ZERO – margini d’errore concedibili martedì sera. Contro il Chievo la Juve gioca a livelli siderali per la A, triangolazioni devastanti, sicurezza dietro e gestione (sotto)ritmo. Però era inevitabile pensare a martedì in un paio di leggerezze arretrate di Sandro (Pellissier sbaglia la scelta, Suarez l’avrebbe messa dentro; Birsa cicca il passaggio, Messi sarebbe andato in porta) così come ai gol divorati da Higuain e Dybala (e quando ci ricapitano così davanti a Ter Stegen!?).
DUE – gli scudetti assegnati in pochi giorni dai media, quello del “Pubblico” all’Inter che poi le becca da Samp e Crotone (appagati?) e quello dei “Complimenti“, ennesimo titolo al Napoli che resta a -4 da Roma e -10 da Juve, uscendo dall’ultima competizione rimasta. Glissiamo sullo “scudetto del girone di ritorno” alla Roma (assegnato da Sky…) perché il girone non è ancora finito…
TRE – Sempre e solo loro tre: Messi, Suarez e Neymar. Da quando la pallina del Barça è uscita dall’urna i tre ce li sogniamo di notte. Il miglior giocatore di sempre, il miglior numero 9 ad oggi e il miglior U25 del decennio. Per quanto la difesa Barça possa essere in crisi, per quanto il centrocampo stenti, per quanto in trasferta i blaugrana soffrano, per quanto possa metterli in difficoltà, quei tre restano individualmente i migliori al mondo, anche in una sola azione, un minuto, una frazione di secondo. Non basta essere perfetti per annullarli, tocca anche sperare che non lo siano loro.
QUATTRO – a Sturaro. Per una volta sono categorico. Apprezzo impegno, duttilità, sacrificio, timing di inserimenti, capacità di andarsi a prendere falli, tamponare; riconosco l’ottima gara fatta contro la Roma, apprezzo doti di perseveranza e generosità. Ma Sturaro, nella mia idea di Juve che si avvicini quanto più possibile alla Triade Barça-Bayern-Real, non può starci. Punto
CINQUE – ad Alex Sandro. Sandro è il miglior terzino sinistro in possesso, il miglior terzino sinistro per doti offensive e -per me- il miglior terzino sinistro anche difensivamente parlando. E’ uno dei nostri migliori giocatori in assoluto e forse uno dei più “europei” e sarà senz’altro arma da far valere contro il Barça. Ma, dopo la buona prestazione a Napoli, col Chievo il brasiliano è stato sterile e impreciso. E’ umano. Non l’avrei detto.
SEI – a Marchisio. Una delle poche sufficienza piene dell’anno anche grazie al pressing nullo dei clivensi nella sua zona. Finalmente guizzante ed in controllo, Marchisio ha retto la doppia titolarità Napoli-Chievo, prima di accomodarsi in panchina col Barça. Claudio è diventato il 12° di lusso che contro le piccole (Cagliari, Palermo, Empoli, Chievo) sfodera la prestazione sicura e di qualità che rinfranca dopo mesi di Hernanes primo rimpiazzo. Pjanic-Khedira è roba, ma Marchisio può dire la sua in qualche fase nel doppio confronto di Champions e sarà prezioso anche nel rush Scudetto.
SETTE – a Lichtsteiner. Altro rincalzo di lusso. Uno di quelli dei 5 scudi (lui, Marchisio, Barzagli, per tacere di Bonucci e Chiellini) e ora sono pezzi di ricambio perfetti e iper-affidabili per far rifiatare i titolari. In gare interne così Licht sale con costanza e mette con la solita perizia tutti i cross sulle gambe dei difensori, ma ti accorgi della sua utilità quando va a rompere le scatole ad un Meggiorini qualsiasi e si fa trovare pronto per il comodo assist del 2-0 dopo lo show di Dybala.
OTTO – ad Allegri. In 3 anni iniziati con insulti e fischi, proseguiti con perplessità ed imprecazioni, con i puristi che storcono il naso, chi vorrebbe il belgioco di Sarri fuori da tutto ad Aprile come sempre, chi vorrebbe la garra dialettica di Conte…Intanto Allegri arriva alla 32° vittoria di fila in casa (il precedente, di 25 condiviso a metà proprio col macinatore di record Conte), che è esattamente la differenza tra chi può belgiocare perché non obbligato a vincere e chi invece fa bottino pieno da 550 giorni allo Stadium. Anche le critiche per non aver risparmiato Higuain e Dybala, sembrano dissolversi quando si pensa a quando più carichi, in forma, in palla e convinti siano i due dopo i 90 minuti col Chievo.
