Il peso delle aspettative

Quei giorni in cui qualunque cosa scriva sbagli, nuova puntata.

 

Premessa fondamentale – la inseriamo all’inizio così anche i più pigri e diffidenti possono leggere cosa pensi di Juve-Lazio.

 

La partita non mi è piaciuta, sin dalla formazione iniziale: rivedere una linea difensiva con Buffon-Lichtsteiner-Barzagli-Chiellini-Asamoah mi ha riportato a 5 anni e 5 scudetti fa, troppo indietro; privarsi contemporaneamente della qualità di Alex Sandro, Pjanic e Dybala, seppur per diversi motivi, non poteva certo fare bene alla squadra, che per di più mi è parsa spesso, soprattutto nel secondo tempo, lunga e a corto di idee. Spesso ci appoggiavamo su Asamoah, altre volte su Chiellini. Troppi giocatori non sono ancora al meglio o inseriti nella nuova squadra.

 

Altrettanto francamente, è onesto sottolineare che le partenze delle squadre di Allegri non sono mai il momento migliore dell’anno, che qualche infortunio prolungato non aiuta a trovare l’assetto giusto (oltre al super Pjanic di questo inizio, abbiamo i due potenziali terzini destri titolari fuori da un po’ e ancora per un po’), che comunque in queste partite tra occasioni sprecate, pali e rigori sbagliati abbiamo buttato via quei punti che ci avrebbero permesso di restare incollati al Napoli, primissimo a punteggio pieno.

 

E’ ancora possibile sostenere serenamente entrambe le cose? Che una formazione o una partita non ci siano piaciute ma che rimanga intatta la fiducia meritata in questi anni da tecnico, società e giocatori?

 

Non credo si possa, ma avendo un sito a disposizione perché non provarci?

 

Ovviamente, bisogna fingere di non leggere i “vediamo se ancora difendi Allegri” – a quanto pare si rischia di essere colpevoli di avere tentato (vanamente, suppongo) di difendere Allegri in questi anni duri di carenza di risultati -, che come ormai sappiamo compariranno dopo ogni sconfitta stagionale e ancor più se non si vincerà nulla a fine anno. Dopo ogni sconfitta, dovremo “difenderci” da alcuni juventini più che dagli antijuventini. Andrà così, ce ne faremo una ragione.

 

L’isteria collettiva di gran parte della tifoseria juventina, almeno online, è sempre più diffusa e prende origine almeno da Cardiff, ma direi anche da prima: vinci 38 partite su 39 in casa, perdi dopo oltre due anni (con rigore sbagliato, pali, errori) e a leggere i social il clima è di esasperazione, da anni cobolliani.

 

“Ma come, li difendi ancora?”.

 

Il punto è sempre lo stesso, dipende dalle aspettative.

Se pensi che in questi anni fosse scontato vincere sei scudetti di fila, più le ultime tre coppe Italia e quei percorsi europei, lo credo che sei insoddisfatto. Se credi davvero a quanto ci hanno detto, cioè che una volta preso Higuain l’eventuale non vittoria della Champions sarebbe equivalsa a un fallimento, non dubito che tu sia infuriato.

Se davvero senti la pressione dei tifosi avversari perché “è il primo anno senza Var”, sono assolutamente certo che tu stia dando di matto per ogni punto perso dalla prima.

Per me non hai capito niente, perché se ancora cerchi la legittimazione dei tifosi avversari non sei stato sulla Terra in questi decenni. Però non ti biasimo, anzi, capisco perfettamente il tuo nervosismo, la tua rabbia verso una squadra che rischia seriamente di non vincere.

 

Io, al contrario, un po’ per carattere e un po’ perché ho vissuto i nove anni post Platini, gli anni difficili anche della super era della triade (vedi ’98-99, ma anche i 2 di Ancelotti non proprio super), il post Calciopoli, questi sei scudetti me li sono goduti uno per uno e non ho mai dato per scontato che avremmo vinto quello successivo, tantomeno questo che verrà.

 

Il primo anno di Conte sognavo al massimo di arrivare in Champions; il secondo siamo partiti con l’allenatore squalificato per mesi; il terzo non ci credevo perché non avevo mai visto la Juve conquistare più di due titoli consecutivi e la Roma era partita a mille; il quarto, senza Conte, ero convintissimo (come il 90% dei tifosi juventini che conosco) che l’annata sarebbe stata problematica e probabilmente sarebbe toccato a qualcun altro (come dimenticare le nostre bacheche social invase da quei beffardi “siamo Allegri” dei nostri amici antijuventini, il giorno dell’annuncio del nuovo mister? E la beffa Iturbe?); l’anno successivo, dopo due mesi, eravamo decimi in classifica: a quel punto ero certo che non avremmo rivinto; poi è arrivato pure il sesto, l’ennesima coppa Italia, un’altra finale di Champions.

Mi sono goduto pure quello, perché non lo davo affatto per scontato, nonostante per i media, con Higuain e Pjanic (ma senza Pogba e Morata, quello veniva dimenticato), non potessimo perderlo in alcun modo.

 

Me li sono goduti tutti, perché per me non c’era niente di scontato.

 

Questo sarebbe il settimo, immaginate dunque quanti dubbi possa avere su un nostro eventuale nuovo successo. Con le rivali rinforzate e noi in fase di rinnovamento tra un ciclo e un altro (e sarà così anche l’anno prossimo, con il probabile saluto a Buffon, Barzagli, Lichtsteiner e qualche altro).

 

In troppi, mi accorgo, hanno una diversa percezione, differenti aspettative e non se li sono goduti come me. Lo deduco da quanto hanno detto e scritto in questi periodi, perché “in Italia è troppo facile”, “qui non abbiamo avversari”. La Roma fa 87 punti, il Napoli 86 ma è scontato che tu debba farne almeno 90, mentre vinci la coppa Italia e vai avanti in Champions fino a giugno. Che ci vuole? Lo credo che sono isterici, alla prima sconfitta in casa dopo 40 partite.
E quindi? Avendo vinto sei scudetti dovremmo essere contenti di avere perso, per di più giocando malino? Ecco Zampini che, partecipando pure a Jtv (!), vuole imbastirci che va tutto bene perché abbiamo vinto sei scudetti.

 

Per niente, io sono ancora arrabbiato da sabato.

Piuttosto inquieto, se parliamo della partita e ci limitiamo a quella (o al più a questo mini periodo).

Preoccupato per mercoledì e anche per un calendario che ci farà ancora affrontare Milan, Napoli, Inter e Roma.

Speranzoso di rivedere presto Alex Sandro titolare, il rientro di un terzino destro, quello di Pjanic, Higuain tornare Higuain, Dybala segnare i rigori, Allegri trovare la formula giusta senza aspettare troppo tempo, perché quest’anno rischiamo di vedere allontanare troppo le prime.

Conscio che se a fine anno vinceranno altri sarà insopportabile vederli festeggiare al posto nostro e certo non mi consoleranno i sei scudetti già vinti.

Del tutto indifferente al fatto che questo sia il primo anno col Var.

Ma l’isteria, quella dei surreali “voglio vedere stavolta come li difendi”, anche dopo una sconfitta che brucia in questo modo e con tutti i legittimi dubbi sul futuro, davvero non posso prenderla sul serio.

Il Maestro Massimo Zampini.