Non vede l’ora, come d’altronde tutti i bianconeri, di poter festeggiare una vittoria leggendaria, Hernanes. Ma come è giusto che sia, tiene i piedi ben saldi per terra, ripetendo più di una volta, quasi come fosse un mantra da mandare a memoria: «Non abbiamo vinto ancora nulla, la matematica è l’unica cosa che conta».
Si affida a un simpatico gioco di parole, il Profeta: «Ce ne manca ancora un pezzo, e quindi dobbiamo… stare sul pezzo». Più chiaro di così. D’altronde non è la prima volta che Hernanes vive una stagione del genere, culminata con una rimonta straordinaria: «Mi era accaduto al San Paolo, la mia mentalità è sempre stata quella di entrare in campo per vincere. Adesso sono qui alla Juve, che è una squadra che rispecchia in pieno questo sentimento che ho dentro, questa voglia di portare a casa il successo».
“Rimonta” è un’altra parola che ripete spesso: «Siamo riusciti, dopo i primi periodi in cui dovevamo conoscerci, a dare il nostro contributo. Ognuno ha messo del suo per questa stagione straordinaria: se dovessi descrivere la nostra rimonta in modo musicale, penserei a uno di quei brani che parte piano e poi cresce, cresce… per esplodere alla fine. Fra l’altro questa è un’altra mia caratteristica: dò il meglio verso la fine».
Uno sguardo, inevitabile, al futuro: «Abbiamo dimostrato il nostro valore non solo in Italia ma anche in Europa, giocando alla pari contro il Bayern Monaco. Penso che siamo pronti per arrivare fino in fondo anche in Champions League».
Tornando alla sua stagione: «Conoscevo l’Italia e il calcio italiano – racconta Hernanes – Ma nonostante ciò ho impiegato un po’ di tempo ad adattarmi: adesso sono felice e spero di restare qui per tanto tempo».
Probabilmente ha contribuito, in questa sua crescita, anche il ruolo che Mister Allegri ha disegnato per lui, da regista davanti alla difesa: «Mi sento a mio agio in questa posizione: nel corso dei mesi ho imparato tanto, sono stato come “in botte a raffinare” come un vino, adesso sono pronto per fare sempre meglio. Mi manca un po’ la sensazione che si prova a fare gol, ma sono convinto che arriverà anche quello. È una posizione, quella che ricopro ora, in cui mi trovo sempre meglio».