La Juve cede 2-1 al Porto nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, concedendo due reti in 100 secondi. 80 quelli che passano dal fischio d’inizio alla rete di Taremi, 20 quelli che servono a Marega in avvio di ripresa per raddoppiare. La fiammata di Chiesa nel finale tiene viva la qualificazione, ma servirà un’intensità diversa nel ritorno. Queste le dichiarazioni dei bianconeri al termine della sfida del do Dragão.
ANDREA PIRLO
«L’approccio è cambiato dopo un minuto, perché quando prendi un gol così dopo un minuto di gioco mancano le sicurezze. I ragazzi si sono un po’ abbattuti e loro hanno potuto fare la partita che volevano, chiudendosi e ripartendo. Fortunatamente siamo riusciti a rimettere in pista la gara di ritorno con il gol di Chiesa. Non avremmo dovuto giocare questo tipo di partita ed è un peccato, avremmo potuto fare meglio. Avevamo preparato una partita diversa, avremmo voluto attaccare la profondità sia con gli attaccanti che con gli esterni e avremmo dovuto far girare più velocemente la palla, perché loro si stringevano bene, ma lasciavano spazio sulle fasce. Rimanendo in mezzo invece, con 11 avversari dietro la linea della palla, diventa tutto più difficile».
“Gliela abbiamo servita su un piatto d’argento”
Errare è umano, perseverare è diabolico. Una pessima Juve fa harakiri ad Oporto, regalando due goal ai portoghesi e giocando una partita a dir poco sottotono. Mister Pirlo, che è successo?
“Approccio è diventato sbagliato dopo il primo minuto. Quando prendi subito goal, è normale che manchino le sicurezze. I ragazzi si sono abbattuti, abbiamo preso un goal strano e poi è stata messa in piedi la partita che volevano fare [gli avversari]. Loro erano molto bravi a chiudersi” – L’approccio era sbagliato in principio, altrimenti non avremmo preso un goal simile dopo 60 secondi. Poi, questa moda di definire strana ogni rete subita è singolare: loro pressavano, bisognava preparare qualche valido diversivo e non lo si è fatto. Quando s’affronta una squadra che ti pressa uomo su uomo in impostazione, creare qualche schema per un’uscita alta non è blasfemo. Noi, invece, ci siamo incartati. È stata la peggior Juve della stagione.
“Stanchezza c’è, dopo tante partite impegnative. Non è facile mantenere sempre stesso ritmo e concentrazione. Quando giochi un ottavo di finale, però, questo non deve accadere. Fortunatamente, il goal di Chiesa ci ha rimesso in pista” – La stanchezza c’è per tutte le squadre che affrontano questo tour de force; non è, dunque, una valida scusante. Oggi i giocatori del porto ci hanno mangiati, sia sul piano dell’aggressività che su quello della produzione offensiva. Ringraziamo Chiesa, perché abbiamo rischiato un passivo ben più penalizzante in vista del ritorno.
“De Ligt ha avuto solo un crampo, Chiellini un risentimento al polpaccio. Morata non stava bene da prima della partita: siamo un po’ incerottati, ma dobbiamo cercare di recuperare” – Chiello nuovamente rotto è un pessimo segnale, specialmente ora che sembrava uscito dal tunnel. Speriamo che, come nel caso di De Ligt, la fortuna ci baci. Altrimenti, sarà emergenza difesa.
“Morata è qualche giorno che non è al meglio. Da quando è rientrato dall’influenza non ha più recuperato. A fine partita ha anche avuto uno svenimento, era un po’ al limite” – Stesso discorso della difesa vale per l’attacco. In salute abbiamo solamente CR7 e Kulu (che non è una vera seconda punta). Serve assolutamente il recupero di Dybala, così come speriamo che Morata si riprenda in fretta. A tenere questi ritmi, anche la rosa bianconera sembra corta.
“L’avevamo preparata per attaccare la profondità con attaccanti ed esterni. Però, quando tocchi la palla 3 o 4 volte, perdi il tempo e loro rientrano. Dovevamo farli girare di più da una parte all’altra ed essere più intelligenti nell’interpretazione della partita” – Oggi, la palla viaggiava lentissima. Gli spazi centrali erano totalmente ostruiti e l’apporto degli esterni, in fase offensivo, è stato più che modesto. La profondità, poi, è stata attaccata pochissimo. Non so come l’avessero preparata, ma il risultato è stato imbarazzante. Bisogna svegliarsi.
“Avevamo preparato di cambiare il gioco sugli esterni ed attaccare alle spalle del terzino con l’inserimento di un centrocampista. L’abbiamo fatto troppo poco” – Descrizione del primo goal. Era un bel progetto, realizzatosi una sola volta in tutta la partita. Tra poca lucidità degli esterni in possesso e un centinaio di cambi gioco sbagliati, il piano è saltato nel 90% dei tentativi… Troppi errori per un ottavo di CL. Mister Pirlo, forse un piano B avrebbe fatto comodo.
“Parlo per me e per la partita di questa sera. L’avevamo preparata bene, diversa da come si è realizzata. Poi, quando dopo un minuto prendi goal… gliela abbiamo messa su un piatto d’argento” – Dalla Juventus ci si deve aspettare di più. Non esiste che un goal al primo minuto ci demolisca mentalmente. Soprattutto, poi, non esiste prenderne un altro in avvio di secondo tempo per distrazione. Sveglia ragazzi!
FEDERICO CHIESA
«Non abbiamo approcciato bene alla partita e si è messa subito in salita: in Champions appena cala la concentrazione ti puniscono e abbiamo preso gol nei primi secondi. Abbiamo, però, fatto gol e questo ci dà forza e carica per il ritorno. Dovremo giocarci tutto in casa e sarà sicuramente un’altra partita e un’altra Juve».
DANILO
«Sapevamo che sarebbe stata una partita tosta e che il Porto avrebbe preparato bene la gara, quindi non dovevamo regalare loro così tanto. Dobbiamo cambiare approccio, perché le partite iniziano dal primo minuto… Dopo il loro gol era più difficile trovare gli spazi e le giocate giuste».
ALEX SANDRO
«Il gol di Chiesa è stato importante. Volevamo la vittoria, ma meglio tornare a casa con il 2-1 e questa rete ci deve dare forza per ottenere un bel risultato la prossima partita. Abbiamo avuto difficoltà nella prima parte, loro erano chiusi e non abbiamo avuto la pazienza necessaria per costruire le azioni offensive, mentre nelle azioni dei gol subiti siamo stati disattenti. Il Porto fa sempre bene contro le grandi squadre, quindi ce lo aspettavamo. Dovremo essere più attenti la prossima partita»