzato una pressione più o meno organizzata con due-tre uomini, il pressing della Juve di Sarri appare decisamente differente, dato che oltre agli attaccanti salgono altissimi almeno una delle mezzali e il terzino di riferimento. Emblematici un recupero palla di Cancelo sullo spigolo dell’area di rigore avversaria e un attacco di Matuidi sul portiere Gazzaniga, addirittura fin dentro l’area piccola.
Non molto si è visto nel primo tempo, invece, in fase di impostazione, complice la pressione forsennata di un Tottenham evidentemente più avanti nella preparazione. Pjanic, spesso chiuso tra Son e un altro dei trequartisti, non sempre è riuscito a facilitare l’uscita della palla dalla metà campo bianconera, ma nelle poche occasioni utili ha dimostrato di poter fungere ottimamente da parete, offrendosi per lo scarico del pallone e restituendolo a uno-due tocchi, senza comunque lesinare sui lanci lunghi, preziosi per allentare la morsa degli Spurs.
Insieme a Pjanic, il regista occulto dei bianconeri è stato Joao Cancelo, l’uomo più cercato dal bosniaco e in generale uno degli juventini a giocare più palloni. Il terzino portoghese è apparso decisamente svagato in più occasioni, esagerando nelle percussioni palla al piede e negli appoggi complicati, ma la sua abilità nell’aggirare l’uomo e il suo puntuale proporsi sull’out offensivo ne hanno fatto una delle fonti di gioco principali. Al netto dell’atteggiamento, Cancelo resta probabilmente il difensore più adatto agli schemi di Sarri pur portando eccessivamente palla, tendenza che non piace al tecnico ma che contro il Tottenham si è rivelata importantissima per liberare la squadra dalla pressione avversaria.
Il nuovo atteggiamento della Juventus, con un possesso più codificato e meno orizzontale, ha portato dei prevedibili scompensi quando il pallone veniva perduto e diverse giocate, che tra qualche mese dovremo vedere mandate a memoria, hanno portato a incomprensioni che hanno spezzato in due la squadra. Proprio in un’occasione del genere, con un errore di Matuidi in appoggio, è arrivato il gol del Tottenham, facilitato anche da un’errata uscita di Bonucci. Tra gli altri singoli, praticamente invisibile Mandzukic, sempre preciso Rugani mentre Emre Can e Bernardeschi sono apparsi in comprensibile ritardo di condizione.
Nella ripresa la classica girandola estiva dei cambi sorride alla Juve; con il nuovo 11 gli Spurs faticano di più a portare un pressing efficace, mentre gli ingressi di Rabiot e Higuain (oltre a Demiral) rendono la Signora più solida e convincente, con la squadra che ora alterna ai tentativi di giro palla diverse verticalizzazioni direttamente sul Pipita, non sempre rapido ad andare in profondità.
In un momento interlocutorio della partita, la Juventus agguanta il pari con l’azione più bella del match, una combinazione sull’asse Ronaldo – Bernardeschi – Higuain che mette a nudo una falla difensiva dei londinesi e permette al Pipa di girarsi sul destro e battere Gazzaniga. A stretto giro di posta arriva il 2-1, con un bel cross basso di De Sciglio sul quale si avventa puntualissimo Cristiano Ronaldo. Il terzino ex Milan sarà però protagonista negativo sul successivo 2-2 del Tottenham, firmato da Lucas su assist di Ndombelé, col brasiliano perso proprio da De Sciglio a centro area. In generale comunque, grazie alla crescita di Bernardeschi e alla partecipazione alla manovra di Higuain, la Juve del secondo tempo appare più incisiva e meno disordinata di quella del primo.
Poco da segnalare sui primi minuti di de Ligt, che al battesimo del fuoco ha dovuto prendere in consegna un cliente scomodissimo come Harry Kane, per di più in un momento nel quale la Juventus si è scollata tra i vari reparti, come spesso capita al termine delle amichevoli in seguito alle molte sostituzioni. La squadra di Sarri avrebbe anche la palla della vittoria, arrivata sui piedi di Higuain in seguito all’ennesima verticalizzazione dalla zona di destra ma spedita a lato dall’argentino. Quando sembra ormai scontato l’epilogo ai calci di rigore, Kane si avventa su Rabiot intento a specchiarsi a centrocampo e da 70 metri beffa un distratto Szczesny.
Gli spunti e le novità, in 90′, sono stati moltissimi, neanche tutti indicativi del futuro della Juventus, vuoi per la fase embrionale del gioco di Sarri, vuoi per la condizione fisica ancora approssimativa o perché alcune soluzioni, se si riveleranno inefficaci, potrebbero essere abbandonate. C’è ancora sicuramente tanto da vedere ed è prestissimo per emettere giudizi, ma il progetto di Maurizio Sarri appare sicuramente intrigante e interessante.
Alex Campanelli.