Nella rosa della Juventus a disposizione di Massimiliano Allegri per questa stagione, al netto di infortuni e altri imprevisti che hanno limitato le rotazioni, un settore in particolare lasciava perplessi sin dalle prime battute: quello relativo ai terzini. Per quanto riguarda la fascia destra, la dirigenza bianconera ha deciso di non rimpiazzare Dani Alves, puntando su giocatori con caratteristiche decisamente diverse come De Sciglio e Howedes, ma ritrovandosi ad affidarsi ancora una volta all’evergreen Lichtsteiner, nonostante la seconda esclusione consecutiva dalla lista Champions. Passando all’out mancino, ad un certo punto dell’estate sembrava dover partire anche Alex Sandro, poi rimasto non si sa quanto volontariamente, mentre i tentativi di piazzare Asamoah prima di perderlo a parametro 0 sono stati vani, con Allegri che ha comunque potuto contare su una riserva rivelatasi affidabilissima.
Se avete seguito attentamente il breve ma significativo ragionamento, capirete che c’è stato ben poco di pianificato nella composizione della batteria di terzini della Juve 2017/18. A prescindere da come finirà questa stagione, gli esterni bassi saranno un nodo cruciale del mercato bianconero della prossima estate; ecco dunque una breve analisi delle prospettive offerte dal reparto, tra conferme auspicabili, addii più o meno certi, bocciature e qualche nome che potrebbe andare a rinforzare l’organico.
DA CONFERMARE
Per quanto sin qui si sia mostrato discontinuo, a tratti svogliato, supponente in fase difensiva (per atteggiamento, non per abilità, sia chiaro) e umorale, una Juventus che intende lottare al pari delle grandi potenze europee non può non fare tutto ciò che è in suo potere per trattenere Alex Sandro. Il brasiliano è probabilmente l’unico calciatore della rosa che giocherebbe titolare in qualsiasi altra squadra del mondo, fatta eccezione per il Real Madrid; va da sé che una sua sostituzione rasenterebbe l’impossibile, ma sarebbe decisamente difficile anche trovare sul mercato un esterno promettente ma già pronto a calcare i grandi palcoscenici italiani ed europei, com’era il numero 12 al momento del suo acquisto. Oltre al nazionale verdeoro, con ogni probabilità verrà confermato anche Mattia De Sciglio: superato l’inizio shock con alcune prestazioni più che buone, l’ex Milan si è rivelato un giocatore ordinato e puntuale, pur non essendo propriamente un fulmine di guerra e offrendo un contributo offensivo non esaltante. La sua affidabilità, unita alla capacità di giostrare su entrambe le fasce, lo rendono meritevole di un posto in rosa, anche se quasi ogni tifoso bianconero auspica di vedere un altro titolare sull’out di destra per l’annata 2018/19.
IN BILICO
Sia Stephan Lichtsteiner che Kwadwo Asamoah al momento sono liberi di accettare offerte per la prossima stagione sportiva, in quanto il loro vincolo con la Juventus terminerà a giugno. Dopo l’esclusione dalla lista Champions, lo svizzero è stato recuperato in fretta e furia per sopperire agli infortuni di De Sciglio e Howedes e ha risposto presente, nonostante qualche amnesia di troppo in fase difensiva nella prima parte di stagione. Pur ammirandone spirito d’abnegazione e dedizione, la sensazione è che questa sia la stagione del suo canto del cigno, e che molto difficilmente rivedremo la coppia De Sciglio-Lichtsteiner ai nastri di partenza il prossimo agosto. Discorso diverso per quanto riguarda Asamoah: dopo qualche titubanza iniziale, il ghanese si è rivelato fondamentale sostituto di Sandro nel (prolungato) periodo di scarsa lucidità del brasiliano, collezionando presenze anche in gare importanti e, pur con tutti i suoi limiti, offrendo prestazioni spesso oltre la sufficienza. Ora la Juve dovrà decidere se proporgli il rinnovo per un altro anno o guardare altrove, ringraziando Asa e puntando su giocatori più freschi e offensivi che un giorno possano, eventualmente, tamponare la partenza di Alex Sandro. Benedikt Howedes merita un capitolo a parte: il tedesco è un centrale di ruolo ma è stato acquistato principalmente per disporre di un laterale più fisico e bravo in marcatura rispetto a De Sciglio e Lichtsteiner. Peccato che l’ex capitano dello Schalke 04 abbia sin qui disputato una sola partita in bianconero, da centrale della difesa a 3; in attesa di vederlo all’opera, a oggi le possibilità che il teutonico venga riscattato sono veramente basse.
