Di Fabio Giambò
Costo annuo, quanto spende la Juve per Higuain? Un confronto coi big ed un occhio a Pogba..
Il grande colpo dell’estate bianconera risponde al nome di Gonzalo Higuain, classe ’87, anche se la trattativa che ha portato il giocatore argentino dal Napoli alla Juve sta diventando oggetto di chiacchiericcio a 360 gradi con qualcuno che prova addirittura a strumentalizzarla, vedi la lettera di Aurelio De Laurentiis. In questa sede ora è un altro l’aspetto di questa trattativa che si vuole analizzare: quanto incide annualmente nel bilancio della Juve la gestione del Pipita? Ed in confronto agli altri big del calcio europeo (in questi giorni qualcuno ha sostenuto che in Corso Galileo Ferraris si spenderà più per Higuain che qualunque altra società per un qualunque altro giocatore: non è così, come scopriremo fra poco), qual è la spesa che la Vecchia Signora ha deciso di fare per tentare l’ennesimo passo in avanti nella corsa alle primissime posizioni del calcio mondiale?
Andiamo per ordine. L’ex attaccante del Real Madrid è stato acquistato dalla Juventus per 90 milioni di euro, quinquennale da 13.65 milioni di euro di stipendio lordo (stipendio lordo): l’ammortamento annuo sarà qundi di 18 milioni (90/5), cifra alla quale va sommato l’ingaggio citato. Costo annuo totale, dunque, pari a 31.65 milioni di euro.
Facciamo questo stesso giochino prendendo in considerazione gli altri 4 acquisti più costosi nella storia del calcio, tutti affari “recenti” nel senso che si tratta di accordi ancora in essere, per provare a dare un’idea delle cose: non è un caso che siano tutti affari “spagnoli” (dato importante da ricordare: la fiscalità in Spagna è superiore a quella italiana per contratti ad almeno nove cifre), Real Madrid e Barcellona le società protagoniste, Bale, Ronaldo, Suarez e Neymar i calciatori.
Partiamo da Gareth Bale (classe ’89), gallese dei blancos: acquistato dal Tottenham nell’estate del 2013 per 101 milioni di euro, contratto di sei anni a 22.8 lordi (11 netti), 16.8 di ammortamento. Costo annuo per giocatore pari a 39.6 milioni di euro.
Concludiamo il tandem Real con Cristiano Ronaldo (classe ’85): il portoghese si è trasferito a Madrid nell’estate del 2009 dal Manchester United, costo dell’operazione 94 milioni di euro. Ai tempi CR7 firmò un contratto della durata complessiva di sei anni, ma nel 2013 arrivò il rinnovo: circostanza utile a calcolare l’ammortamento residuo. Sino a quel momento, dunque, restavano sospesi circa 31.3 milioni di euro. Il prolungamento sino al 2018 incide sull’attuale costo annuo: 6.26 il residuo, più i 35.3 di stipendio lordo (17 netto), si arriva a quota 41.56 milioni di euro.
Trasferiamoci a Barcellona, e diamo uno sguardo alla posizione di Neymar (classe ’92): arrivato in blaugrana nel luglio 2013 per una cifra pari a 86.2 milioni di euro, il brasiliano firmò un contratto con scadenza 2018. Come detto prima per Ronaldo, va calcolato l’ammortamento residuo al momento del prolungamento del contratto avvenuto appena poche settimane fa: 35 milioni di euro con contratto prolungato sino al 2021, 7 annui di costo residuo dunque. Lo stipendio dell’ex Santos è pari a 32.3 milioni lordi (15.5 netti), dunque il Barcellona per lui sborsa 39.3 milioni di euro ogni dodici mesi.
Concludiamo questo fantastico poker con Luis Suarez (classe ’87), arrivato in Liga nel luglio 2014 dal Liverpool per 76 milioni di euro. Per lui contratto con scadenza 2019 (quota ammortamento pari a 15.2) da 14 milioni lordi, 6.7 netti. Costo annuo: 22 milioni di euro.
Riepiloghiamo un attimo i dati mettendoli in ordine di grandezza, dal più piccolo al più grande, e considerando anche Higuain a questo punto:
– Cristiano Ronaldo: 41.5 milioni €
– Gareth Bale: 39.6 milioni €
– Neymar: 39.3 milioni €
– Gonzalo Higuain: 31.65 milioni €
– Luis Suarez: 22 milioni €
Per chiudere il cerchio, però, manca un ultimo passaggio: quanto costerebbe all’anno Paul Pogba al Manchester United se venisse ceduto a 110 milioni di euro, tenuto conto di un contratto di cinque anni da 13 milioni netti (26 lordi, la fiscalità inglese è di poco superiore a quella italiana e poco inferiore a quella spagnola) a stagione? L’ammortamento sarebbe più o meno di 22 milioni di euro, dello stipendio lordo abbiamo già detto, totale 48 milioni di euro: una cifra superiore a qualunque altra spesa nel mondo del calcio, dunque, non solo a livello di costo del cartellino, ma anche di gestione
Gonzalo Higuain per l’HD
Il suo primo Juventus-Napoli termina 3-0. È quello dei capolavori di Pirlo-punizione e Pogba-volee e sul notes al suo nome c’è solo un tiro fuori nel primo tempo. Gonzalo ricorda il match tre mesi dopo: “Abbiamo giocato bene. Il loro primo gol (Llorente) era in fuorigioco; io invece non ho ottenuto il rigore quando sono stato steso”.
