È il 1917 e siamo a South Melbourne, in Australia. Gli italiani immigrati sono parecchi, ma manca loro un luogo di ritrovo. Un gruppo di amici allora fonda un club, il “Camillo Benso”, dove darsi appuntamento per scambiare due chiacchiere, bere e mangiare qualcosa insieme e perdersi nei ricordi del Bel Paese. Quelli più ricorrenti, sono storie di calcio. Perché puoi anche mettere un intero pianeta tra il posto dove vivi e la tua terra, ma le passioni con cui sei cresciuto te le porti dietro anche dall’altra parte del mondo.
Così, negli anni ’20, quegli stessi amici, mettono insieme una squadra di calcio, la “Savoia”, in onore della monarchia italiana. Si gioca fino a quando scoppia la guerra e tutti i campionati vengono sospesi per due anni. Riprenderanno nel ’48, ma chiamarsi “Savoia” a quel punto non va più bene: l’Italia ora è una repubblica e padre Galante, anima spirituale del club Cavour, insiste per cambiare.
Il nome scelto è Juventus, in onore della Signora del calcio, le divise sono rigorosamente bianconere e quasi quaranta anni dopo, nel 1985, arriva anche il successo nel massimo campionato. Ora quella stessa squadra si è spostata a Moreland, a due passi da Melbourne e una decina di anni fa, per volere della Federazione australiana, deve cambiare ancora nome. Si chiamerà Zebras, ma la società rimarrà registrata come Brunswick Juventus e le divise continueranno ad essere uguali in tutto e per tutto a quelle della Signora. Lo sono ancora oggi e sulle maglie campeggia addirittura lo stesso sponsor, Jeep, anche se in questo caso si tratta di un concessionario locale. È cambiato il campionato, perché ora le Zebras sono in National Premier League 2, una sorta di Lega Pro, ma non la passione per la Juve. E ancora oggi, qui tutti tifano per la squadra da cui avevano preso il nome.
Perché vi stiamo raccontando tutto questo? Perché abbiamo deciso che è arrivato il momento di ricambiare un affetto che dura da più di mezzo secolo.
Quindi abbiamo organizzato una sorpresa, per tifosi e giocatori: in occasione della partita contro il Sunshine, piuttosto importante per altro, visto che gli Zebras sono in piena lotta per la promozione, abbiamo pensato di ricreare la stessa atmosfera che si vive in ogni partita allo Stadium, con tanto di annuncio delle formazioni, inno della Juve, Thunderstruck ad accompagnare l’ingresso dei giocatori… Jay è arrivato a scaldare i tifosi e David Trezeguet a salutare il pubblico e le squadre a metà campo prima del calcio d’inizio. Il bello è che, grazie alla preziosa collaborazione di Joseph Sala, presidente degli Zebras, i giocatori erano ignari di tutto, nonostante sui nostri canali social nei giorni scorsi avessimo dato qualche indizio.
E così, al C.B. Smith Reserve Fawkner, si è vissuta una serata indimenticabile. L’abbiamo raccontata in un video, ma vi assicuriamo che viverla di persona, vedere le facce prima sorprese, poi entusiaste di tutti gli spettatori e degli stessi atleti è stato impagabile. In fondo le emozioni le abbiamo provate anche noi e allora vogliamo sdebitarci, iniziando a seguire i Moreland Zebras sui social network, incitandoli prima delle loro partite, tifando per loro esattamente come loro fanno per noi. E sperando che le cose vadano un po’ meglio che nella partita contro il Sunshine… (hanno, anzi, abbiamo perso 1-0…).