NOVE – ad Higuain. Si era inceppato, anche per i miracoli di Donnarumma ed altri. E’ stato un mese di forma opaca, difficoltà nell’andar via, scarsa brillantezza nello smarcarsi e concludere, ma sempre pesantissimo per l’economia del gioco d’attacco. Dopo una settimana di allenamenti pieni ne ha messi 4 tra Napoli e Chievo. Pronto all’esame di laurea europeo.
DIECI – a Dybala. Anche lui arriva alla Gara riprendendo la condizione sfavillante persa col fastidio muscolare. Polveri bagnate a Napoli e forma stratosferica col Chievo. Quando Dybala gioca così è un piccolo Messi da 12 kilometri a gara che rincorre le punte altrui, va a fare il Pjanic in mezzo, fa risalire la squadra con appoggi, cambi campo, ripartenze e falli subiti e sopratutto fa due cose letali: esce dai radar per andarsi a mettere lì dove fa più male, tra le linee e con la porta davanti; e semina panico e avversari entrando nel campo sia da destra (primo gol) che da sinistra (secondo gol). E’ la Juve di Dybala, sarà -anche- nel bene o nel male, la sua notte.
Sandro Scarpa
Higuain, quello che pesa di più in Europa
Voglio dire agli amici bianconeri che debbono accettarlo: è molto pesante. Sfiora i novanta chilogrammi, sì. Ma davvero vi stuzzica questo? No, dai. Invece, appassionatevi al fatto che risulti pesante.
“Ho fatto 20.000 gol e sto in panchina”, “Ho segnato gol importanti”. Chi scegliere? Realizzare tanto è anticamera della vittoria di partite e talvolta di trofei. Una rete è una rete, ma quella dell’1-0 non è uguale a quella del 3-0.
Facciamo un gioco che dura poco, (spero) cioè bello e (in)formativo: determiniamo il valore del gol. Ad ogni tipologia di segnatura accoppiamo un punteggio, dopodiché li sommiamo e dividiamo il punteggio finale per il numero dei gol del calciatore.
Consideriamo i cinque maggiori campionati e i giocatori con almeno 15 gol nella competizione nazionale di appartenenza (N.B. Dati aggiornati all’ultimo match prima dell’ultima sosta nazionali, 19 marzo).
Tipologia-Valore
Il gol della vittoria→ 10
Il gol del pareggio definitivo→ 5
Il 1° gol che sblocca il match→ 5
Il 1° gol che pareggia il match→ 2
Il gol che NON dà la vittoria→ 2
Il gol di chi sta già vincendo con almeno 3 gol di scarto→ 1
Il gol che NON dà vittoria e NON dà pareggio→ 1
Risultati
1° Higuain (Juventus)→ 6.2
2° Diego Costa (Chelsea)→ 6.1
3° Immobile (Lazio)→ 5.8
4° Kane (Tottenham)→ 5.7
5° Suárez (Barcellona)→ 5.5
6° Gomis (O.Marsiglia)→ 5.1
7° Ibrahimovic (Manchester U.)→ 4.73
8° Modeste (Colonia)→ 4.72
9° Icardi (Inter)→ 4.70
10° Cavani (PSG)→ 4.6
Allora, quanto è pesante Higuain? Assai. Più di tutti, il più decisivo d’Europa per gol realizzati. Nella top 10 mancano gli dèi Messi (che sarebbe 11° con valore 3.9) e tale Cristiano Ronaldo, per tacere di marcatori importanti come Lewandowski, Aubameyang e Dzeko, tenuti giù anche da normotipi come Gomis e Modeste. Premesso che Messi è il generatore di chance primario, si può dire che Suárez è la determinante della MSN. Da circolino rosso la terza posizione del nostrano Immobile, a ridosso di Leo benché abbia segnato 8 gol in meno, e il prof. dell’area di rigore Icardi, davanti a mister 27 gol-28 presenze Cavani. A quanto pare, il caro Antonio Conte ha fatto bene a non bisticciare troppo col suo centravanti…A proposito di Premier, due attaccanti in graduatoria come la Ligue 1; uno per Liga e Bundes, tre per la grandissima Premier e…la nostra piccola A. That win the best!
Giacomo Scutiero.