Vogliamo commentare da tifosi? No. Col senno di ora, nulla di fastidioso. Anzi…Higuaín è un calciatore che ha la vittoria come prima mèta, dunque a Torino incontra l’ambiente congruo. Combatte, conquista spazio. A Madrid fu, in Nazionale è: la convivenza e il sorpasso, tra profili come Ronaldo, Benzema, Cristiano, Messi, Tévez, Agüero…
Tre stagioni fa, Florentino Pérez fece quel che avrebbe fatto l’estate successiva con Morata: dichiararne l’incedibilità. A Napoli e Torino sanno come è andata.
▶︎COME TE NESSUNO MAI
Per tarare il Pipita all’interno del vassoio italiano, partiamo dallo stipendio percepito dal 2013 fino a giugno scorso: il più alto del campionato dopo quello di De Rossi.
All’esordio nella nazione nostrana, contribuisce a realizzare 24 gol (7 via assist) in 32 presenze; meglio di lui solo Tévez, anch’esso alla prima campagna in verde-bianco-rosso. Ricordo il chiassoso stupore per il digiuno nelle prime otto giornate del successivo campionato, poi zittito con 7 reti nei successivi 5 match. In Campania trascorre tre anni: 18 assist e soprattutto 71 gol (23 in più di ogni altro), la metà nella sola ultima stagione record.
Ma, un momento…Pare che la Juve abbia già vinto lo scudetto ’17, dunque possiamo non perdere tempo a ciarlare di Serie A. L’Europa? Gonzalo ha la stupefacente media gol di 0.79 ogni novanta minuti: in pratica, 3 gol ogni 4 partite.
Cito l’amico Sandro Scarpa: “Questo si muove, arretra, svaria, allarga, fa le sponde, va a crearsi i tiri…”. Insomma, completezza ne abbiamo. Il destro è il piede forte, molto forte, invero dominante; il sinistro non è in sciopero, Higuaín non ostenta la scelta dell’appoggio se la palla non transita sull’arto preferito (come fa Dybala, per intenderci). Dinanzi a un campione, è gustoso scavare alla ricerca di micro-deficienze. Prima della sosta di Natale 2015, venne criticato per lo scarto di prolificità tra gare in casa e in trasferta: i gol fuori erano 2 su 12 (17%); Dybala era al 43% (3 su 7), Kalinic comandava col 67% (6 su 9). A fine stagione, battuto Nordahl, la critica è giocoforza obliata.
▶︎PER ASPERA AD ASTRA
Il record delle 36 reti in Serie A viene da lontano, almeno due anni. Era luglio e si giocava la finale del Mondiale Germania-Argentina. Questo è il primo dramma: il fin lì perfetto Kroos si addormenta e manda in porta Gonzalo, che a tu per tu col portiere fallisce. Un anno dopo, finale di Coppa America Argentina-Cile: tap-in fuori al 92° ed errore dal dischetto nella lotteria finale. E stiamo tacendo il penalty fuori in Napoli-Lazio per qualificare i suoi alla Champions League. Un biennio ammazza morale, il riassorbimento complesso, il nervosismo misto a depressione che affiora. Il nuovo mister Sarri fa un gran lavoro dialogico, applica toppe sentimentali, esalta il tessuto cicatrizzato.
L’ultimo Higuaín è il migliore in carriera per
◼︎GOL ogni 90 minuti
◼︎TIRI ogni 90’
◼︎PASSAGGI ogni 90’
e 2° migliore in carriera per TIRI IN PORTA (dopo Cristiano Ronaldo il migliore dei cinque maggiori campionati 2015/16) e CHANCE CREATE.
A proposito della penultima voce, nell’ultimo campionato ha calciato nello specchio 5.5 volte ogni 90’; la media europea è 3.7. I tiri in porta sono 83, almeno 40 in più di ogni altro in Serie A; nove doppiette, venticinque partite in cui il suo nome era scritto in “score”. Un riassunto impressionante: 1 gol ogni 41 palloni toccati.
FitbaFancyStats ha realizzato un grafico statistico interessante e manifestante la grandezza del Pipita: i primi gol (con Mandžukić ne sappiamo). Quelli che sbloccano il risultato, che indirizzano il match, che lo stravolgono, che lo solidificano. Non c’è sfida tra Gonzalo e i colleghi di tutt’Europa.
▶︎RISCHIO CALCOLATO x TOP CERTIFICATO
L’arrivo a Torino registra il quarto trasferimento più danaroso della storia, dopo Bale, Cristiano e Neymar. Novanta milioni per un 1987: seppur di certo calcolato da chi ne sa, è un affare economicamente controverso; la Juve spende per un calciatore il 29% delle sue entrate annuali, come se il Manchester United portasse Pogba in Premier per 176 milioni. Tecnicamente parlando, è semplicemente il miglior numero nove acquistabile in Europa. Nell’estate 2015, Fabiana Della Valle de La Gazzetta dello Sport scrisse “Higuaín attratto dal trasferimento alla Juve”. Lo cestinammo come basso #BarMercato.