Il buono, il brutto e il cattivo di Torino-Juventus

di Damiano Giordano

 

Un derby, dopo la batosta, morale, tedesca, cinica che solo il gioco del calcio riserva. Un derby per riprendersi, 4 gol per dimenticare, ma non si dimentica l’Europa come Morata ha ben sottolineato nell’intervista a fine gara. Torino-Juve ha dato delle risposte, ha consegnato record (Buffon) e macabri commenti per l’odioso lancio di oggetti verso un pullman e per l’arbitraggio in campo.

Il Buono – Alvaro Morata. Partiamo da lui, dal gol sfiorato a Monaco, alla doppietta nel derby. Episodi, centimetri, il calcio è questo. L’attaccante bianconero rispolvera uno stato di forma importante. Così importante da risvegliare i quotidiani spagnoli (e ci siamo capiti..). Il primo gol, una perla per classe, rapidità e precisione. Allegri ritrova il suo attaccante, quello gestito alla grande nella scorsa stagione, quello che in Europa avrebbe fatto comodo. Buonissimo Pogba, superlativo. Un gol e due assist. Semplicemente concreto (il termine che Allegri vorrebbe sempre sentire). Quando il francese illumina, abbaglia.

Il Brutto – Triste più che altro il “solito” lancio di bottiglie, sassi sul pullman di una squadra di calcio. Tristissimo. Perdersi nella rabbia di un pallone mentre nel mondo ci si dovrebbe arrabbiare molto più per motivi ben più seri del calcio. Brutti i commenti rivolti a Rizzoli. Arbitro internazionale e uno dei migliori al mondo. Commenti che esulano il campo e che toccano il personale. Dai pregiudizi alle ingiudicabili offese. L’errore contro, fa arrabbiare, vero, è giusto che sia così. La Juve doveva giocare in 10 e sicuramente con un gol subito in più. Ma sbagliare un fuorigioco millimetrico, in una frazione di secondo è umano. Finisce la partita, finiscono i commenti. Il Toro mai ha prevalso dal punto di vista del gioco sulla Juventus. Questo i tifosi devono recriminare. Questo da commentare, in tv e alle radio. Ma in mezzo c’è la Juve, e tutto ciò non può passare inosservato.

Il Cattivo – Mario Lemina. Il centrocampista gabonese acquista ulteriore fiducia e riconoscimenti dopo un derby giocato con attenzione e in ruolo che da quando l’ha lasciato Pirlo è sempre delicato. Il migliore nel recuperare palloni, intercettazioni e nell’appoggiarsi sui compagni dando velocità alla manovra. Un “regista” atipico che si impegna nel recuperare la sfera per poi farlo giocare alle mezze ali. Non male. Cattivi, infine, le sirene napoletane, che buttano l’occhio sugli arbitraggi altrui e ne costruiscono un complotto. Cattiva comunicazione e scellerata strategia nel mettere ulteriore pressione. La Juve allunga, viaggia spedita, il Napoli anche. Isolate ormai dalla terza in classifica. Juve e Napoli, partite male a inizio stagione e ora lì, sole in testa. Juve e Napoli le più forti, per vittorie, gioco, gol, continuità ed organizzazione. Juve e Napoli. Chi preferisce limitarsi a parlare degli arbitri non sa cosa si sta perdendo di questo splendido duello.