BOCCIATI
Parallelamente ai terzini attualmente in forza alla Juve, ve ne sono alcuni “testati” dalla società in altri lidi in attesa di poterli, eventualmente, integrare nella rosa principale. In questo senso, la notizia più clamorosa è certamente la bocciatura di Pol Lirola, spagnolo classe ’97 inizialmente ceduto al Sassuolo in prestito biennale. Nella prima stagione il ragazzo ha offerto spunti importanti in fase offensiva, meritandosi gli elogi di diversi addetti ai lavori, mentre nei ripiegamenti e nell’interpretazione delle situazioni difensive ha mostrato più di qualche lacuna. Nel campionato attualmente in corso il ragazzo non ha mostrato sensibili miglioramenti, o meglio, la Juventus non lo ha ritenuto in grado di diventare un elemento utile alla causa bianconera nel breve/medio periodo: ecco spiegata la cessione a titolo definitivo al Sassuolo, del quale è diventato un titolare inamovibile, pur senza brillare particolarmente. La società ha operato allo stesso modo con Federico Mattiello, di due anni più vecchio dell’iberico e reduce da due terribili infortuni; un girone con la maglia della Spal, senza infamia ma anche senza particolare lode, quindi la cessione definitiva all’Atalanta, che lo lascerà tra le fila degli estensi fino a giugno. Certo, visti i buoni rapporti con entrambe le società, è probabile che la Juventus abbia un accordo di prelazione non scritto con entrambe le squadre in caso di futura esplosione, ma il dato di fatto è che al momento entrambi i giovani non rientrano più nei piani bianconeri.
NEL MIRINO
Impossibile non partire da Leonardo Spinazzola, di proprietà della Juventus e a un passo dal ritorno alla base già la scorsa estate. Dell’esterno sinistro in forza all’Atalanta abbiamo diffusamente, e con toni lusinghieri, parlato di recente: al di là dei margini di miglioramento in un ruolo non ancora suo, parliamo di un classe ’93 che può potenzialmente coprire interamente entrambe le fasce del campo, adattandosi a più moduli, e che è al momento l’indiziato principale a prendere il posto di Asamoah. Non è detto però che l’orobico debba essere l’unico volto nuovo sull’out mancino; la conferma di Alex Sandro, per quanto auspicabile, al momento è tutt’altro che scontata, e a bocce ferme andranno valutate la volontà del giocatore e la portata di eventuali (anzi, quasi certe) offerte che perverranno alla società. Tra i nomi in lizza per una sua eventuale sostituzione c’erano Faouzi Ghoulam, temporaneamente accantonato dopo il brutto infortunio, e il brasiliano Wendell del Bayern Leverkusen, visionato di recente più volte dal vivo e conseguentemente bocciato. Tramontata anche la pista Kolasinac, nel fratempo finito in panchina all’Arsenal, considerato la scorsa estate solamente un’occasione interessante a parametro 0. I nomi più interessanti che circolano nell’ambiente bianconero sono Layvin Kurzawa del Psg, Jonas Hector del Colonia e Raphael Guerreiro del Borussia Dortmund; tutti giocatori di età vicina a quella del brasiliano, punti fermi delle rispettive nazionali e dalla comprovata esperienza internazionale. Resta in ogni caso sempre calda la pista che porta a Darmian, un jolly per entrambe le fasce in stile De Sciglio, affidabile e con esperienza internazionale ma drammaticamente meno efficace di Sandro in fase offensiva.
Diversi i nomi in lizza anche per quanto riguarda la fascia destra, la quale necessita sì di un titolare di livello assoluto che faccia rimpiangere il meno possibile i 3 mesi irripetibili di Dani Alves in bianconero. In questo senso l’indiziato numero 1 è il suo attuale compagno di squadra Thomas Meunier, che prima dell’arrivo del brasiliano si era preso la titolarità nel Psg a suon di assist e prestazioni convincenti, spingendo verso la cessione il più quotato Aurier. Sondato la scorsa estate, è probabile che la Juve torni alla carica da giugno, così come un tentativo verrà fatto anche per Joao Cancelo, che nel marasma nerazzurro è riuscito comunque a mettere in mostra qualità importanti e decisamente diverse da quelle dell’attuale titolare De Sciglio. Restando in Serie A, occhio a Silvan Widmer: l’Udinese si è già cautelata acquistando Zampano in inverno, più un titolare aggiunto che una riserva, e sembra preparare il terreno per un addio dello svizzero, da tempo caldeggiato come erede di Lichtsteiner.
CONCLUSIONI E PROSPETTIVE
La Juventus è attiva e vigile sul mercato (esterno ma anche interno) degli esterni bassi, non restare con le fasce scoperte come l’anno scorso e offrire all’allenatore un parco terzini variegato e di livello sarà una delle priorità della prossima sessione di mercato. Va apprezzata la volontà della società di riprendere quella crescita che era stata graduale sin dal primo anno di Conte, partendo con Lichtsteiner e De Ceglie e arrivando al top mondiale con Dani Alves e Alex Sandro, tendenza poi interrottasi con l’addio dell’ex Barça. La svolta successiva potrebbe essere, com’è successo per diversi club di livello europeo, l’abbandono della concezione di terzino come “difensore” passando a quella di “giocatore a tutto campo”; in questo senso, intriga vedere tra i papabili per il prossimo anno nomi come Guerreiro e Cancelo (ma anche Meunier, più classico ma tutt’altro che un giocatore difensivo), addirittura lo stesso Spinazzola rappresenterebbe un tipo di esterno basso assolutamente inedito per la Juve. Dall’altra parte, c’è la “comfort zone” rappresentata da giocatori più inquadrati e affidabili, come De Sciglio, Darmian e in misura minore Widmer, scelte comunque plausibili ma che non porterebbero miglioramenti sensibili nel reparto, quantomeno dal punto di vista propositivo. Ancora qualche mese e sapremo quale strada deciderà di percorrere la Juventus.
Grazie a Luca Fausto Momblano per la parte riguardante il mercato
Alex Campanelli