Sintesi dei dati al 30 giugno 2016
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L’esercizio 2015/2016 conferma il trend di miglioramento evidenziato negli ultimi anni; per il secondo anno consecutivo, la gestione si è chiusa con un utile di bilancio.
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Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2016, che evidenzia un utile di € 4,1 milioni che sarà destinato a riserve.
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L’Assemblea ordinaria degli Azionisti sarà convocata per il 25 ottobre 2016, ore 10, in unica convocazione presso lo Juventus Stadium.
Juventus Spa ha reso noti i dati consuntivi del Bilancio 2015/2016.
I risultati sono confortanti, come avrete già senz’altro letto sulle news e in rete: secondo anno consecutivo in utile (+11% sull’anno precedente) e fatturato in crescita del 13.7% arrivato ormai sulla soglia dei 400 milioni di euro (387.9 per la precisione).
Utili per 4.1 milioni di euro che vengono (naturalmente, aggiungo io) accantonati a riserve (la Juventus ha pagato un’unica volta dividendo agli azionisti, diversi anni fa ancora nell’era Giraudo).
Molto si scrive e si dice sulle potenzialità della società bianconera. Il fatturato in costante crescita e il volano sempre più potente delle attività collaterali commerciali sono state a lungo sottolineate. La leadership italiana si consolida sempre più, grazie al circuito virtuoso dei successi sia sportivi che commerciali e della solidità finanziaria.
Gli effetti economici della campagna acquisti/cessioni appena terminata li vedremo però nel prossimo esercizio.
Sarà importante nelle prossime annate svincolare sempre di più il fatturato dalla voce “diritti televisivi”, aspirando a mio avviso al modello tedesco dove gli incassi commerciali sono occupati solo parzialmente da tale voce.
Rispetto all’anno passato la Juve ha comunque già ridotto l’incidenza dei diritti radioTV del 6% (prima 197 milioni su 348 di fatturato, ora 194 su 387).
Deve senz’altro migliorare lo sfruttamento dello Stadium con i matchday e il J Museum e molto ci si attende dall’avvio del Progetto Continassa e J Village, nonchè dalla gestione diretta dei prodotti e licenze e del J Medical centro poliambulatoriale.
La Juventus comunque, come si legge nella nota, si attende un risultato economico positivo anche nella prossima stagione.
Trovo interessante a questo punto focalizzare qualche situazione in particolare al di là dei consueti commenti sullo stato di forma del bilancio Juve, dati che cercherò di illustrare senza annoiare il lettore (almeno spero).
Innanzitutto l’indebitamento finanziario netto: spesso si parla a vanvera sui debiti delle società.
Il debito in sè non è il demonio, altrimenti nessuno di noi farebbe mai un mutuo. Indebitamento che è cresciuto di 10 milioni circa ma che Juventus sta progressivamente spostando dal breve termine (cioè fidi che possono essere revocati) al medio/lungo (in sostanza mutui con rate ricorrenti).
In sostanza ci si attende di poter pagare con il cash flow delle iniziative commerciali sopra citate, le rate dei finanziamenti in corso, una strategia abbastanza diffusa nei settori con stagionalità marcata ed elevato costo del personale. Ricordo che alla voce indebitamento troviamo anche le fidejussioni prestate dalle banche a favore di altri club a garanzia delle operazioni di acquisto dei calciatori (69 mln €) e le anticipazioni bancarie ottenute sui contratti commerciali (ben 136 mln €).
Un passaggio interessante è quello relativo al progetto Continassa J Village: come è noto sono già in corso i lavori per la realizzazione del nuovo centro di allenamento della prima squadra, la nuova sede ufficiale e una struttura alberghiera a marchio Juve su una superifice di quasi 150 mila metri quadri, di cui 35 mila edificabili.
Fine lavori prevista tra l’autunno 2017. Juventus partecipa in realtà all’operazione con quote di un fondo immobiliare gestito da una SGR (società gestione risparmio di Banca del Sempione) per totali 24 milioni di euro.
Il Fondo ha già raccolto investitori per 60 milioni circa e disporrà di linee di credito UBI Banca e Unicredit. I vantaggi commerciali che ne scaturiranno sono fuori dubbio, restano da capire le modalità contabili con i quali verranno realizzati vista l’avvenuta cessione dei diritti di superficie da Juventus al fondo Immobiliare medesimo.
Tra i fatti di rilievo post 30 giugno viene ovviamente indicata la campagna trasferimenti 16/17: plusvalenze complessive per 115 milioni ma soprattutto pagamenti previsti ad agenti per totali 37.4 milioni nei prossimi 5 anni di cui 14 l’anno prossimo e 12 quello dopo ancora (2017/2018): Raiola quanto ci costi!!!
Era la conferma che aspettavo, io che non ho creduto ad una commissione così gravosa nelle ore immediatamente successive alla cessione di Pogba (mea culpa).
Il capitale giocatori da ammortizzare salirà nel prossimo esercizio di ben 121.9 milioni netti, l’impegno per il Pipita si farà sentire soprattutto nei prossimi due bilanci (scaleremo ammortamenti per 57 mln e poi per 53.6 su tutto il parco giocatori).
Riscatto Centro Sportivo di Vinovo: il centro diventerà sede degli allenamenti delle squadre giovanili. La Juve rafforza ulteriormente la propria patrimonialità avendo riscattato a luglio di quest’anno la struttura dal leasing Unicredit.
Al di là di questi focus mi sembra di poter dire che, anche dai bilanci, si delinea molto bene la strategia di business della Vecchia Signora:
– spostamento dei ricavi su voci commerciali diversificate e non troppo dipendenti dalle politiche sui diritti radio televisivi;
– dirottamento dei debiti dal breve al medio termine , sintomo di programmazione;
– rafforzamento dalla base patrimoniale e immobiliare sulla scorta dell’esperienza
anglosassone e tedesca;
– presa in carico diretta di molte attività in precedenza esternalizzate, al fine di
aumentare gli introiti (Juve Store, Soccer School, attività di licensing e merchandising e così via. )
Infine occorre ricordare un aspetto peculiare delle società di calcio, aspetto del quale si è lamentato spesso il Presidente Andrea Agnelli.
Juventus FC infatti subisce pesantemente l’effetto dell’IRAP sul suo bilancio, l’imposta regionale sulle attività produttive che riduce pesantemente l’utile anteimposte (chiuso quest’anno a 11.6 mln €).
Si tratta infatti di un’imposta che è applicata su una base imponibile che non tiene conto del costo del personale dipendente.
Capite bene che una squadra sportiva professionista è un’azienda ad alta intensità di capitale umano (brutta espressione per dire che il lavoro lo fanno le persone e non i macchinari) e dunque risulta fortemente penalizzata rispetto alla concorrenza degli altri paesi europei aderenti all’Uefa.
Non resta che attendere la approvazione del bilancio nella Assemblea degli Azionisti, convocata presso lo Juventus Stadium per il giorno 25 ottobre.